Ci vediamo costretti a sospendere la pubblicazione del post al link sottostante per una sopraggiunta richiesta di immediata rimozione – deindicizzazione o modifica della pagina web, posta in essere dai legali dei sig. Riccardo Kulczycki e la sig.ra Chiara Zerilli Marimò, nei confronti della testata La Voce delle Voci che ha, prontamente, risposto alla sollecitazione degli avvocati come riportato in calce. Non avendo al momento elementi sifficienti per proseguire nella pubblicazione postiamo, solo, un rimando al sito che saprà sicuramente agire nella correttezza delle informazioni.
MOWA
19.09.2017
PROCIDA ABUSIVA / IL MONASTERO CHE DIVENTA RESORT CON L’OK DI TUTTI
autore: Andrea Cinquegrani
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5 settembre 2017
Aggiornamento tratto dal sopraciato sito:
A due giorni dalla pubblicazione dell’inchiesta abbiamo ricevuto una nota inviata dai legali dei coniugi Zerilli Marimò-Kulczycki.
Li ringraziamo vivamente per la missiva che conferma totalmente quanto da noi scritto, non smentisce una riga e però chiede la rimozione di tutto l’articolo dal sito, da altri siti che lo abbiamo eventualmente ripreso, oppure la segatura – a mo’ di pianta – di una decina di corpose frasi, senza le quali il senso intero della stessa inchiesta andrebbe a farsi benedire.
Piace constatare come venga ammesso che la “ristrutturazione dell’antico e preesistente immobile” è oggi in atto, per garantire degna ospitalità ai “molti amici” della coppia svizzero-polacca “per praticare joga, aikido e meditazioni, pratiche ben lecite che, invece, in questo articolo si è cercato di ridicolizzare”. Dimenticando, strada facendo, le danze di Gurdjieff. Ma fa lo stesso.
E fa soprattutto piacere constatare la conferma del prezzo pagato dai ducaconti – l’accostamento fantozziamo, vorremmo sottolineare, dovrebbe essere un onore – al Comune di Procida venga alla lira e all’euro confermato, 250 milioni di vecchie lire, più o meno 125 mila euro.
A noi, francamente, pare un piatto di lenticchie per una torre, un cenobio, dei ruderi e un appezzamento di terreno da far invidia a chiunque al mondo, un “senza prezzo”, una rarità che i benedettini hanno lasciato ai procidani, alla comunità e che ora la coppia svizzero-polacca si ritrova in saccoccia.
Di seguito, pubblichiamo per intero la missiva dei legali dei ducaconti, facendo presente che nessuna legge sulla stampa fa obbligo all’organo di informazione di pubblicare per intero una comunicazione, ma solo un numero limitato di righe. Qui si tratta di un breve racconto che, del resto, per buona metà non fa che replicare le nostre frasi.
SCRIVONO GLI AVVOCATI
Il sig. Riccardo Kulczycki e la sig.ra Chiara Zerilli Marimò, ci hanno conferito incarico di chiedere la rimozione o modifica della relativa pagina WEB, nonché la sua deindicizzazione presso i più comuni motori di ricerca; in alternativa, sussistendo i presupposti per l’applicazione della disciplina di tutela della stampa (cfr. Cass. civ. Sez. Unite, 18-11-2016, n. 23469), i nostri assistiti chiedono, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della legge n. 47 del 1948 “disposizioni sulla stampa”, la pubblicazione della rettifica riportata in calce alla presente.
I nostri assistiti contestano, in particolare, che nel Vostro articolo si riferiscano notizie e dati personali non corrispondenti in alcun modo alla realtà dei fatti e non solo.
Ma anche apprezzamenti e valutazioni del tutto prive di fondamento, ingiuriose e diffamatorie, onde separata querela in corso di deposito.
Il permesso di costruire del 26 luglio 2016 non solo è stato legittimamente concesso, ma non contiene affatto l’autorizzazione a costruire “sontuose magioni e incantati ritrovi”, come si legge nel Vostro articolo, che, pertanto, può suscitare soltanto allarmi ingiustificati nella pubblica opinione.
Invece, così come ha ampiamente spiegato, motivato e dimostrato il sig. Kulczycki con la lettere indirizzata al Direttore del Confronto in data 3 settembre u.s., il permesso non è per un “RESORT” (né mega, né mini) e neanche per “una struttura ricettiva per super vip”, ovvero per una quarantina di mini maison extra lusso a 4 o 5 stelle”, così come inopinatamente, e con molta superficialità si è insinuato nell’articolo del sig. Cinquegrani.
Invece questo permesso autorizza esclusivamente la ristrutturazione dell’antico e preesistente immobile, da destinare a uso abitazione dei coniugi Kulczycki – Zerilli che sono usi ospitare molti amici anche per praticare yoga, aikido e meditazioni, pratiche ben lecite che, invece, in questo articolo si è cercato di ridicolizzare.
Quindi non si è in presenza di un “incredibile permesso”, da esporre al pubblico ludibrio, insinuando una richiesta (questa sì incredibile…) di revoca.
Né corrisponde ad un minimo di seria ed approfondita informazione per il pubblico la storiella della “vendita per un piatto di lenticchie” di Santa Margherita.
Benvero sarebbe bastato leggere l’atto del 23 giugno 2005 per apprendere che trattasi della transazione di 35 anni di contenzioso, con la partecipazione del Commissario per gli Usi Civici ed il ritorno di ben 250 milioni di vecchie lire per il Comune di Procida.
Comunque non intendiamo qui sottolineare tutte le deformazioni dei fatti che l’articolo contiene (della diffamazione e delle ingiurie se ne occuperà il Giudice Penale), ma chiediamo fermamente ed in forza delle citate disposizioni di Legge:
- Che si provveda all’immediata rimozione – deindicizzazione dell’intero articolo “Procida abusiva/Il Monastero che diventa resort con l’ok di tutti”, dandocene conferma scritta.
- Che, altrimenti, si provveda alla immediata rimozione – deindicizzazione delle seguenti frasi:
- E adesso immaginate delle ruspe appena al lavoro per farne un mega resort per liberare il corpo e la mente, roba da super vip, magnate russi o sceicchi di turno.
- Subito di seguito, nel “permesso”, sono elencati i pareri favorevoli raccolti dalla signora Zerilli Marimò Viendalmare, come direbbe Fantozzi.
- Nel Permesso di legge espressamente di “Reuse, Restore, Renew, che tradotto significa “riutilizzo, ristrutturazione, rinnovo. Tre semplici parolette che chiunque può trovare digitando su google, per vedersi sfilare davanti una sfilza di sontuose magioni e di incantati ritrovi.
Sorge più che spontanea la domanda, così come si sono posti non pochi procidani, forse anche storditi dai rumori delle ruspe (per questo i proprietari, via facebook, hanno già chiesto pedono):ma che cavolo sta succedendo? Stanno facendo un mega resort? Sta nascendo una struttura ricettiva per super vip?una quarantina di mini maison extralusso, a 4 o 5 stelle? O cosa diavolo altro?
- ARRIVA IL MESSIA POLACCO. Ma ecco che arriva una rassicurazione. Non è l’inquilino maximo ma il coniuge della proprietaria, e con lei titolare della società che sta eseguendo i lavori, Zerma (in liquidazione da anni, per cui le costruzioni sono eseguite con ogni probabilità dalla stessa proprietaria Zerilli Marimò):si tratta di un POLACCO MILANESIZZATO., Riccardo Kulczycki, che sempre via facebook ricostruisce la storia del super storico cenacolo, della torre, dei ruderi annessi e soprattutto fa chiarezza sui progetti futuri.
Da sorseggiare con calma, la sua story.
- Continua il vate POLACCO-MILANESE
- Dojo e danze di Gurdjeff a parte, L’ASCETA POLACCO – PROCIDANO ci porta per mano tra le magie delle sue pratiche fisiche e spirituali.
- IL GURU IN SALSA PROCIDANA, però, non ha pensato solo alle preghiere, oppure a piantare ulivi nei suoi sacri terreni, ma anche a stipulare, dodici anni fa, un bel contratto di acquisto – incredibile ma vero – con il Comune di Procida che senza batter ciglio gli vendeva per un piatto di lenticchie – circa 125 mila euro – una proprietà che ne vale dieci, cento volte di più, anzi forse di valore inestimabile: incredibile come poi la Sovrintendenza abbia potuto avallare il tutto.
E’ lo steso MESSIA POLACCO a scendere dalle meditazioni ai fatti concreti per raccontare l’accaduto
- Incredibile ma vero: il PROFETA POLACCO ammette la cifra risibile pagata e sottolinea anche il fatto “di non aver nulla preteso” per tutte le “migliorie” fatte, quattro ulivi e due pini. Ci manca solo una rivalsa dei confronti del Comune – e della comunità poi il cerchio è chiuso. Alla faccia degli “usi civici”, della legalità e del minimo di buon senso.
- Ma lorsignori, di fronte ad una vicenda come quella del Cenobio di Santa Margherita e alle acrobazie della NOBIL COPPIA SVIZZERO-POLACCA, che fanno? Sonnecchiano? Si appisolano? Oppure già dormono della grossa?
- Che si provveda, in ogni caso, alla integrale pubblicazione della presente nostra quale rettifica ex art. 8, Legge 8.2.1948 n.47.
I nostri assistiti si riservano, in mancanza di soddisfacimento delle richieste di cui innanzi nei termini di Legge e comunque entro e non oltre cinque giorni da oggi, il ricorso all’Autorità Giudiziaria anche in via cautelare, ed in ogni caso sia il diritto di querela, sia il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi.
Distinti saluti
Avv. Antonio Scotti Galletta
Avv. Nicola Scotti Galletta
Avv. Marco Scotti Galletta