La Siria festeggia il superamento del turno nel girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 e la fine dell’assedio di Deir ez-Zour, la città nell’Est dove le truppe di Bashar al-Assad si sono congiunte con quelle che da tre anni resistevano agli assalti dell’Isis in una base completamente circondata. Il presidente russo Vladimir Putin ha chiamato il raiss siriano per complimentarsi, e anche forse per sottolineare il ruolo dell’aviazione russa nell’avanzata attraverso il deserto siriano.
Le ultime postazioni islamiste fra le colonne che avanzavano e la base della 137esima brigata meccanizzata sono state spazzate via dai raid con cacciabombardieri ed elicotteri e con missili cruise Kalibr, simili ai Tomahawk americani, lanciati da una fregata dal Mar Nero. Fra sabato e domenica una colonna meccanizzata dell’esercito siriano ha raggiunto la periferia occidentale di Deir ez-Zour, ultima grande città in mano all’Isis in Siria, e si è congiunta con la guarnigione assediata.
Quartieri cristiani
In questo modo, oltre a salvare i commilitoni allo stremo, le forze di Bashar al-Assad si posizionano per riconquistare il capoluogo della provincia più orientale della Siria e liberare in quartieri occidentali, in gran parte abitati da cristiani, che hanno resistito all’assedio islamista assieme ai militari. Gli abitanti hanno festeggiato assieme ai militari, e ieri alla gioia per l’imminente liberazione si è aggiunta quella per la qualificazione allo spareggio per andare ai Mondiali. La nazionale siriana dovrà affrontare l’Australia.
Il lungo assedio islamista
Deir ez-Zour conta circa 250 mila abitanti, la metà di Raqqa, ma un terzo sono rimasti sempre sotto il controllo governativo, in condizioni disperate, soprattutto da quando, otto mesi fa, l’Isis ha preso il controllo delle colline sovrastanti l’aeroporto militare e ha impedito i rifornimenti con aerei da trasporto. La guarnigione, la 137esima brigata meccanizzata, ha resistito con viveri e munizioni paracadutate o portate con elicotteri.
La gioia degli abitanti
Il congiungimento fra le forze siriane è stato confermato anche dall’Osservatorio di diritti umani in Siria, una ong vicina all’opposizione che ha una rete di informatori nelle principali città. Il governatore della provincia di Deir ez-Zour, Mohammed Ibrahim Samra, ha detto di aspettarsi all’arrivo delle truppe nei quartieri assediati «entro poche ore» e raccontato che la gente è «scesa nelle strade per festeggiare».
La minoranza cristiana
A Deir ez-Zour c’è una consistente minoranza cristiana siriaca, che risale all’era apostolica e alle prime persecuzioni sotto l’impero romano. Ma decine di migliaia di armeni cristiani hanno trovato rifugio in città dopo le persecuzione dell’Impero ottomano fra il 1915 e il 1918 e i loro discendenti costituiscono oggi il grosso delle comunità.
Conseguenze strategiche
Le forze governative ora sono in vantaggio rispetto agli alleati degli Stati Uniti, la coalizione curdo-araba delle Syrian democratic forces, per la riconquista della città e di tutta la provincia, la porta di accesso principale dalla Siria all’Iraq. In questo modo Assad potrà rafforzare l’asse con gli alleati sciiti dell’Iraq. Milizie sciite irachene e libanesi hanno partecipato alla campagna estiva per la riconquista della Siria centrale e orientale e presto potranno congiungersi con i commilitoni sul lato iracheno.
06/09/2017