Civili in fuga da Raqqa (ansa)
Tra gli abitanti che hanno ottenuto di poter lasciare l’ex capitale del Califfato assediata dalle forze curde e arabe anche cittadini stranieri arrivati dall’Occidente per sostenere la jihad. Lanciata la battaglia finale per liberare la città
AIN ISSA – Tra le persone che hanno ottenuto di poter lasciare Raqqa, la capitale del cosiddetto Califfato islamico sul punto di essere conquistata dalla forze curdo/arabe sostenute dagli Usa, ci sarebbero anche alcuni foreign fighters dell’Isis, i jihadisti arrivati in Siria da paesi stranieri per combattere al fianco dello Stato Islamico. La notizia è stata confermata da Omar Alloush, co-presidente del Raqqa Civil Council, spiegando che non solo i civili e i combattenti siriani possono lasciare la città, ma anche i foreign fighters. Inizialmente sembrava invece che a loro fosse negata la fuga da Raqqa nel timore che alcuni di loro potessro rientrare in Occidente con l’intenzione di compiere attentati.
Raqqa, l’esercito curdo libera i civili: l’Isis li usava come scudi umani
La portavoce delle forze curdo/arabe, la Fds (Forze Democratiche Siriane) Jihan Sheikh Ahmed ha annunciato intanto di aver lanciato oggi quella che ha definito “la battaglia finale” per liberare la città. “Siamo ora nella fase finale della battaglia”, ha detto a conferma che l’alleanza ha sferrato le operazioni per riprendere le ultime sacche della città, ancora in mano ai jihadisti. Le Fds sono un gruppo, sostenuto dalle truppe americane sul terreno, creato e guidato principalmente dalle milizie curde dell’Ypg e integrato anche da combattenti arabi provenienti da altre minoranze.
Si calcola che siano quasi 1500 le persone ancora intrappolate nella città assediata, rinchiuse nell’ospedale nazionale e nello stadio, circondate dalle forze curdo arabe. L’Isis difende le ultime posizioni con cecchini e occasionali bombardamenti e potrebbe anche aver minato la zona.