In un paese come il nostro, gestito negli ultimi decenni male (per non dire malissimo), leggere notizie come quella sottostante conferma, per l’ennesima volta, che la gestione politica rischia di percorre il filone dei parvenu sociali senza esprimere eccellenze significative.
Una pratica quella della raccomandazione che rischia di minare la struttura più intima della solidità per uno Stato democratico: l’onesta.
Se non venisse bandito il fenomeno di indecente malcostume e condannato con forza dalla collettività vi è il rischio che si formino, in buona sostanza, sacche sempre maggiori di privilegiati, creando, nel contempo, una decadenza etica (e, forse, professionale) tale che sgretolerebbe il politically correct, andando a minane il messaggio positivo diretto ai posteri sulle valide prospettive di opportunità lavorative. Non sono pochi, oggigiorno, infatti, gli esempi negativi che emergono dalle indagini giornalistiche di persone dei soliti noti che occupano strutture importanti del sistema con i loro figli o figlie e ironizzate, persino, nelle canzoni italiane come quella di Pino Daniele dove ritornella:
‘O scarrafone ‘o scarrafone.Ogni scarrafone è bello a mamma sojaAccidenti a questa nebbia
Te set adre a laurà
Questa lega è una vergogna
Noi crediamo alla cicogna
E corriamo da mammà…‘O scarrafone ‘o scarrafone
Ogni scarrafone è bello a mamma soja…”
Un fenomeno, quello della raccomandazione, parzialmente sommerso ma così ben esposto nei diversi casi sui media (SILVIA DEAGLIO, figlia di Elsa Fornero; PIERGIORGIO PELUSO, figlio di Annamaria Cancellieri; MICHEL MARTONE, figlio di Antonio; GIOVANNI MONTI, figlio di Mario…), che dovrebbe far intervenire anche la Magistratura.
Il peggio, di tutto ciò, è dover sentire le parole gorgogliate da un ministro bocconiano sulla sorte dei giovani (gli altri!), nella trasmissione Piazzapulita e, ovviamente, impapocchiarsi in pseudo-spiegazioni senza senso per non dire offensive dell’intelligenza di chi ascoltava…
Dov’è finita, per costoro, (semmai l’abbiano mai avuta) la questione morale?
MOWA
Se vivete in Italia e volete fare carriera o, quantomeno, cercare di costruirvi la vostra strada, dimenticate tutte le scelte che sembrano eticamente essere quelle giuste. Non pensate a lauree, master, dottorati, comportamenti onesti o cose di questo genere.
Se siete disoccupati e non avete i soldi per pagare una bolletta, state pur tranquilli che Equitalia o chi per lei busserà presto alla vostra porta, sfrattandovi: ne sa qualcosa chi ha dovuto pagare l’Imu anche sulle case inagibili a causa del terremoto.
Lo stesso però non vale per chi ha frodato migliaia di cittadini e fatto fallire banche: per loro è arrivato il decreto salva banche che li ha lasciati sostanzialmente illesi e liberi di continuare ad esercitare la loro attività presso altri Istituti.
Siete laureati in archeologia o in arte e conservazione dei beni culturali? Per voi non c’è posto nei siti storici ed archeologici: almeno stando a quanto riportato da Il Giornale e Alganews, a Napoli il sindaco De Magistris, il presidente della regione Campania De Luca e il ministro Minniti hanno definito il protocollo di accordo finalizzato al “miglioramento del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale”, prevedente la formazione e l’impiego di circa 9000 migranti presso strutture pubbliche e siti storici e archeologici d’importanza primaria dislocati in quei comuni della Regione che aderiranno all’iniziativa.
Se pensate di intraprendere la carriera universitaria, in qualità di ricercatori e professori ordinari, non navigate in acque migliori. Dopo il caso riguardante Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia che fu chiamato a fare un intervento (c’è chi sostiene fosse addirittura una lectio magistralis) sulla gestione del panico alla Sapienza di Roma (precisamente, come riportavano Il Messaggero e La Nazione, è successo al termine di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense della facoltà di Medicina, appunto dell’università La Sapienza), ora è il turno di Wanna Marchi.
La protagonista delle televendite negli Anni Ottanta e Novanta, poi condannata per truffa aggravata e bancarotta fraudolenta, è infatti passata dal carcere alla cattedra: accade a Milano, dove il direttore generale dell’Istituto paritario Volta, Fabrizio Tittozzi, ha personalmente contattato Wanna Marchi per una docenza in un corso di formazione per chi vuole imparare i segreti delle promozioni in tv. Sembra una bufala ma è tutto vero.
Come riportato da Radio24 nel programma “La Zanzara”, Tittozzi, riferendosi a Wanna Marchi ha dichiarato:
“Nel suo campo è una fuoriclasse ed assieme alla figlia ha fatto la storia della televisione; è una persona che può insegnare qualcosa di importante, soprattutto a chi opera nel settore delle vendite. Non è stato ancora firmato alcun contratto ma da parte mia c’è tutta l’intenzione di chiudere positivamente l’accordo: Saranno il tempo e il mercato a dire se ho fatto una cavolata”.
Come da lei stessa anticipato qualche settimana fa a Radio Cusano Campu, l’ex televenditrice terrà le lezioni in videoconferenza una volta a settimana e, in sua assenza, verrà sostituita dalla figlia Stefania Nobile, anch’essa ex detenuta e condannata per i medesimi reati della madre.
Il costo del corso verrà fissato tra i 100 ed i 200 euro al mese.
È davvero il caso di chiedersi ancora perché i cervelli scappino dall’Italia? Magari per poi sentirsi dire dal ministro Poletti che certi giovani è meglio perderli che trovarli.
Dopo aver dichiarato “i giovani si abituino all’idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. È bello cambiare e accettare delle sfide”, è emblematico l’assordante silenzio con cui Mario Monti non riesce a rispondere mentre è intervistato al programma Piazza Pulita su La7 il 24/05/2012, facilmente reperibile su YouTube (vedi video sotto riportato sul discorso dell’ex premier sulle soluzioni per i giovani sottopagati).
19 dicembre 2017,