Mps, pubblicate le email Rossi-Viola: assolti la moglie e il giornalista del Fatto
Suicidio – Vecchi era accusato di aver violato la privacy dell’ex Ad
Assolti “perché il fatto non sussiste”, la vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, e il giornalista del Fatto Quotidiano, Davide Vecchi. Dopo due anni di udienze si chiude così l’unico processo celebrato a Siena e collegato alla tragica e ancora oggi misteriosa morte del manager Mps, David Rossi, avvenuta la sera del 6 marzo 2013.
Tognazzi e Vecchi erano stati indagati e rinviati a giudizio d’ufficio dalla Procura perché ritenuti responsabili della violazione della privacy di Fabrizio Viola, all’epoca Amministratore Delegato di Mps, senza che né quest’ultimo né la banca avessero mai sporto querela o si fossero costituiti parte civile nel processo.
Il 5 luglio 2013 Vecchi pubblicò sul Fatto Quotidiano lo scambio di email tra Rossi e Viola, svelando che due giorni prima di morire, David aveva chiesto aiuto all’amministratore delegato della banca.
Nonostante Vecchi abbia avvisato e interpellato Viola prima della pubblicazione dell’articolo, la Procura di Siena lo ha trascinato a processo ipotizzando addirittura di avere agito in concorso con Antonella Tognazzi. L’accusa nei confronti della vedova Rossi è umanamente infamante più che penalmente rilevante: avere consegnato al giornalista le email per ricattare la banca e speculare così sulla scomparsa del marito.
Ieri il giudice monocratico Alessio Innocenti ha stabilito che né Vecchi né Tognazzi hanno commesso alcun reato. “La sentenza, al di là delle motivazioni che leggeremo con grande attenzione, ha riconosciuto la bontà del lavoro fatto dal giornalista, escludendo che si sia prestato, come gli era stato contestato, a fare gli interessi di singoli”, ha commentato l’avvocato Caterina Malavenda difensore di Vecchi. “Si tratta, dunque, della conferma di un principio di civiltà giuridica e del diritto degli organi di informazione di diffondere tutte le notizie che ritengono rilevanti, nel rispetto dei soggetti coinvolti, ma senza chiedere il permesso a nessuno”.
Alessandro Bonasera e Emiliano Ciufegni, legali di Antonella Tognazzi, si sono detti “pienamente soddisfatti dell’esito, seppure l’innocenza degli imputati fosse palese sin da subito. È stata una vittoria ma anche una liberazione, testimoniata dalle lacrime di gioia di Antonella”.
Il giudice si è riservato il deposito della motivazione della sentenza in novanta giorni.
16 gennaio 2018