Bruno Azzerboni
Incredibile! Un ‘insignificante‘ mazzetto di massoni infiltrati nei vari partiti è diventato un’intera piantagione. Tutto ciò, è accaduto dopo la caduta della vigilanza democratica (come aveva il P.C.I.), dei fenomeni sovversivi che ora entrano spudoratamente nelle varie formazioni partitiche, ingrossandosi a dismisura…
Lo hanno sperimentato quelli del PD che, sino a qualche anno fa, ne avevano una coltivazione in vitro di ben quattromila soggetti dediti al culto del Grande Architetto ed, oggi, non né saprebbero quantificare la dimensione.
Era, d’altronde, inevitabile e prevedibile che il M5S non potesse essere immune (nonostante le regole interne), visto che stiamo parlando di un partito/movimento costruito in laboratorio e con forti indizi simbolici in quella direzione.
Un’occupazione massonica manu militari che dovrebbe allarmare i futuri elettori per la trasversalità di detta organizzazione e che stabilirà il primato negativo d’incidenza sulle leggi che contrasterà i bisogni degli oppressi di questo paese… e, com’era ben chiaro e delineato nel piano di Rinascista della P2.
Infatti, la massoborghesia non potendosi permettere il lusso di lasciare ad altri (tanto più se democratici), la formulazione di leggi che potrebbero contrastare i piani del Tempio massonico, basato sulla piramidale oligarchia, si insedia a vari livelli nei gangli del potere: partiti, magistratura, forze dell’ordine… onde evitare la democratizzazione del paese.
Ecco, allora, poter dire di non avere un solo mazzolino ma un’intera piantagione di sovversori antidemocratici ad occupare tutti gli spazi possibili di una pianificata distruzione del tessuto civile e sociale di questo (come molti altri) paese e che vediamo concretizzarsi quotidianamente. Persino la Commissione parlamentare antimafia si è accorta di come sia difficile contrastare tali organizzazioni trovandosi di fronte nelle sue indagini ad un vero muro di gomma…
MOWA
Anche in Calabria un candidato massone del M5S
Si tratta di Bruno Azzerboni, in lizza per l’uninominale del Senato nel collegio Reggio-Gioia. Ad annunciarlo i vertici del Movimento: «Ha mentito come Landi». Il candidato replica: «Per me era un capitolo chiuso»
ROMA Spunta un nuovo candidato che, informa il M5S, fa parte di una loggia massonica: è Bruno Azzerboni, candidato all’uninominale del Senato in Calabria (collegio Reggio-Gioia). «Al momento della sottoscrittura della candidatura Azzerboni e Piero Landi non ci hanno informato, non hanno detto la verità. Per questa ragione non possono stare nel Movimento 5 Stelle e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio», afferma il Movimento riservandosi il diritto di «agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine».
AZZERBONI: «MASSONERIA CAPITOLO CHIUSO» «Io ero massone. Non ho frequentato dal 2017 la massoneria ed ho chiesto l’assonnamento al fine di uscirne dal gennaio del 2018. Non ho detto alcuna bugia al Movimento Cinque stelle perché per me la massoneria è un capitolo chiuso e credevo che il passato non contasse». Lo dice all’Ansa Bruno Azzerboni, escluso dal Movimento 5 stelle, con cui era stato candidato all’uninominale in Calabria, per la sua appartenenza alla massoneria. «Faccio un esempio: se io mi fidanzassi adesso con una signorina – aggiunge Azzerboni, ordinario di Elettrotecnica all’Università di Messina – lei sarebbe interessata al futuro e non al mio passato. In tutti i casi, accetto qualunque decisione il movimento abbia deciso di adottare».
15 Febbraio 2018