S L A I C O B A S
Sindacato dei lavoratori autorganizzati intercategoriale
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Alfa Romeo di Arese_OGGI BLOCCO della PORTINERIA SUD-OVEST
I 50 LAVORATORI di INNOVA SERVICE:
“Il Comune di Arese blocchi IPER ed EXPO se i padroni dell’area non rispettano la sentenza di reintegro dei licenziati”.
Oggi, dalle 10 alle 16, ennesima giornata di lotta dei 50 operai Alfa Romeo licenziati 31 mesi fa dall’azienda spionistica Innova Service.
Gli operai hanno presidiato e pranzato nella portineria sud ovest, ove avevano sempre lavorato fino al licenziamento di 3 anni fa, giudicato illegittimo lo scorso fine giugno dalla Corte d’Appello del Tribunale di Milano.
I lavoratori chiedono il rispetto della sentenza, con il reintegro nel posto di lavoro e il pagamento delle spettanze e dei contributi arretrati.
I lavoratori e lo Slai Cobas chiedono anche con forza al comune di Arese e Lainate, alla Regione Lombardia, alla provincia di Milano e al governo di bloccare i lavori del mega IPER e dell’EXPO se non saranno risolti i problemi occupazionali dell’area, a partire dai licenziati Innova.
Le iniziative di lotta continueranno ogni giorno fino al rispetto della sentenza.
Ieri, nell’incontro con Giuseppe Augurusa, assessore al lavoro e alle politiche sociali, l’amministrazione di Arese ha confermato la necessità di dare esecuzione alla sentenza della Corte di Appello di Milano – sezione Lavoro del 26 giugno 2013, con la quale, nel ribadire l’illegittimità del licenziamento dei dipendenti, è stato disposto il reintegro dei medesimi nel posto di lavoro, oltre al risarcimento del danno.
Anche in questa occasione, il Comune di Arese non è stato in grado di prendere contatto con Innova Service s.r.l.
In considerazione, dunque, dell’assenza di fatto di tale società per ben tre anni da tutte le sedi istituzionali – con ciò confermandosi l’ipotesi di società “fantasma” – l’assessore ha suggerito di trovare una soluzione transattiva direttamente con ABP s.r.l.
Lo Slai Cobas ha concordato con tale proposta, a patto che sia rispettato quanto statuito dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano in merito alla reintegrazione dei lavoratori e all’importo dovuto loro a titolo di risarcimento, ed ha invitato il Comune a trovare una soluzione sia con ABP, sia con le aziende che hanno acquistato quote di aree dell’ex Alfa Romeo (TEA, ecc..), che -appunto- versano nella stessa situazione giuridica di ABP in relazione agli obblighi occupazionali.
Anche il Comune di Arese ha convenuto sull’imprescindibilità di dare esecuzione alle sentenze della magistratura, tanto in generale, quanto soprattutto nel caso specifico, evitando, inoltre, qualsiasi ipotesi discriminatoria nell’accesso al lavoro.
Considerato il tempo trascorso dalla decisione della Corte d’Appello – sezione Lavoro di Milano, della sua immediata esecutività e, specialmente, delle difficilissime condizioni economiche in cui versano le famiglie dei dipendenti illegittimamente licenziati, senza reddito alcuno da circa due anni, anche l’amministrazione comunale di Arese ha sottolineato la necessità che si provveda con urgenza, nel rispetto delle leggi e delle decisioni giudiziarie, con il coinvolgimento di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nella vicenda.
Dal canto loro, i lavoratori, al fine di ottenere il rispetto della legge, hanno dichiarato di riprendere la mobilitazione, nonché di dar corso alle ulteriori iniziative processuali anche nei confronti degli aventi causa da ABP e segnatamente delle società TEA S.p.A., EUROMILANO S.p.A., AGLAR S.p.A., nonché degli altri aventi causa, sia in ragione della traslazione delle obbligazioni inerenti il bene immobile ceduto sia in relazione alle responsabilità nella scelta di stipulare il contratto di appalto con la predetta Innova Service, rispetto alla quale è impossibile ipotizzare la non conoscenza della composizione della compagine sociale e del modus operandi.
Arese, 5 settembre 2013
Slai Cobas Alfa Romeo
6 settembre 2013