Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
Pisa, in Comune 35.000 firme contro Buscemi: applausi della piazza per i faldoni anti-stalking
Circa 200 persone hanno risposto all’appello lanciato dalla Casa della Donna di Pisa per un presidio da tenersi in piazza durante il primo consiglio comunale della nuova giunta di centro-destra. Di questa fa parte l’assessore alla Cultura Andrea Buscemi, accusato dall’ex compagna di stalking. Per questo motivo 37.000 firme sono state raccolte sulla piattaforma change.org e, una volta stampate, consegnate al sindaco Michele Conti. Prima dell’ingresso in comune, coi faldoni in mano, la presidente della Casa della Donna Carla Pochini e l’ideatrice della petizione Elisabetta Vanni sono state accolte con un lunghissimo applauso e urla di incoraggiamento dai manifestanti. Buscemi, una volta entrato nell’edificio, si è limitato a commentare: “Abbasso il nazismo, viva la libertà”.
Presidio contro Andrea Buscemi sotto Palazzo Gambacorti
Dopo la petizione contro la nomina dell’attore all’assessorato alla cultura va in scena la protesta in occasione del primo consiglio comunale
La manifestazione contro la nomina di Buscemi fuori dal municipio (Muzzi)
PISA. Una battaglia a suon di slogan, tra letture di testi agli atti del processo e magliette, pro e contro la scelta del neo sindaco Michele Conti di nominare in giunta l’attore e regista Andrea Buscemi, coinvolto in un procedimento per stalking nei confronti dell’ex compagna
E’ questo il clima, quasi di assedio – con la manifestazione anti Buscemi in piazza e una delegazione di manifestanti nella sala del consiglio – nel quale è andata in scena martedì 17 la prima assemblea cittadina dopo la vittoria del centrodestra alle amministrative. Da una parte il Comune e la maggioranza con Conti che ha ribadito con convizione le proprie scelte: “Buscemi resta, fine delle trasmissioni. L’assessore verrà valutato solo sul suo operato”.
Dall’altra la Casa della donna di Pisa, promotrice di una raccolta di firme contro la nomina dell’assessore (oltre 36mila), che ha invitato la città a mobilitarsi in occasione della seduta di martedì. «Uno stalker – hanno detto in una nota le rappresentanti della Casa della donna – non può sedere nell’istituzione più importante e rappresentativa della città! Quella nomina – continuano dalla Casa della donna – ha aperto nel cuore di tutte e tutti noi, nella città e nelle sue istituzioni una ferita profonda. Non è una questione di sinistra o di destra ma una questione di civiltà, giustizia e democrazia. Quella nomina è un fatto di inaudita gravità, un attacco a tutte le donne della città a cui abbiamo il dovere di opporci”.
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