Il 21 marzo 2014 si tenne a Ricaldone una conferenza dal titolo : Luigi Tenco: Tutti sapevano e tu? dove venne esplicitato che il cantante non si suicidò ma venne ucciso. E, a supporto di ciò, l’Associazione che porta il suo nome, portò una serie di valide controdeduzioni investigative.
Una conferenza della durata di oltre 2 ore, partendo molto lentamente ma, poi… espliciterà un Tenco privato impegnato politicamente a sinistra e prossimo a cariche dirigenziali nel partito socialista e di un suo viaggio in Argentina (paese dove la massoneria piduista di Licio Gelli aveva forti interessi) su ufficiose indicazioni del Governo italiano e molto altro ancora.
Le indagini della controversa morte del cantante furono assegnate, casualmente, al questore Arrigo Molinari della P2 (tessera 767 e appartenente – per sua stessa ammissione – alla struttura illegale della Gladio). Un questore in palese conflitto con la Cotituzione per le sue scelte massoniche e che avvisò l’Ansa del suicidio di Tenco prima di andare a vedere il cadavere o, poco professionalmente, rimuovere e riposizionare il corpo nella stanza.
Un cantante decisamente scomodo Luigi Tenco (in quanto impegnato politicamente a sinistra per due strutture segrete e antidemocratiche come la P2 e Gladio) il cui corpo esanime, con evidenti lividi sul volto, venne fatto ritrovare in un casinò come quello di Sanremo che ebbe (?) un curriculum di discutibili frequestazioni diventando da “subito un centro di spionaggio, ricatto, finanziamento occulto e riciclaggio“, oppure, la “mafia legata dal gioco (Nitto Santapaola e Joe Adonis per citare due nomi illustri) ebbe a che fare ancora per decenni con l’organizzazione del festival, ma già dal 1955“, come scritto in diversi libri da Riccardo Mandelli.
MOWA