di MOWA
Da quando il PCI è scomparso dalla scena politica e ciò che è rimasto ha cambiato nome, il paese ha subito, giorno dopo giorno, un degrado sia sul versante culturale che economico.
Dall’uscita di scena del PCI si sono susseguite prese di posizione dei vari capipopolo che, con ostinata caparbietà, si sono “ingegnati” e si “ingegnano” a proporre bizzarre soluzioni per risolvere i problemi del paese con l’inevitabile flop politico… un es. per tutti: la Federazione della Sinistra (FDS).
I dirigenti hanno fatto “carte false” e “strappato” gli Statuti dei partiti pur di arrivare alla “creazione” della FDS che avrebbe dovuto “magnificare” i pregi della sinistra sia qualitativamente che quantitavamente… Ed invece? Flop!
Oggi a sinistra (dopo l’esito delle elezioni regionali siciliane) se le danno (non solo nelle proprie sedi) di santa ragione scaricandosi, vicendevolmente, le colpe per le cattive scelte operate e, come in un “ritornello tra storditi”, si accusano l’un l’altro d’aridità politica.
Sull’esito delle elezioni siciliane c’è chi, pubblicamente, canta vittoria dichiarando che: “…la percentuale ottenuta è tutta “merito” della chiarezza delle parole d’ordine lanciate durante…” e chi, invece, sui giornali afferma che: “...l’esito elettorale non ci ha favorito perché siamo stati censurati ed oscurati…” ed, entrambi, comunicano ai propri militanti l’intenzione di non allearsi tra loro; l’ultimo, in particolare, più originale dell’altro, chiede, addirittura, di formare una nuova aggregazione che, però, non si chiami “Sinistra Arcobaleno” perché è stata un’esperienza troppo verticistica. (sic!)
Nel bailamme, tra l’una e l’altra strillonata di costoro, si intervallano quelle di coloro i quali non dichiarano apertamente ai propri elettori il proprio intento e cioè quello di fare da ponte levatoio per il PD. Quest’ultimo è un partito in perfetta sintonia con Monti, l’uomo dei poteri forti, l’uomo dei sacrifici per i soli lavoratori, l’uomo della crisi economica/politica/culturale/istituzionale internazionale…
Ma a nessuno, degli elettori di queste forze politiche è sorto il dubbio che nelle elezioni regionali siciliane l’astensione del 53% ha penalizzato tutti, Grillo compreso?
Questo ribellismo elettorale non li preoccupa nemmeno un po’?
Oppure…
Troppo cruda è la verità: qualcuno sta “aiutando” i qualunquisti a diventare, da formazioni proto-politiche (mascherate da moraliste) come i grillini, in qualcos’altro di più grave e, se non vi si porrà rimedio, dandoci una smossa culturale, li troveremo, come nei primi anni del secolo scorso, ad indossare “strane casacche in tinta unita”.
I sintomi ci sono tutti: ignoranza istituzionale, ignoranza organizzativa, ignoranza propagativa ignoranza nella condivisione collegiale e, “dulcis in fundo” non manca neppure un deux ex machina, come unico capo.
E non basta girare in internet per condividere le idee, bisogna avere veri ed autentici contatti, “de visu”, perché si chiami interazione organizzata, prassi della società democratica… dove i partiti dovrebbero essere i promotori della civitas.
L’attuale “sinistra” pidiessina, invece, cosa rilancia?
Un Monti-bis! … Oppure, più asini-stra nuove battaglie referendarie.
Come se i referendum fossero un patrimonio del movimento dei lavoratori e non dei liberali dei secoli scorsi (tanto amati dagli svizzeri e introdotti nelle normative di molti Stati negli Usa).
Per non cadere in tutte queste brutture culturali o revisioni storiche e per dare una risposta alla società che si sta frantumando e che va verso un autoritarismo sovrannazionale, dovremmo urlare ai quatro venti: “A ridatece il picci!” e, se è possibile, che sia quello di Enrico Berlinguer… non per dietrologismi di sorta ma per dare la barra a tutti coloro che, trovando infingarde le dichiarazioni di questi parvenu politici, vogliono ancora delle proposte che abbiano un costrutto ed una concretezza e non demagogia ed irriverenza degli oppressi.
da: http://iskra.myblog.it/archive/2012/11/11/dens-dŏlens-71-questa-sinistra-forse-non-capisce.html