Nell’area della Brianza si bollano come baüscia quelle persone spaccone, fanfarone, che non hanno i requisiti di serietà per portare avanti le cose, in buona sostanza gente che racconta frottole per farsi belli agli occhi degli altri ma, in realtà, degli emeriti ballisti. Questo titolo sembra esserselo meritato, anche, un uomo che troviamo negli ultimi tempi ovunque: sui social, in televisione, sui quotidiani… e raramente lo trovavano nel Parlamento europeo (quando era parlamentare e percepita un lautissimo compenso) tanto da essere stato ripreso, in quel consesso, da alcuni suoi colleghi che lo invitavano ad essere più presente e collaborativo prima di criticare le scelte uscite da quella sede.
Vizio, quindi, quella dell’essere un baüscia e non una virtù che ha fatto scatenare le ire, persino, del segretario della Polizia di Stato Silp-CGIL, Daniele Tissone, tanto da dire queste cose:
“[I poliziotti ndr] …Non vogliono essere presi in giro. I partiti che sono espressione di questo governo e in particolare la Lega Nord hanno vinto le elezioni cavalcando moltissimo il tema della sicurezza. Ma la sicurezza non si fa a costo zero…
…Io non perdo la memoria e rammento come, tra il 2009 e il 2011, le Forze di polizia abbiano subito i più pesanti tagli che la storia repubblicana ricordi. Nelle tre Finanziarie di quegli anni il governo Berlusconi-Lega con tagli lineari tolse oltre 3,3 miliardi al Comparto Sicurezza, bloccò le assunzioni al 20% del turnover e congelò i tetti salariali. Tanto che abbiamo avuto il contratto fermo per quasi un decennio….
…Altrimenti, da parte della Polizia, sarà un autunno caldo” [Qui l’intera intervista da non perdere]
E se dovessimo scegliere tra i due su chi racconta frottole noi opteremmo per quello che sostiene vergognosamente la frase demagogica “prima gli italiani“. Purtroppo, gli italiani non hanno ancora metabolizzato che se siamo stati e siamo governati da condannati in via definitiva dalla giustizia o da chi è a conoscenza della sparizione di € 49 milioni di soldi pubblici, qualcosa non va e non potrà andare, sicuramente, bene se non li si manda a casa o in prigione.
MOWA