La politica economica del Governo leghista/pentastellato (nonostante gli slogan melensi di “prima gli italiani”) pone i risparmiatori che hanno i soldi depositati nelle banche di fronte ad una scelta, su come evitare eventuali provvedimenti europei. Infatti, nei post sotto vediamo gli italiani affrontare la situazione con una pratica sbagliata.
Soldi di risparmiatori che vanno all’estero e che indeboliranno il sistema creditizio, fiscale italiano e non solo…
La domanda da porre al Governo è se sono sicuri con la loro politica di favorire gli italiani?
MOWA
Austria il nuovo paradiso fiscale degli italianidi Alessandra Caparello Migliaia i connazionali che stanno portando il proprio denaro fuori dai confini in particolare in Austria. A rivelarlo le telecamere della trasmissione Quarta colonna su Rete4 che hanno raccontato quel che sta succedendo in una banca di Sillian, un comune del Tirolo, dove molti risparmiatori italiani stanno aprendo nuovi conti correnti.
Ma perché gli italiani portano i loro soldi all’estero? Tante le paure in gioco come l’incertezza per il futuro, l’instabilità dei mercati e le minacce quotidiane di sanzioni da parte della Commissione europea sulla prossima legge di Stabilità italiana. Ma la più grande è che il governo possa applicare una patrimoniale. Inoltre è conveniente portare i risparmi all’estero.
Un operatore di un istituto di credito di Sillian interpellato dall’inviata del programma ‘Quarta Repubblica’, ha spiegato che la banca non riesce a soddisfare la richiesta di tutti gli aspiranti clienti che arrivano ogni giorno dall’Italia, attirati dalla certezza che valicato il confine i loro soldi saranno finalmente al sicuro, intoccabili da parte dello Stato italiano. Un flusso inarrestabile che sta ergendo l’Austria a nuovo paradiso fiscale degli italiani. 7 novembre 2018 |
Banchieri svizzeri indagati per frode in Italia: trappola voluntary disclosuredi Alessandra Caparello Alcuni banchieri della piazza milanese nel mirino della Procura meneghina per aver aiutato alcuni clienti negli passati a portare fuori dai confini nazionali i loro soldi ma senza denunciarli nella dichiarazioni dei redditi. Lo rivelano fonti di stampa secondo cui la trappola fiscale per i manager delle banche estere sarebbe venuta fuori utilizzando le informazioni apprese grazie alla “voluntary disclosure” dei clienti. La collaborazione volontaria è lo strumento che il fisco mette a disposizione dei contribuenti per regolarizzare la propria posizione fiscale. In pratica, si ammette di aver illecitamente trasferito all’estero dei capitali finanziari o patrimoniali, senza dichiararli al Fisco. Ebbene secondo la Procura milanese i manager delle banche estere negli passati hanno aiutato la clientela italiana a portare fuori i soldi, senza denunciarli nell’apposito rigo della dichiarazione dei redditi. La notizia è emersa con la vicenda della banca svizzera Pkb privatbank, che controlla anche l’italiana Cassa Lombarda, dove sono indagati in 18 per riciclaggio e frode fiscale. Un’inchiesta partita dalle verifiche su 200 soggetti italiani che avrebbero portato a Lugano EUR400 milioni e che poi li hanno fatti riemergere con l’ultimo “scudo”. Le indagini sono coordinate dal procuratore di Milano Francesco Greco e del pm Elio Ramondini che ipotizza i reati di riciclaggio e frode fiscale ed è nata dalle verifiche su 198 clienti italiani che hanno portato un totale di 409 milioni di euro a Lugano per nasconderli al Fisco e poi li hanno fatti ‘riemergere’ con la ‘voluntary disclosure. L’ipotesi della Procura è che alcuni manager dell’istituto di credito svizzero con sede a Lugano, i cosiddetti ‘relationship manager’, abbiano costituito una vera e propria rete in Italia, con una stabile organizzazione occulta, per procacciare clienti, aiutarli a portare i soldi all’estero e ad evadere il Fisco. 9 novembre 2018 |