Vi sono due documenti importanti (https://ibb.co/hWNUQo e https://ibb.co/hWNUQo https://ibb.co/hFn7BT o vedi video sotto) che dimostrano come la mistificazione storica sia proseguita nel tempo a favore di una cultura revisionista e di sdoganamento dei fascisti o, peggio ancora, dei nazisti.
Infatti, dal documento degli alleati del Comanding General, Forze Armate Americane – Mediterranean Theater of Operations, Caserta, Italia. A: Reparto Guerra – Nr: FX 49765 NAF 1078, del 21 ottobre 1945, risultano corpi smembrati di soldati tedeschi e carcasse di cavalli. Soldati alla guida di una cultura nazista la cui, foiba, quindi, è nata per colpa degli alleati, come un falso storico anti-jugoslavo e fatto diventare vergognosamente, poi, monumento nazionale.
Come si possa accettare che l’indegna operazione di riabilitazione dei fascisti sia arrivata sino alle parole dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questo è inaudito e inaccettabile per una Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo, senza “se” e senza “ma“. Dovrebbero vergognarsi tutti coloro che stanno conducendo un Paese come il nostro, che ha sofferto lacrime e sangue prima per la dittatura e poi con la guerra e l’occupazione tedesca, di dover rimuovere passaggi importanti del vissuto dei nostri padri costituenti.
Come li chiamavano i partigiani in tempo di guerra coloro che aiutavano i nazifascisti? Collaborazionisti e traditori!
MOWA
1 Comment
Ci scrive Marco V. (il 12.2 alle ore 10.48) con oggetto: Pansa e il “principe nero”
Buongiorno,
in merito alle polemiche sulle foibe e sulle “vittime” della Resistenza comunista mi preme segnalarvi un ottimo e breve articolo sul “Fatto” di oggi: “Pansa, i suoi libri e i consigli del golpista” di Massimo Novelli (pag 17). Tralasciando la questione delle cifre dei morti provocati dal conflitto e nell’immediato Dopoguerra, è interessante il quadro che offre di un giornalista che si è costruito una fama ultradecennale scrivendo libri sulle vittime dei partigiani comunisti e titini. Innanzitutto è noto come il nostro si spenda parecchio per distinguere fra una Resistenza “cattiva”, socialcomunista e intenta a sovvertire l’ordine costituito e quella “buona”, patriottica e “democratica degli “azionisti” – a cui il nostro avrebbe aderito -, dei democristiani, e degli “autonomi” ovvero i badogliani, monarchici e militari. Personalmente mi rendo conto delle notevoli differenze presenti all’interno della Resistenza e del CLN e che queste si sono anche tradotte in momenti di conflitto e di tensione, ma non mi sognerei mai di arrogarmi il diritto di attribuire patenti di “legittimità democratica” e tantomeno all’ala badogliana. Invece osservo che ciò che da fastidio è il contributo indiscutibilmente superiore delle formazioni socialcomuniste in termini di sacrifici e di sangue per cui è pure comprensibile che per molti i resistenti non siano stati altro che terroristi o banditi. Ma tant’è…
Quello che ignoravo, invece, è l’ispirazione di Pansa ossia “La storia della guerra civile in Italia” dello storico e senatore missino Giorgio Pisanò, una fonte non proprio imparziale e neutra… E chi era Pisanò ? All’epoca era senatore del MSI, animatore del movimento “Nuova Repubblica” dell’ex Ministro della Difesa repubblicano Randolfo Pacciardi e poi direttore del foglio “conservatore” Candido. Buon conoscente di Gelli fin dall’epoca della guerra e, a quanto pare, in contatto con la struttura riservata creata da Mario Roatta, – ex capo del servizio di informazioni militari fascista SIM – pare che avesse prestato servizio nella X MAS, il famigerato reparto di incursori della marina militare poi convertito a banda di rastrellatori di partigiani. Quindi Pisanò era sostanzialmente votato al culto del principe “nero” Junio Valerio Borghese, il comandante della X Mas che poi si sarebbe reso responsabile di un tentativo golpista mai chiarito nei particolari. Quello che non è molto noto – e che l’articolista sottolinea puntualmente, è che alla vigilia del tentativo della Notte dell’immacolata Borghese si è fatto intervistare proprio da Pansa. Casualità ? E’ abbastanza illuminante che il principe avesse consigliato a Pansa di occuparsi della resistenza fascista. Non è stato proprio così ma questo approccio può essere stato sintomatico di un qualcosa che bolliva in pentola. Perché il fascista Borghese si fece intervistare dall’ex partigiano “azionista” Pansa ? Era il giornale che lo aveva mandato ? Oppure si trattava di un’iniziativa del principe ? Vorrei azzardare un’ipotesi: il comandante della X MAS cercava una sponda fra coloro che avevano militato nella Resistenza antifascista senza rinunciare ad un saldo anticomunismo… A parere mio il riferimento alla resistenza fascista riguarda il rigurgito del “clandestinismo fascista” nel Dopoguerra nelle forme più terroristiche e violente. In quel periodo proliferarono le bande armate “nere” e sigle come le FAR o le SAM accanto ad altre più “neutre” come il Fronte Antibolscevico che, in realtà, celavano vere e proprie pulsioni reazionarie. Probabilmente Borghese voleva convincere il proprio interlocutore circa la “bontà” della resistenza fascista in funzione anticomunista anche in forme estremamente violente. Invece queste formazioni si proponevano innanzitutto l’obiettivo di rovesciare l’ordine democratico per restaurare un regime sul modello del Ventennio o della Repubblica di Salò. Significativamente Borghese non era un ufficiale qualunque ma il punto di riferimento carismatico di tutta l’area fascista e neofascista e aveva sviluppato un rapporto molto stretto con il mitico James Jesus Angleton, il capo della sezione X2 dell’OSS e poi direttore del controspionaggio della CIA. Orbene il dominus dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale Federico Umberto D’Amato asserì che l’idea di reclutare i fascisti da parte americana fu proprio dell’amico, facendo indirettamente capire come Angleton fosse il padre delle operazioni clandestine e coperte in Italia. E’ noto come il simbolo della X MAS si identifichi con il gladio che è stato anche adottato dalla sezione italiana della STAY BEHIND, l’esercito clandestino continentale europeo allestito per le operazioni di “guerra non ortodossa” al servizio degli americani e inquadrato poi nella NATO. Quindi la GLADIO/STAY BEHIND è nata proprio dalla X MAS che infatti non era altro che un reparto dell’esercito formato da incursori e guastatori sicuramente indottrinati e inquadrati. E questi militari esperti di sabotaggio erano in contatto proprio con le formazioni “civili” del “clandestinismo fascista”. Il quadro si completa se si pensa che nei quadri dell’esercito, della polizia, dei servizi, della burocrazia furono reintegrati elementi che si erano distinti già nel Ventennio. Una base precisa e ben identificata per un possibile golpe che si incontrava con il sovversivismo delle formazioni clandestine neofasciste. Tutto ciò potrebbe dimostrare che gli USA erano anche pronti – se le condizioni erano propizie – ad appoggiare un colpo di stato di matrice fascista, nazionalista e reazionaria che avrebbe inevitabilmente liquidato le conquiste democratiche e represso duramente le sinistre. E non solo le sinistre vien da dire…
Questo ci porta direttamente agli anni “terribili” (1969 – 1994) e alle loro premesse degli anni Sessanta e forse potrebbe farci capire perché il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti rivelò l’esistenza di GLADIO tentando però di sminuire la questione probabilmente sviando l’attenzione dalla genesi della formazione clandestina. Significativamente Andreotti fu il referente politico che, in qualche modo, “tradì” Borghese.
Qua ci sono veramente le basi per sviluppare un discorso e una riflessione molto precise che dovrebbero contribuire a zittire coloro che parlano sempre e costantemente dei liberatori angloamericani in termini encomiastici. Perché gli americani sono sempre stati pronti ad appoggiare tentativi golpisti ed eversivi in funzione “anticomunista” se le condizioni fossero state reputate propizie…
Buona giornata