di MOWA
Ebbene sì, stiamo assistendo ad una delle peggiori radiocronache del passato che, però, sta diventando il prossimo venturo. E, l’organismo che sta agevolando il passaggio verso una destra più radicale è proprio quello del “Motèl” 5 Stelle. Altro, che “onestà, onestà” o “trasparenza, trasparenza” sui social della prima ora del Movimento 5 Stelle. Una, delle tante, dimostrazioni di ciò l’abbiamo avuta con il non luogo a procedere nei confronti del Ministro Salvini sul caso del sequestro delle persone sulla nave italiana Diciotti.
Una pantomima che, come ben descritto nel post di presentazione del libro Il fascismo dalle mani sporche. Dittatura, corruzione, affarismo (a cura di Paolo Giovannini e Marco Palla ed. Laterza) e comparso, a firma Raffaele Liucci, su il Fatto Quotidiano, del 22 febbraio u.s., ricorda la finta intransigenza delle vecchie gerarchie fasciste per salire al potere e, invece, una volta nelle “stanze dei bottoni”… l’articolo inizia così:
“Fruscianti mazzette per “ungere le ruote”, malaffare eretto a sistema, dossieraggio compulsivo contro gli avversari politici, compravendita di sentenze, cene eleganti, banche decotte, speculazioni edilizie in spregio ai piani regolatori, mancanza di senso dello Stato e anti-meritocrazia dilagante. È l’Italia dei giorni nostri? No, è l’Italia littoria (1922-43).”
E concludendo:
“Scenari che non riguardano soltanto un’epoca lontana, in cui l’assenza di ogni contrappeso democratico accresceva il senso d’impunità dei governanti. Sotto il giogo del fascismo, il malaffare prosperò anche grazie a due condizioni che ancor oggi incombono persino sull’Europa democratica. Innanzitutto, non v’erano giudici indipendenti in cui potessero confidare i cittadini onesti.”
Segnali di questo pericolo in Europa ci sono stati e sono significativi ma poco diffusi dai media fra l’opinione pubblica, un esempio, quello del deputato del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo del Belgio, Marc Tarabella che, nella Seduta plenaria del 12 febbraio 2019, ha detto:
“Salvini…lavorare poco ed apparire molto spesso e designare i colpevoli della pessima situazione dell’Italia: profughi, africani, gay, francesi, l’Europa stessa. Una volta i cosiddetti colpevoli erano gli ebrei, i comunisti, gli zingari, è un modo di fare politica che ricorda chiaramente il fascismo, che ha rovinato l’Italia, che ha costretto migliaia di cittadini del dopoguerra ad emigrare per darsi un futuro. Vi prego di non dimenticarlo per favore.” (19:32:25”)
Dimostrazione di come il camaleontismo della cultura fascista sia deleterio lo abbiamo visto a Roma col caso dell’ex sindaco Gianni Alemanno che è stato “condannato, in primo grado, a sei anni con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito in uno dei filoni dell’inchiesta Mondo di mezzo” e i “magistrati hanno disposto anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici” per due anni e, inoltre dovrà risarcire sia Ama che Roma Capitale con una “provvisionale di 50mila euro sia per la municipalizzata che per il Campidoglio.”
Perché, si è convinti dai fatti che sostenere queste galassie di persone, così, composte non è altro che la riproposizione di vecchie dinamiche che hanno dato in passato sfogo ai più bassi e incivili propositi politici perché composte da tutto e l’esatto contrario di tutto come dimostrato, oggi, nei fatti, con schieramenti come M5S e la Lega di Salvini.
La perfida astuzia di queste due formazioni (ma in buona compagnia di molti altri reazionari) è stata l’aver carpito gli slogan dei bisogni delle persone del vecchio P.C.I. (da Gramsci, Togliatti a Berlinguer, Natta) ed averli fatti propri con il solo scopo di usarli propagandisticamente e non per attuarli. Ed è la realtà a testimoniare che non si sta facendo nulla sull’implementamento dell’occupazione o per la tutela delle stesse norme contrattuali nell’occupazione come, ad es., per il rispristino dell’illegale cottimo in alcune aziende di logistica. Non parliamo, poi, del rimettere la tutela ai contratti come previsto nell’art. 18 della legge 300/70, c.d. Statuto dei lavoratori.
Si sprecano le dichiarazioni, i proclami, le comparsate televisive… di queste controfigure del capitalismo ma nulla accade sul fronte dello sviluppo del Paese se non per regalare, ulteriormente, altre aziende alle multinazionali che fanno man bassa di ogni realtà produttiva o di ricerca del Paese Italia (vedi alluminio, acciaio, informatica…).
Il sostenere informalmente nei fatti una componente disgregante del Paese come quella della Lega da parte dei grillini, che rifiutano di sentire i progetti secessionisti dell’alleato di Governo, pone, nei loro confronti, una questione di merito ed una di metodo.
La prima questione è quella di sapere che cosa intendono fare i grillini per tutelare l’unità d’Italia anche sul versante dei diritti uguali per tutti da Nord a Sud, e, la seconda, come sono intenzionati a contrapporsi alla spinta autonomista (leggasi federalismo totale o Eurotopia) dei partner di Governo visto che sino ad ora nulla di serio si è visto all’orizzonte…
Anzi, si sono viste affiorare dai banchi del “Mothel” 5 Stelle, identiche proposte del piano di Rinascita della P2 come, ad es., la riduzione dei parlamentari. Si sono, anche, viste strane consonanze con qualche massoneria tanto da far commentare ad Amerigo Minnicelli (“espulso” insieme ad Antonio Fava dal Goi per avere chiesto chiarezza sul boom di affiliazioni in Calabria) quanto riportato su l’Espresso:
«Mi pare si possa dire che il M5S abbia molto in comune con la struttura della massoneria, anche al di là dell’amicizia fra Gianroberto Casaleggio e il Gran maestro Giuliano Di Bernardo. Sto preparando un breve saggio al riguardo».
Cosa farà il presidente dell’Antimafia Morra (M5S) dopo l’espulsione di alcuni candidati dalle liste delle politiche del 4 marzo scorso rispetto alla proposta di legge sull’incompatibilità dei massoni nella funzione pubblica?
Intende Morra proseguire su quanto fatto di pregevole dalla Bindi rispetto alla massoneria oppure il Movimento gli si porrà (come sembra) di traverso?
Perché se dovesse prevalere la seconda ipotesi vi è il rischio di diventare portatori d’acqua al mulino di quanto sostenuto dall’avvocato espulso dal Grande Oriente d’Italia (Goi), Minnelli, che aveva sostenuto: “Perché ho denunciato che la ’ndrangheta si è infiltrata dentro le logge calabresi”.
Ecco, allora, riaffiorare il rischio di quel passato che sta diventando prossimo venturo…
1 Comment
Ci scrive, il 2 mar 2019 alle ore 12:19, Marco V.
Buona giornata,
l’ho letto e mi sembra che ci sia molta carne al fuoco anche se non condivido del tutto l’analisi proposta.
Per carità, i pentastellati sono e devono essere criticati per tutto quello che hanno o non hanno fatto, ma non dimentichiamoci di quello che ci dicono le attuali tendenze elettorali che si sono manifestate in Abruzzo e in Sardegna. L’ondata “grillina” si sta arrestando mentre quella leghista sta attraversando una stagione che forse nessuna forza politica italiana ha mai conosciuto a memoria d’uomo e della storia della Repubblica italiana. Perché ? Semplicemente perché i Cinque Stelle stanno deludendo le aspettative di chi li ha votati mentre la Lega di Salvini – almeno a parole ma non solo – sta rispettando pienamente il suo ruolo per come è stato percepito dal suo elettorato. Già il governo è nato male perché, per ovvie ragioni, i Cinque Stelle non potevano governare da soli ed era impensabile un’alleanza di governo con quelli che erano etichettati come i signori della casta, ossia il PD o la berlusconiana Forza Italia. Non rimaneva altro che un apparentamento con la Lega salviniana, l’altra vincitrice delle ultime elezioni politiche. E un altro punto dirimente è il seguente: ora che il banco di prove del Movimento Cinque Stelle è diventato quello di governare il paese, è veramente impensabile per i Conte o i Di Maio lavorare in previsione di tempi brevi e di una scadenza imminente della legislatura. La situazione per Salvini e i leghisti si presenta in maniera radicalmente diversa: ora che i sondaggi attribuiscono alla Lega la percentuale maggioritaria di voti, l’asticella delle ambizioni si è alzata ed è destinata ad alzarsi ulteriormente… Da una parte i “grillini” intendono portare al loro mulino qualche risultato positivo con questo governo – chè altri non ce ne sono in vista -, dall’altro un leader in ascesa come Salvini che ovviamente “nicchia” in attesa degli eventi. Dovrebbe comunque essere chiaro a tutti che questo governo “gialloverde” a Salvini sta stretto e che a lui è molto più congeniale un’alleanza di centrodestra o di destra a trazione leghista. Ne consegue un enorme potere di ricatto di Salvini e dei leghisti nei confronti dei pentastellati che, per evitare il processo sul caso Diciotti, sono ricorsi a delle contorsioni e degli equilibrismi veramente grotteschi.
Non mi interessa fare l’avvocato del diavolo dei grillini perché in passato ho anche scritto parole molto critiche sul suo leader – e mi riferisco a Grillo e non a Di Maio – ricevendo anche commenti insultanti perché in passato il comico genovese era molto più “leader maximo di adesso ma penso di riportare le cose come stanno. Per quanto governino insieme la Lega non è il Movimento Cinque Stelle e il Movimento Cinque Stelle non è la Lega e la prova precipua consiste nelle opposte tendenze elettorali attuali. Il paradosso dei paradossi: nello stesso governo alla crescita di consenso dell’uno corrisponde il calo apparentemente inarrestabile dell’altro. La verità è che, comunque, si tratta di due formazioni politiche molto diverse e che hanno radici politico – culturali che poco si conciliano. La Lega è destra – destra, invece, se probabilmente sbagliamo a definire di “sinistra” il Movimento grillino, nondimeno è nato dagli errori, dalle mancanze e dalle ipocrisie di chi si è definito di sinistra o ha tentato di gabellarsi come sinistra.
Fra l’altro non dimentichiamoci che alcune posizioni dei “grillini” potrebbero essere condivise da sinistra e sono pure sacrosante. Penso alla TAV e anche all’atteggiamento adottato sulla crisi venezuelana. Non dimentichiamoci anche che, per come era stato concepita originariamente, l’idea del reddito di cittadinanza non era sbagliata anche tenendo conto di un contesto economico in cui la disoccupazione è destinata a crescere… Si può ribattere che si tratta di un gioco delle parti se poi le due formazioni al governo assumono posizioni differenti però non si capisce quale sia il beneficio elettorale che ricavano i grillini da un’eventuale pantomima. Bisognerebbe riconoscere che una tale compagine non può durare certo cinque anni…
Oltre all’ascesa salviniana bisognerebbe accorgersi di altro: come non notare che, molto spesso, berlusconiani e pidini si ritrovano in sintonia e a braccetto ? E’ una vecchia storia ma si ripete ed entrambe le formazioni convergono almeno sulla necessità di fare fronte comune contro i pentastellati – vedi le manifestazioni pro TAV -. Attualmente l’ormai ottuagenario Berlusconi – non troppo in vena di lucidità – ha più volte ripetuto il mantra dell’attacco ai grillini – vero nemico dell’Italia e degli italiani – invitando Salvini a tornare all’ovile del centrodestra. Mi chiedo se non sia possibile una futura – se di futuro vogliamo parlare – convergenza e unità di intenti fra Salvini, Berlusconi e la parte renziana del PD con il primo a fare la parte del leone…
Velocissimo sul resto:
Corruzione: un italico vizio che non ha risparmiato la sinistra vera o sedicente e basta guardare alla storia italiana anche prima e dopo il fascismo. La verità è che, forse, a certi livelli e almeno qua in Italia l’onestà è merce rara-
le istanza sociali della destra: effettivamente le destre fasciste, parafasciste e populiste hanno spesso rivendicato istanze sociali – o socialiste – dall’opposizione per poi incarnare la gerarchia e l’ordine pubblico e sociale una volta al governo. L’esempio eclatante è quello del Ventennio fascista e non dimentichiamoci che Mussolini aveva alle spalle un passato seriamente socialista. Un discorso simile riguarda anche il “sovranismo” di Salvini, sbandierato quando era all’opposizione e un po’ accantonato adesso – vedi la posizione sul Venezuela -.
il fascismo della Lega: non sono molto interessato alle etichette e se la storia si ripete non lo fa assumendo le forme del passato. Vero è che, come ogni destra radicale, la Lega addita un “nemico esterno” e ne fa oggetto di discriminazione e denigrazione. Peraltro, in tempi di crisi e di magra, pare che indicare un capro espiatorio per gli eventuali fallimenti sia pagante e proficuo dal punto di vista politico.
Vorrei essere compreso, anche se questa può sembrare una difesa “d’ufficio” dei grillini il mio è solo un invito a guardare i fatti così come si presentano. Il Movimento Cinque Stelle è un partito “antisistema” che sconta il fatto di governare e, perciò, di essere entrato in qualche modo in quel sistema e questo, almeno una parte degli elettori, non lo accetta. A questo punto o i grillini cambiano parzialmente pelle adattandosi alla nuova situazione in modo tale da recuperare consenso o la loro parabola si rivelerà effimera e di breve respiro con il risultato di condannarsi alla “minorità” e di disperdere il proprio elettorato.
In questa situazione la sinistra – escludendo ovviamente il PD – come si comporterebbe ?
E giro a voi la domanda…
Buona domenica
Marco V
PS: vi segnalo due articoli sul “Fatto” di oggi: “Il tradimento della Lega: molla Putin per gli americani” di Stefano Feltri e Carlo Lecce (pag 4) e “”Nel 1993 il SISDE voleva far evadere Totò Riina” di Lucio Musolino (pag 11)