Ieri abbiamo letto su tutti i media che gli Stati Uniti hanno ritirato il proprio personale diplomatico dal Venezuela, ma è andata davvero così?
Ovviamente no.
Questa versione non fa altro che tradurre il tweet di Mike Pompeo delle 23:50 ora venezuelana del 11 marzo 2019 (primo link).
Peccato però che nel pomeriggio dell’11 marzo, quindi prima del tweet di Pompeo, il ministro degli esteri venezuelano Arreaza avesse deciso di NON concedere ulteriore proroga agli agenti diplomatici statunitensi, dandogli 72 ore di tempo per abbandonare il paese, in pratica espellendoli.
Il documento ufficiale è nel secondo link, porta la data 12 marzo è delle 8:11 di mattina e riferisce al secondo capoverso quanto avvenuto il giorno precedente, ben prima del tweet di Pompeo.
Di fatto quindi, l’Amministrazione statunitense, visti espulsi i suoi ultimi diplomatici restanti, e non volendo rendere evidente questa operazione, ha invertito i fatti scrivendo che “ritiravano il loro personale in quanto la ulteriore presenza sarebbe stata un limite alla politica statunitense”.
Ovviamente la stampa mondiale ha occultato l’espulsione trasformandola in un gesto “muscoloso” degli USA che decidevano di andarsene.
Ricordiamo che una cosa identica è successa 2 mesi fa, quando Maduro decise di non andare alla investitura del fascista Bolsonaro, ed invece il brasiliano twittò che era stato lui a non invitare il presidente venezuelano. Gli orari dei documenti davano ragione al Venezuela, ma la versione sui media favoriva il messaggio di Bolsonaro.
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