Francesco Filippi è uno storico e formatore. Con un’associazione, “Deina“, da alcuni anni accompagna gli studenti nei viaggi della memoria, ad Auschwitz. Ed è lì che è nata l’idea di un libro, di un manuale agile che smentisse le tante idiozie – così le definisce – che girano sul fascismo.
“Il problema di una fake news sul presente è che avvelena il dibattito pubblico della giornata diciamo. Il problema delle fake news storiche è che avvelenano il substrato della memoria pubblica”
Leggende dure a morire, che rimbalzano sui social e finiscono sulla bocca dei politici. Come quella su Mussolini che diede la pensione agli italiani. Non è così, ricorda Filippi.
“Nel 1898 la pensione diventa un diritto, quindi più di vent’anni prima dell’ascesa di Mussolini”
Stesso discorso per le ricostruzioni post sisma. Rapida, efficace, all’epoca del terremoto del Vulture, stando ai nostalgici del regime. Non secondo gli storici.
“Andando ad analizzare la risposta tardiva, insufficiente. Non lo diciamo che all’epoca dei prefetti”
Una rivincita della realtà attesa visto che “Mussolini ha fatto anche cose buone” è da settimane tra i 10 saggi più venduti in Italia. E ha collezionato due ristampe in quattro giorni. Dai treni puntuali all’immagine di un regime non corrotto. E che invece uccise chi era pronto a denunciare un giro di tangenti. Quella persona era Giacomo Matteotti.
Dunque, la colpa del fascismo non fu solo quella di aver portato in guerra l’Italia, di aver approvato le leggi razziali, come vorrebbe una lettura superficiale. E autoassolutoria, visto che il fascismo godè per anni del favore della stragrande maggioranza degli italiani.
“Tolto tutto questo, quel che rimane dell’esperienza fascista in Italia è comunque fallimentare”
Abbiamo incontrato Filippi in piazza Venezia, davanti all’allora Casa del Fascio. Proprio a Trento Mussolini fu inviato a inizio ‘900 dal Partito socialista a guidare la Camera del lavoro. E quando l’Impero austroungarico lo allontanò come persona non gradita ebbe parole di fuoco verso i trentini. Lo stesso rancore, ricorda Filippi, rivolto più avanti verso gli italiani.
“Ogni volta che il popolo italiano non l’ha seguito Mussolini ha avuto parole durissime. Non ha mai avuto un trasporto, amore. Questa è la prima e la più dura delle fake news da estirpare“