Nardella punta sulla governance tecnocratica ma, così facendo, già nei primissimi atti del suo secondo mandato, sbaglia la mira. Dopo un primo inconveniente che vedeva nella formazione solo tre donne su dieci componenti della giunta, come vuole la norma, le assessore sono diventate quattro. Tra di esse, Cecilia Del Re detiene un assessorato «monstre», come lo ha definito lo stesso sindaco. Alla Del Re, avvocato, sono attribuite le deleghe all’urbanistica, all’ambiente, alle fiere e ai congressi, nonché al turismo.
È evidente che la sovrapposizione nella stessa persona delle deleghe di urbanistica e ambiente – nient’affatto «affini», ma anzi in sempiterno conflitto – rischia di indebolire il settore più debole (l’ambiente) a vantaggio del più forte (l’urbanistica), che ne esce ulteriormente potenziato. Ma c’è di più: in una città come Firenze da anni piegata ai diktat della monocoltura turistica, aggiungere alle due deleghe quella al turismo corrisponde ad affermare che è proprio il turismo che detterà le regole dell’urbanistica cittadina. In altri termini, che si continuerà a svendere immobili pubblici, a svuotare palazzi storici per trasformarli in alberghi di lusso, ad allontanare la vita civile dal centro storico, a istituire zone rosse e recinti per turisti. Così, urbanistica e ambiente saranno messe a servizio dell’unica economia forte in città.
Inoltre, poiché la medesima assessora assumerà tutte le decisioni in merito, verrà anche a mancare la dialettica, fondamento delle democrazie. Ma, questioni di principio a parte, l’opportunità stessa di tale nomina è discutibile.
Cecilia Del Re – «su cui ho fiducia» ha puntualizzato Nardella – potrebbe incarnare un pesante conflitto di interessi. L’assessora fa infatti parte dello studio legale associato Del Re-Sandrucci che, come si legge nel curriculum pubblicato sul sito della Mercafir, annovera o ha annoverato fino a tempi recenti, tra la sua clientela le seguenti società: Associazione Calcio Fiorentina, Aeroporto di Firenze, Banca CR Firenze, Cassa Edile della Provincia di Firenze, Ferrovie dello Stato (poi Trenitalia), Firenze Fiera, Fondazione Teatro Maggio Musicale Fiorentino, Fondiaria-Sai, Salvatore Ferragamo Spa, Super Rifle del Gruppo Fratini.
Non è arrischiato dunque vedere una possibile collisione tra la contiguità professionale con i poteri forti della città e l’autonomia delle scelte dell’assessora; e ipotizzare che sul soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni degli abitanti possano prevalere interessi particolari.
E non basta alla Del Re dichiarare “Sono stata la più votata di tutta Firenze”, motivazione che con l’etica della politica non ha nulla a che fare.
La scelta di accorpare deleghe non è tuttavia incidentale. L’accentramento di cariche è coerente con la visione politica del sindaco, tesa all’espansione delle dinamiche estrattiviste che mettono in opera meccanismi sempre più oliati per spianare il campo alla rendita e allo “sviluppo” neoliberale della città, con tutto il carico che questo comporta sui destini delle classi subalterne e per la salute dell’ambiente.
5 Giugno 2019
*Laboratorio politico perUnaltracittà