di MOWA
Quanto portato alla luce dai giornalisti investigativi di Report sulla Lega conferma ciò che si dice su questo sito da diverso tempo e cioè che questo partito non è per nulla serio, anche la storia dei “49 milioni di euro, detta in diverse occasioni anche dalla ex segretaria di Bossi e mai smentita; nessuno, tra l’altro, ha mai intentato causa contro chi affermava ciò“, è una truffa ai danni dello Stato (confermata nella sentenza del 26 novembre 2018), milioni di cui bisogna pretendere la restituzione con più forza onde evitare che vengano prosciugate altre risorse pubbliche.
Sul sito di Report della RAI, nel merito alla nuova indagine giornalistica sulla Lega, si sostiene che:
“Per sapere chi gestisce la cassa della Lega di Salvini Premier bisogna andare a Bergamo, in un immobile dove il partito ha trasferito la sede di alcune società e associazioni gestite da tre professionisti: Giulio Centemero, tesoriere della Lega, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, rispettivamente i revisori contabili dei gruppo alla Camera e al Senato. Ed è in questo studio di Bergamo che a dicembre scorso i magistrati della procura di Genova, hanno sequestrato decine di carte di alcune società. L’ipotesi è che potrebbero essere state utilizzate per portare all’estero parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali percepiti e rendicontati con irregolarità. Ma seguendo le tracce dei commercialisti di Bergamo siamo finiti a Milano in un altro studio di commercialisti dove Matteo Salvini ha fatto registrare, per un breve periodo, la sede del suo nuovo partito e dove abbiamo trovato un altro commercialista con interessi nella Lombardia Film Commission, guidata fino allo scorso anno da Alberto Di Rubba, che ha comprato un fabbricato da 800mila euro. Seguendo chi ha incassato buona parte dei soldi pubblici della Lombardia Film Commission, Report è finito con il tornare da dove era partito, nelle valli bergamasche, e più esattamente proprio nel paese di Di Rubba.” [Collaborazione di Alessia Marzi]
Ora si comprendono i motivi da parte della Lega di occupare tutti gli spazi disponibili nelle Istituzioni, Rai compresa.
Altro che: prima gli italiani!
E, a fronte di quanto scritto nel merito della truffa (perpetrata dai leghisti sui 48,9 milioni di €), nella memoria dei legali rappresentanti dello Stato (per la Camera e il Senato) si dice:
“…nel quale i vertici del Paese sono stati costretti ad emanare disposizioni di rigido contenimento della spesa pubblica […], tra le quali il blocco della contrattazione e l’aumento dell’età pensionabile con la riforma Fornero e via dicendo. Si rimane pertanto sbalorditi nel sapere che negli stessi anni venivano distribuiti centinaia di migliaia di euro in nero a dipendenti della Lega tramite le mitiche ‘buste Buffetti’ “. [da: Il libro nero della Lega di Giovanni Tizian – Stefano Vergine ed. GLF Laterza, pag. 12]
Altro che premiarli alle elezioni!
(cliccare sull’immagine per vedere il video di Report)