Con profondo dolore ho ricevuto la notizia che in questa occasione il Peace Boat non potrà toccare terre cubane come era previsto il prossimo 13 giugno, dovuto alle nuove restrizioni ad imbarcazioni, crociere ed aeroplani privati imposte dal governo di Trump contro Cuba.
Trattandosi di un’imbarcazione di proprietà statunitense, la Crociera per la Pace, simbolo di convivenza, di pace e buona volontà tra i popoli non potrà questa volta rinfrescarsi con l’ottimismo, la dignità e la fermezza dei cubani. Come mi ha detto in un’occasione uno dei suoi dirigenti e promotori: “Ogni viaggio a Cuba è un viaggio alla terra della dignità”.
Questa non è la prima volta che misure assurde ostacoleranno la nave affinché non possa attraccare sull’isola, come è accaduto già nel passato, ma presto queste ed altre azioni falliranno ed il Peace Boat ritornerà a terre cubane col suo messaggio di Pace e solidarietà.
In questa occasione, la crociera trasportava con sé un carico solidario, il modesto donativo che la comunità cubana residente in Giappone ed amici giapponesi avevano inviato in appoggio ai sinistrati del tornado che ha colpito L’Avana all’inizio dell’anno.
Un’altra volta la malvagità e l’odio irrazionale contro Cuba mostra il suo volto, ma niente di ciò ci toglierà il sonno e l’impegno di continuare a lavorare ed apportare per la nostra cara Cuba. Grazie Yoshioka-san ed altri amici, la battaglia continua.
Carlos Miguel Pereira Hernandez, ambasciatore cubano in Giappone
da Cubadebate
traduzione di Ida Garberi
10 Giu 2019