di Luigi Mastrodonato
Dopo anni passati a credere che l’immigrato è nemico e a derubricare le violenze neofasciste, un sequestro dell’antiterrorismo ci informa che in una delle nostre case, tra svastiche e fucili d’assalto, c’era un missile aria-aria
Nelle scorse ore l’antiterrorismo ha condotto delle perquisizioni nelle abitazioni di alcuni militanti dell’estrema destra italiana. Tre persone sono state arrestate e nelle loro case è stato sequestrato un arsenale di armi da guerra. In particolare, sono stati rinvenuti proiettili bellici, fucili d’assalto automatici di ultima generazione e perfino un missile aria-aria in uso alle forze armate del Qatar.
L’indagine nasce dopo aver seguito l’attività di alcuni combattenti italiani che hanno preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Tra gli arrestati c’è Fabio Del Bergiolo, ex ispettore delle dogane specializzato nell’antifrode, militante di Forza Nuova e candidato al Senato nel 2001. L’operazione è solo la seconda parte di quanto avvenuto la scorsa settimana, quando nella sede di Torino del gruppo skin Legio Subalpina e nelle case di diversi militanti di Forza Nuova era stato sequestrato materiale di propaganda fascista e nazista, coltelli, mazze, tirapugni e un machete, svelando peraltro collegamenti tra queste persone e i gruppi ultras della Juventus.
La notizia dell’arsenale trovato in casa di militanti di estrema destra non stupisce poi tanto, ma spaventa. Che i gruppi neofascisti italiani adottino la violenza e lo squadrismo come modus operandi si sapeva già, basta scorrere l’infinita lista di intimidazioni che quotidianamente devono subire giornalisti come Paolo Berizzi, o quella delle aggressioni armate in strada che troppo frequentemente occupano le pagine di cronaca dei giornali. Esiste pure una mappa che tiene il conto di queste aggressioni, eseguite nella maggior parte dei caso con mazze, coltelli e pugnali. Il colpo d’occhio è impressionante. L’operazione delle ultime ore aggiunge però un tassello importante, perché svela la linea sempre più sottile che separa la violenza neofascista e il terrorismo nero vero e proprio. In questo caso non si sta più parlando di “semplici” armi bianche, ma di veri e propri dispositivi bellici, come un missile aria-aria. Per intenderci, si tratta di un missile dotato di un sistema di guida e lanciato da un vettore aereo, solitamente un aereo da caccia o un elicottero, con la finalità di distruggere un altro aeromobile. Esso neutralizza il bersaglio colpendolo in più punti, grazie all’impatto di schegge d’acciaio sparate ad altissima velocità da una carica esplosiva.
Sapere che questa strumentazione sia stata trovata non in un paese attualmente in conflitto, ma a Torino, fa decisamente impressione. Come fa ancora più impressione leggere che un’arma di questo tipo sia stata rinvenuta nelle mani di militanti di quell’estrema destra italiana, come Forza Nuova, a cui viene ancora permesso di correre alle diverse tornate elettorali nazionali. Già prima lo sapevamo, ma l’operazione delle scorse ore dell’Antiterrorismo è la prova definitiva che si sta giocando col fuoco: mentre si continua, soprattutto dal governo, a negare l’esistenza di un pericolo nero in Italia, i fatti mostrano invece che non c’è da dormire sonni tranquilli. Già qualche anno fa, d’altronde, in una maxi operazione simile furono arrestate a L’Aquila 14 persone, appartenenti a un gruppo eversivo neofascista che “progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, al fine di sovvertire l’ordine democratico dello Stato“.
Nulla di nuovo insomma, ma un grido d’allarme che ci vieta di abbassare la guardia. Eppure dai banchi del governo si continua a dire che l’unico terrorismo a far paura per l’Italia, è quello islamico. Paradossale, alla luce dei sequestri nell’estrema destra delle ultime ore. E anche in considerazione della Relazione annuale dei servizi segreti inviata al Parlamento negli scorsi mesi, dove si denuncia un “sensibile attivismo e dinamismo delle compagini di estrema destra connesse a quel variegato sottobosco comprendente anche segmenti politicizzati delle tifoserie calcistiche, nonché sigle di matrice neonazista, antisemita e skinhead”.
È qui il vero pericolo italiano, su cui però si preferisce chiudere gli occhi. Xenofobia e islamofobia vendono di più a livello elettorale, allora chi se ne importa dei missili aria-aria dei gruppi neo-nazi di casa nostra.
15 Jul, 2019