Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
Carissime/i proletarie, proletari e sinceri democratici
il 22 luglio c’è stato un attentato a Firenze, contro tre centraline dell’alta velocità, che ha spaccato il Paese in due.
Questo fatto gravissimo è accaduto con Matteo Salvini come ministro degli Interni e una proposta eversiva della Lega per spaccare in due il Paese, mascherata dalla richiesta di maggiore autonomia per le regioni del Nord che hanno tra le richieste quella di poter trattenere più risorse sui territori limitando i trasferimenti allo Stato centrale.
Queste misure accompagnate dalla Flat Tax darebbero un colpo mortale all’unità sociale e politica dello Stato italiano, già fortemente compromesso dalle controriforme nate con le stragi del 1992-1993.
Questo attentato puzza di messaggio mafioso ed è coincidente con l’emergere, con sempre maggior forza, dei legami tra Lega, ‘ndrangheta e Cosa Nostra di Matteo Messina Denaro, vedi gli sviluppi della vicenda che collega Vito Nicastri, Paolo Arata e Armando Siri.
In ogni seria inchiesta fatta dagli organi dello Stato, con ancora un po’ di autonomia da questi partiti fuori dall’arco costituzionale e dalla Costituzione, emergono legami da parte di tutte formazioni politiche sorte con la golpista seconda Repubblica con le varie mafie.
Per questo noi proponiamo di ritornare con una lotta di Liberazione 2.0 alla Costituzione della prima Repubblica.
Vogliamo ricordare inoltre che i principali sospettati di questi attentati, gli anarco-insurrezionalisti, appartengono a quella galassia facilmente infiltrabile da parte sia dei servizi segreti atlantici che dai loro alleati: la criminalità organizzata, come furono facilmente infiltrabili i gruppi che negli anni ’60 e ’70 avevano posizioni simili a questi “anarchici” che poi sono serviti agli Usa, alla Nato e ai fascisti, per eliminare tutti quei politici, uomini di cultura, magistrati e uomini dello Stato che si battevano per un’avanzata dei partiti che volevano la collaborazione o un’alleanza con il P.C.I..
Uno dei massimi teorici di questo anarco-insurrezionalismo di Stato è un ex cassiere di banca di Catania, residente a Trieste, Alfredo Maria Bonanno, che considera il fascista e gladiatore Gianfranco Bertoli, quello della strage alla Questura di Milano del 17 maggio 1973, un compagno. Bonanno è anche colui che ha falsificato il testamento di Jean-Paul Sartre. Uno così o ci fa o ci è, dicono dalle nostre parti.
Il Bonanno proprio nell’anno cruciale, di preparazione e di passaggio dell’eversione atlantica, il 1977, scrisse il libro: La gioia armata.
Dopo la semina, il 16 marzo 1978, in via Fani veniva rapito dalle brigate atlantiche Aldo Moro e sterminata la sua scorta. Lo statista democristiano fautore delle aperture al P.C.I. di Berlinguer, verrà assassinato il 9 maggio dello stesso anno.
Altro fatto inquietante dietro quest’ultima vicenda e che riporta alla strategia della tensione di quegli anni è la scelta della città per l’attentato: Firenze.
Una città ad alta densità massonica, che coincidenza volle, fu sede del comitato esecutivo delle Brigate rosse e che sfacciatamente protesse una delle menti del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, quel Giovanni Senzani, che l’ex magistrato Libero Mancuso accusa essere un uomo del SISMI, che tuttora vive a Firenze.
Firenze è una delle città della strategia delle bombe, 1992-1993 via Georgofili, per giungere alla trattativa tra lo Stato e la mafia e ad una eventuale divisione dell’Italia, secondo l’elaborazione fatta dal padre e teorico leghista Gianfranco Miglio: divisione dell’Italia in macroregioni o cantoni, così composte: Nord o Padania, del Centro o Etruria, del Sud o Mediterranea, oltre a cinque regioni a statuto speciale.
Quindi avere un leghista come Matteo Salvini al ministro degli Interni, non garantisce la nostra sicurezza, anzi può determinare un’avanzata di quell’operazione di divisione dell’Italia contenuta nel progetto eversivo atlantico denominato Eurotopia.
Lo staff di iskrae.eu