Era una delle promesse elettorali di Lopez Obrador, il primo presidente del Messico non filo statunitense: far avere libri di testo gratuiti agli studenti e alle comunità indios.
Il risultato è stato raggiunto poiché si stanno distribuendo almeno 176 milioni di libri alle scuole del paese.
Il direttore del dipartimento, Antonio Meza ha spiegato che la distribuzione dei 176 milioni di copie consiste in 8 milioni per il livello prescolare, 107 milioni per la scuola primaria e 31 milioni per la scuola secondaria, il resto è distribuito alle comunità indigene, alle telesecondarie, alle scuole a tempo pieno e ai libri per la coesistenza scolastica.
Inoltre, Meza ha affermato che 113.000 copie sono libri in Braille, il sistema di lettura e scrittura per non vedenti e ipovedenti.
Altro fiore all’occhiello del programma è che il 40% dei libri sono stati stampati su carta riciclata donata da enti pubblici.
Archivi di documenti ormai “lettera morta”, libri in disuso, fino ad arrivare a decine di milioni di schede elettorali della ultima elezione che in precedenza venivano bruciate contribuendo a contaminare l’ambiente.
“Ogni 300 tonnellate di carta riciclata si ricava un 1 milione di libri” ha dichiarato il responsabile del programma.
Nel frattempo, il presidente Andrés Manuel López Obrador ha confermato giovedì che i libri di testo gratuiti per l’anno scolastico 2019-2020 saranno consegnati in tempo a tutte le scuole della Repubblica messicana.
“Sono stati compiuti molti progressi nella distribuzione dei libri di testo per il livello base dell’istruzione pubblica. I libri arriveranno puntuali, senza ritardi in tutte le scuole”, ha affermato il presidente messicano.
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