Oggi #29settembre #SilvioBerlusconi compie 83 anni. Ci teniamo a ricordare quanto è scritto nella sentenza definitiva del Processo #DellUtri, visto che qualcuno ha la memoria corta. #mafia #antimafia pic.twitter.com/efIyuwjaNg
— WikiMafia (@WikiMafia) September 29, 2019
E, poi, ci furono partiti nonostante che:
<<…condannato in via definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa Marcello Dell’Utri (braccio destro di Berlusconi e co-fondatore di Forza Italia).
Nelle motivazioni della sentenza sia scritto che per diciotto anni, dal 1974 al 1992, l’ex senatore è stato il garante “decisivo” dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra con un ruolo di “rilievo per entrambe le parti: l’associazione mafiosa, che traeva un costante canale di significativo arricchimento; l’imprenditore Berlusconi, interessato a preservare la sua sfera di sicurezza personale ed economica”. Si legge inoltre che “la sistematicità nell’erogazione delle cospicue somme di denaro da Marcello Dell’Utri a Cinà (Gaetano Cinà, boss mafioso, ndr) sono indicative della ferma volontà di Berlusconi di dare attuazione all’accordo al di là dei mutamenti degli assetti di vertice di Cosa nostra”.
Sempre la Cassazione ha poi evidenziato come “il perdurante rapporto di Dell’Utri con l’associazione mafiosa anche nel periodo in cui lavorava per Filippo Rapisarda e la sua costante proiezione verso gli interessi dell’amico imprenditore Berlusconi veniva logicamente desunto dai giudici territoriali anche dall’incontro, avvenuto nei primi mesi del 1980, a Parigi, tra l’imputato, Bontade e Teresi, incontro nel corso del quale Dell’Utri chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardi di lire per l’acquisto di film per Canale 5”.
[…]
Il fascicolo è stato riaperto nel 2017 dopo la trasmissione di atti, pervenuti da Palermo, con le intercettazioni dei colloqui in carcere del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
“Berlusca mi ha chiesto questa cortesia, per questo c’è stata l’urgenza” diceva il capomafia durante l’ora di passeggio con il camorrista Umberto Adinolfi nel carcere di Ascoli Piceno.
In quelle conversazioni, avvenute tra il 19 gennaio 2016 e il 29 marzo 2017, si diceva anche altro. A parlare era sempre Graviano: “Nel ‘92 già voleva scendere, voleva tutto, ed era disturbato… In mezzo la strada era Berlusca… lui voleva scendere… però in quel periodo c’erano i vecchi… lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa…“. Ed è questo secondo gli inquirenti un altro riferimento alla “cortesia”. Ma in quel dialogo il boss di Brancaccio esprimeva anche altre considerazioni: “Nel ‘94 lui è ubriacato perché lui dice, ma io non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato… Pigliò le distanze… e ha fatto il traditore“. O ancora “25 anni fa mi sono seduto con te… Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi è successa una disgrazia, tu cominci a pugnalarmi… Ma vagli a dire com’è che sei al governo, che hai fatto cose vergognose…“.>> [1]
E, poi, ci sono state, anche, persone di quella parte politica che sono diventate deputati e senatori che hanno fatto leggi per questo Paese…
MOWA