di MOWA
“La burocrazia è un meccanismo gigante mosso da pigmei.” [Honoré de Balzac]
Gente strana, in questi ultimi anni, coloro che frequentano alcuni partiti in Italia, tutti “frutto” della Trattativa Stato-mafia.
Sì, perchè, l’atto compiuto nel parlamento, nei giorni scorsi, di ridurre il numero degli onorevoli è una vergognosa pagina della ormai flebile vita democratica della Repubblica.
Gente strana perché crede che, l’aver votato per una legge che trasforma il numero dei componenti del parlamento, sia una salvifica politica ma, in realtà, purtroppo, significa poca conoscenza del diritto pubblico.
Costoro, infatti, pensano che, ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, con l’aggiunta del taglio dei seggi dei deputati (da 12 a 8) e dei senatori (da 6 a 4) eletti all’estero, sia la panacea dei mali della cattiva amministrazione pubblica condotta da 25 anni a questa parte proprio realizzando quanto pianificato dalla P2. Costoro, non hanno, forse, pensato che l’aver, già, trasformato il sistema elettorale da proporzionale puro in maggioritario abbia modificato il rapporto con i cittadini che sono stati espropriati della scelta di designare un candidato che fosse vicino ai territori e che conosca le problematiche del proprio luogo di frequenza.
Con la votazione della riduzione dei parlamentari sembra di assistere ad una cattiva operazione chirurgica sulla democrazia parlamentare, dove si preferisce tagliare la mano “colpevole” di non essere in grado di imboccare mentre la malattia degenerativa divora il corpo solo non intervenendo, dunque, sulla vera causa della sciagura.
Politici strani che citano, per convincere gli italiani alla modifica del sistema parlamentare, modelli che nulla hanno di paragonabile con la nostra storia vicina o lontana che sia (es. USA, Germania…). Scrutando su WikiPedia pare, però, vi sia un dato certo, molti alfieri di tale sciagura istituzionale sembrano essere persone che hanno relazioni con quei paesi da cui attingono esempi tramite, ad es., la Fondazione Italia USA e dimentichino (per vergona, pudore o furbizia?) di citarlo nel proprio sito personale.
Politici che hanno cavalcato la disperazione di una popolazione portata al disincanto tanto da abbandonare il diritto/dovere di andare a votare in quanto privata di partiti seri come erano il P.C.I. (da Gramsci, Togliatti a Berlinguer e Natta) e nella disillusione non hanno trovato, sino ad ora, le energie per ricomporre un tessuto di classe che li riporti all’apice dell’agenda politica con i loro bisogni reali e con richieste capaci di superare le varie crisi pianificate dai capitalisti che stanno facendo man bassa delle ultime energie della nostra Repubblica parlamentare.