di Stelios Kouloglou
La provocazione è grossa. Ricorda “gli anni di piombo” in Italia negli anni ’70 e gli attacchi assassini dei servizi segreti che venivano attribuiti alla Sinistra. Da sei settimane ormai, i neonazisti erano passati alla difesa, il Parlamento aveva approvato la revoca dell’immunità parlamentare dei suoi deputati e le indagini sulle sue attività criminali stavano andando avanti. Secondo informazioni attendibili, in questo week-end erano programmati nuovi arresti di membri di Alba Dorata. Solo alcuni feretri avrebbero potuto fermare un ulteriore smantellamento.
Già nei giorni precedenti, degli osservatori attendibili dello “Spazio Patriota”, che seguono da vicino gli sviluppi, prevedevano un “grande attacco” che avrebbe capovolto la scena. Gli assassini dei membri di Alba Dorata hanno fatto esattamente questo: hanno offerto ai neonazisti i testimoni di cui avevano tanto bisogno. Alcuni minuti dopo l’omicidio, il detective Kassidiaris [deputato di Alba Dorata, n.d.t.] aveva già scoperto tutto. Gli attori erano “dei terroristi di sinistra”, che il sistema politico corrotto aveva lasciato liberi, mentre metteva in carcere “combattenti” ammiratori di Hitler. I complici morali “sono i media che ci diffamano”, ha concluso il deputato di Alba Dorata, insieme agli altri suoi colleghi che si sono recati sul luogo del delitto. Gli albadorati sembrano aver ritrovato già lo stile aggressivo che li aveva contraddistinti prima dell’omicidio di Pavlos Fyssas. Il clima era cambiato: “è giusto che i deputati di Alba Dorata siano arrabbiati”, ha concluso la presentatrice del TG di Antenna Tv neanche un’ora dopo l’omicidio!
Ovviamente, in realtà, ad ogni atto oscuro, come sono tutti gli atti terroristi, una delle domande principali è: chi è il responsabile? Nel caso degli omicidi di Neo Iraklio, il governo non è tra gli agevolati. Può darsi che con i nuovi omicidi facciano dimenticare, per il momento, le nuove misure finanziarie richieste dalla Troika e la crisi nervosa del governo (il direttore del giornale “To Vima” prevedeva stamattina una possibile caduta del governo bi-partito), ma il clima dell’instabilità politica che viene creato sottolinea che il governo controlla sempre di meno gli sviluppi.
Da quanto sembra, ha perso il controllo anche del parastato. Forse le indagini nella casa e nell’ufficio di Karchimàkis [ex-deputato del Pasok, n.d.t.], cosa che porta oggettivamente in una posizione ancora più difficile il Pasok, destabilizzando ulteriormente il governo, erano indirizzate in questa direzione.
La cosa certa è che i due assassini inaugurano un nuovo ciclo di sangue, che se le mani del parastato non verranno tagliate, non si fermerà qui. La prossima vittima sarà probabilmente dall’altra parte, per agevolare così la strategia della tensione che il Megaro Maximou [residenza del Primo Ministro, n.d.t.] ha inaugurato per far fronte alla Sinistra, ma che adesso ritorna come un boomerang contro lui stesso. O meglio, contro coloro che non hanno del tutto perso la propria calma, di fronte alla prospettiva di perdere il potere…
La cosa più probabile è che, nei giorni successivi, qualche organizzazione terrorista ignota o sparita per anni possa assumersi la responsabilità dell’attacco omicida. Invece di ricominciare con le sciocchezze sugli opposti estremismi, il governo dovrebbe smantellare il parastato, trovare gli assassini e continuare lo smantellamento dell’altra organizzazione criminale che spera ora, con due martiri come bandiera, di rientrare nel gioco. E i fatti di oggi hanno rilevato che la sua presenza è distruttiva per il Paese e la normalità politica.
Fonte: tvxs
Traduzione di Atene Calling.org