da cienfuegos1983
L’ex presidente venezuelano Hugo Chàvez aveva detto a più riprese di essere uno degli obiettivi primari dei servizi segreti statunitensi, e ora è arrivata la conferma: la Nsa lo spiava in modo ossessivo.
Hugo Chàvez lo aveva detto a più riprese ma in pochi o nessuno gli avevano creduto. Ora devono ricredersi dal momento che l’Agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, la Nsa, lo seguiva in modo ossessivo, sconvolta dal fatto che il governo di Caracas potesse interferire negli affari di Washington in America Latina. Nel 2007 Caracas infatti era tra i sei paesi oggetto di spionaggio da parte della Nsa. All’interno di questo elenco c’erano anche Corea del Nord, Russia, Cina, Iraq e Iran, come peraltro ha chiarito il New York Times che ha pubblicato la nota ufficiale dell’agenzia filtrata dal suo ex analista Edward Snowden. L’Nsa in Venezuela faceva di tutto per aiutare ai diplomatici americani di evitare che il Venezuela assumesse un ruolo di leader all’interno dell’America Latina, perseguendo così su scala continentale quelle politiche “negative” per gli interessi degli Stati Uniti, ovvero le politiche socialiste e bolivariane che oggi vengono portate avanti, pur tra mille difficoltà, da Maduro. La Nsa avrebbe poi monitorato in modo costante tutta la corrispondenza su internet dei dieci funzionari più alti in rango del ministero della Pianificazione e delle Finanze del Venezuela. Inoltre, sempre secondo quanto riferito, il governo dell’allora presidente statunitense George W. Bush sarebbe stato “in competizione con il presidente venezuelano per la leadership in America Latina”. A preoccupare la Casa Bianca, in particolare, erano le relazioni intrattenute dal Venezuela con Iran, Cuba, Cina e Russia, ma il vero incubo era la possibilità che le spedizioni di petrolio dal Venezuela potessero in qualche modo subire alterazioni. Ricordiamo che Caracas attualmente è il terzo fornitore di greggio degli Stati Uniti, ben si capisce il suo ruolo strategico per la politica estera di Washington, attenta anche nello spulciare i prestiti di miliardi di dollari elargiti dalla Cina, dalla Russia e dall’Iran a Caracas. Un funzionario dell’Nsa in Texas era responsabile di “monitorare quotidianamente i messaggi privati dei funzionari venezuelani, scavando tra i pettegolezzi che potessero fornire un qualche vantaggio politico”. Insomma forse Chàvez non aveva tutti i torti quando parlava dell’ossessione americana nei suoi confronti…
5 novembre 2013