E’ patetico nascondersi dietro ai “non ho visto, non sapevo” del sindaco di Ascoli Piceno. Quello che è accaduto lo scorso 28 ottobre ad Acquasanta Terme ha una definizione chiara e precisa, sancita dalla nostra Costituzione e, ancor prima, vergata col sangue dei partigiani che hanno combattuto e sono morti per la libertà, non solo la nostra, ma anche di coloro che a quella cena hanno partecipato e di tutti quelli che ancora oggi inneggiano a quelle idee: apologia di fascismo!
Reato previsto dal nostro ordinamento.
Commemorare una data che ha dato il via a una serie di eventi luttuosi e drammatici per questo paese è una cosa che ci disgusta e ci indigna.
In una delle frazioni di Acquasanta è presente un cimitero dei partigiani che ci ricorda l‘eccidio di Pozza-Umito commesso dai nazifascisti, ad Acquasanta era presente un’importante Brigata Partigiana, la provincia e la città di Ascoli sono medaglia d’oro per la Resistenza.
Quella cena è l’ennesimo sfregio alla nostra memoria!
L’Associazione Antimafie e Antifascista “Rita Atria” non può rimanere in silenzio davanti a questo oltraggio, l’ultimo perpetrato ai valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana e con le Istituzioni che dovrebbero vigilare troppo spesso invece rimaste silenti.
Viviamo in tempi in cui sta tornando forte l’odio, la sopraffazione, e tutto lo schifo della peggiore feccia fascista e nazista e l’inerzia e l’indifferenza, vedi il caso della senatrice Segre, di chi siede nelle istituzioni, non può che allarmarci.
Questo ci spinge e ci sprona ad essere sempre vigili e attivi nel mantenere la memoria di cosa è stato il fascismo in Italia e a combattere perché mai più quei tempi possano rivivere, se non nella mente bacata di qualche povero mentecatto.
Associazione Antimafie e Antifascista “Rita Atria”