da pcp.pt
Il 21° Incontro Internazionale dei Partiti comunisti e operai (IIPCO) si è svolto dal 18 al 21 ottobre a Smirne, in Turchia. Il Partito Comunista Portoghese era presente.
L’incontro, ospitato dal Partito Comunista di Turchia e dal Partito Comunista di Grecia, ha riunito 137 partecipanti per tre giorni, in rappresentanza di 74 partiti di 58 paesi, che hanno avuto l’opportunità di condividere la loro analisi della situazione internazionale, di scambiare informazioni sulla situazione nei rispettivi paesi e discutere le azioni comuni e convergenti da adottare nel prossimo periodo.
Il 21° IIPCO ha approvato un appello e ha adottato una nuova composizione del gruppo di lavoro per i prossimi tre anni, che ora comprenderà 28 partiti, uno dei quali continua ad essere il Partito Comunista Portoghese. Dopo essere già stato realizzato in Grecia, Portogallo, Bielorussia, Brasile, India, Sudafrica, Libano, Ecuador, Turchia, Vietnam e Russia, il prossimo IIPCO avrà luogo nella Repubblica Democratica Popolare di Corea su invito del Partito del Lavoro della Corea.
La delegazione del PCP che ha partecipato all’Incontro Internazionale era composta da Pedro Guerreiro, membro della segreteria e responsabile della Sezione Internazionale, Ângelo Alves, membro della Commissione Politica e della Sezione Internazionale e Cristina Cardoso, membro della Sezione Internazionale.
Resistere e avanzare
Oltre a informare i partiti presenti sulla situazione in Portogallo, il PCP ha sottolineato, nel suo intervento all’Incontro, che la situazione internazionale è caratterizzata da una grande instabilità e gravi sviluppi, che non dovrebbero essere sottovalutati, ma evidenzia anche che la resistenza e la lotta continuano, contenendo potenzialità per lo sviluppo della lotta rivoluzionaria.
Il PCP ha anche sottolineato che, sullo sfondo della crescente crisi strutturale del capitalismo, con segnali di deterioramento della situazione economica che vengono utilizzati come pretesto per intensificare lo sfruttamento e l’attacco ai diritti democratici, è in fase di sviluppo un complesso processo di riorganizzazione delle forze in cui si esprime la tendenza al declino del dominio mondiale degli Stati Uniti, nonché una crisi del processo di integrazione capitalistica europea.
Per il PCP, i settori più reazionari e aggressivi dell’imperialismo scommettono sul fascismo e sulla guerra come “soluzione” alle profonde contraddizioni del capitalismo; il grande capitale aumenta la sua offensiva ideologica: si fomentano l’anticomunismo e la falsificazione della storia; si moltiplicano gli attacchi alle libertà e ai diritti fondamentali; viene promossa la militarizzazione delle relazioni internazionali.
Nel suo intervento, il PCP ha anche sottolineato che l’imperialismo USA – sostenuto, nonostante le crescenti contraddizioni, dai suoi alleati, in particolare la NATO e l’UE – intensifica una spirale aggressiva diretta contro tutti i paesi e tutti i popoli che affermano la loro sovranità e diritto allo sviluppo, e indica come suoi oppositori strategici la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa.
Allo stesso modo, gli Stati Uniti promuovono una politica sistematica di imposizione di “sanzioni” e blocchi extraterritoriali, sovvertendo completamente i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, mentre sviluppano una corsa agli armamenti molto pericolosa, che rappresenta una grande minaccia per la sicurezza e la pace nel mondo.
Pur essendo gravi le minacce che l’umanità deve affrontare, la situazione internazionale evidenzia che esistono forze sociali e politiche – anche a livello di potere – che possono scoraggiare e persino respingere le intenzioni più aggressive dell’imperialismo.
Per il PCP, come cento anni fa – quando Lenin fondò l’Internazionale Comunista – la situazione attuale richiede l’azione convergente delle forze rivoluzionarie e uno dei compiti principali è rappresentato dal rafforzamento del movimento comunista e della sua cooperazione, nonché dalla lotta antimperialista e della solidarietà internazionalista.
Per il PCP, la lotta contro le aggressioni e la guerra dell’imperialismo, in difesa della pace e del disarmo, è inseparabile dalla lotta contro la minaccia del fascismo, lo sfruttamento e l’oppressione, per la sovranità e la democrazia, in difesa dei diritti dei lavoratori e dei popoli e per il progresso sociale – lotte che fanno parte dell’obiettivo del superamento rivoluzionario del capitalismo.
Azioni comuni e convergenti
Il 21° IIPCO ha adottato un appello che propone linee d’azione comuni e convergenti da parte dei diversi partiti comunisti e operai che integrano questo processo, proponendo in particolare, e tra l’altro,attorno a questi punti :
la solidarietà con le lotte dei lavoratori in difesa della loro diritti;
la solidarietà con i comunisti che affrontano persecuzioni e attacchi a diritti e libertà democratici; contro l’anticomunismo e la falsificazione della storia del socialismo e del movimento rivoluzionario, in particolare nel contesto del 75° anniversario della vittoria sul nazifascismo; il 150° anniversario della nascita di Lenin e il 200° anniversario della nascita di Engels;
la solidarietà con Cuba socialista, chiedendo la fine del blocco criminale americano;
la solidarietà con i popoli vittime dell’aggressione militare americana e dei suoi alleati, come Siria, Yemen, Libano, Iraq e Libia;
la solidarietà con il popolo palestinese e in difesa dei suoi inalienabili diritti nazionali;
la solidarietà con il popolo cipriota per porre fine all’occupazione turca di una parte del territorio di Cipro;
la solidarietà con il popolo colombiano e la sua lotta per la pace con giustizia sociale in Colombia;
la solidarietà con i popoli di Corea, Venezuela, Nicaragua e Iran di fronte al blocco, alla destabilizzazione e alla minaccia dell’aggressione militare degli Stati Uniti;
la solidarietà con i popoli che affriontano regimi dittatoriali e reazionari;
la lotta per i diritti e l’emancipazione delle donne; per i diritti dei rifugiati e dei migranti, contro gli attacchi razzisti, fascisti e l’intolleranza; per la difesa della pace e della sovranità, contro il militarismo e la guerra, contro le basi militari degli Stati Uniti e degli altri paesi della NATO, contro la NATO, per la fine delle armi nucleari.
È stato inoltre deciso di promuovere una serie di azioni di solidarietà con il popolo siriano, in particolare organizzando una missione/incontro in Siria che si terrà dal 28 al 30 novembre di quest’anno.
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it