di Annalisa Girardi
Matteo Salvini ha aperto ieri la campagna elettorale per Lucia Borgonzoni a Bologna. Mentre nel PalaDozza si sono radunate oltre 5mila persone per sostenere la Lega, altre 6mila sono scese in piazza Maggiore in segno di protesta. Un secondo corteo organizzato dai centri sociali ha cercato di raggiungere il palazzetto, completamente blindato dalla polizia, ma gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno ripetutamente azionato gli idranti per respingere i manifestanti.
Tensioni a Bologna dove ieri sera il leader della Lega Matteo Salvini ha aperto la campagna elettorale per Lucia Borgonzoni, la candidata del centrodestra per le prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Al PalaDozza di Bologna erano presenti anche i governatori delle Regioni guidate dal Carroccio: Donatella Tesei (Umbria), Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia) e Christian Solinas (Sardegna). Mentre nel palazzetto si sono radunate oltre 5mila persone per sostenere la Lega, altre 6mila sono scese in piazza Maggiore in segno di protesta contro Matteo Salvini. Questa la stima degli organizzatori della manifestazione “Sardine contro Salvini”: nel frattempo, si è formato un secondo corteo dei centri sociali formato da circa 2mila persone.
Il corteo è partito da piazza San Francesco e ha cercato di raggiungere il PalaDozza, completamente blindato dalla polizia. Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno ripetutamente azionato gli idranti per respingere i manifestanti che si stavano avvicinando, costringendoli a indietreggiare. Dal corteo sono stati lanciati petardi e fumogeni verso le camionette della polizia. Le proteste si sono poi spostate in una via nei pressi del palazzetto da dove sono continuati i cori contro l’ex ministro dell’Interno e il suo partito.
“Fuori ci sono dei teppisti che cercano di aggredire poliziotti e carabinieri. In democrazia non funziona così, poliziotti e carabinieri dovrebbero stare in stazione a controllare gli spacciatori, non in strada a bloccare i viali e a usare gli idranti perché ci sono dei violenti per i quali a Bologna può manifestare solo qualcuno che a loro sta simpatico e la Lega no. Siamo in democrazia, Bologna è aperta a tutti”, ha commentato Salvini. E ancora: “Mi auguro che non ci sia alcun poliziotto contuso e ringrazio le migliaia di persone che nonostante acqua e freddo riempiono questo palazzetto, ci sono ancora dieci pullman bloccati ancora da questi delinquenti”.
“Se anche qui come in Umbria sceglieranno il futuro, il cambiamento, la Lega e il centrodestra qualcuno a Roma ne dovrà prendere atto”, ha poi commentato Salvini rispondendo alla stampa. “Sono orgoglioso che la Lega sia protagonista di questa nuova speranza di cambiamento a livello locale ma anche nazionale”, ha aggiunto, rimarcando che l’obiettivo del Carroccio è tornare a palazzo Chigi.
“Sono convinta che ce la possiamo fare. Faranno di tutto per infangarci farci litigare al nostro interno”, ha affermato invece Borgonzoni, “ma andremo a liberare la nostra terra e poi l’Italia intera”. Non è mancato l’affondo al Pd, partito del governatore uscente e ricandidato dal centrosinistra, Stefano Bonaccini: “Il Pd non è più il partito che sta vicino alla gente, ma alle banche. Questa regione è poco amata da chi la governa che l’ha resa come un poltronificio”, ha dichiarato Borgonzoni.
15 novembre 2019