#Bolivia Gli indigeni marciano per raggiungere La Paz ed El Alto. Che roba!
《La Bolivia è grande almeno quattro volte l’Italia con enormi zone rurali, montane, amazzoniche, difficili da raggiungere. Più della metà del suo territorio si trova sull’altopiano della catena montuosa delle Ande, con una media altitudine che varia dai 3000 ai 4000 metri e punte anche di 5-6 mila, in questa regione sono situate molte delle montagne più alte del pianeta.. Più del 70% della popolazione è costituita da indios puri, oppure meticci, appartenenti per lo più alle etnie quechua ed aymara. Nella maggioranza si tratta di contadini, egricoltori, poveri, umile gente, dedita alla coltivazione di banani e di coca, per loro considerata una pianta sacra anche spiritualmente . Dal punto di vista religioso, infatti, vengono definiti dalla minoranza bianca europea del paese che da sempre li ha oppressi, satanisti, perché nel tempo hanno mescolato il cristianesimo con gli antichi riti e le antiche credenze inca. Il boom economico delle automobili nel paese è appena scoppiato, come da noi negli anni sessanta, ma la stragrande maggioranza dei campesinos ancora non è automunita. Inoltre la dittatura militare controlla i varchi delle città, per cui il modo più sicuro per reggiungerle è marciare in massa.. Nonostante i molti morti e lo scudo penale dato alla polizia, ovvero la licenza di uccidere e sparare legalmente sui manifestanti, la protesta diventa sempre più forte di giorno in giorno. Dicono chiaramente che lo fanno per il loro presidente, per il socialismo, per la democrazia, per la bandiera indigena e per la coca, contro il fascismo ed il colpo di stato dei ricchi bianchi razzisti della città di Santa Cruz de la Sierra, voluto ed appoggiato dagli americani. Il popolo non si fermera’, urlano “todo el mundo debe saper”. Dopo il massacro di Cochabamba nei giorni scorsi, i “cocaleros”, come vengono chiamati dalla stampa internazionale, hanno dato un ultimatum di 48 ore alla presidente Anes per dimettersi, altrimenti minacciano la guerra civile.. El pueblo unido jamás será vencido…ricchi contro poveri.. Umili contro potenti.. Socialismo o barbarie..》 fonte: web
#Bolivia Gli indigeni marciano per raggiungere La Paz ed El Alto. Che roba!《La Bolivia è grande almeno quattro volte l'Italia con enormi zone rurali, montane, amazzoniche, difficili da raggiungere. Più della metà del suo territorio si trova sull'altopiano della catena montuosa delle Ande, con una media altitudine che varia dai 3000 ai 4000 metri e punte anche di 5-6 mila, in questa regione sono situate molte delle montagne più alte del pianeta.. Più del 70% della popolazione è costituita da indios puri, oppure meticci, appartenenti per lo più alle etnie quechua ed aymara. Nella maggioranza si tratta di contadini, egricoltori, poveri, umile gente, dedita alla coltivazione di banani e di coca, per loro considerata una pianta sacra anche spiritualmente . Dal punto di vista religioso, infatti, vengono definiti dalla minoranza bianca europea del paese che da sempre li ha oppressi, satanisti, perché nel tempo hanno mescolato il cristianesimo con gli antichi riti e le antiche credenze inca. Il boom economico delle automobili nel paese è appena scoppiato, come da noi negli anni sessanta, ma la stragrande maggioranza dei campesinos ancora non è automunita. Inoltre la dittatura militare controlla i varchi delle città, per cui il modo più sicuro per reggiungerle è marciare in massa.. Nonostante i molti morti e lo scudo penale dato alla polizia, ovvero la licenza di uccidere e sparare legalmente sui manifestanti, la protesta diventa sempre più forte di giorno in giorno. Dicono chiaramente che lo fanno per il loro presidente, per il socialismo, per la democrazia, per la bandiera indigena e per la coca, contro il fascismo ed il colpo di stato dei ricchi bianchi razzisti della città di Santa Cruz de la Sierra, voluto ed appoggiato dagli americani. Il popolo non si fermera', urlano "todo el mundo debe saper". Dopo il massacro di Cochabamba nei giorni scorsi, i "cocaleros", come vengono chiamati dalla stampa internazionale, hanno dato un ultimatum di 48 ore alla presidente Anes per dimettersi, altrimenti minacciano la guerra civile.. El pueblo unido jamás será vencido…ricchi contro poveri.. Umili contro potenti.. Socialismo o barbarie..》 fonte: web#NoAlGolpeEnBolivia
Pubblicato da Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana su Lunedì 18 novembre 2019