CON GLI INTERVENTI DI MONI OVADIA, DON GINO RIGOLDI E DON VIRGINIO COLMEGNA.
Martedì 21 gennaio 2020, in via Gilberto Levi 22 a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, presidio per impedire lo sfratto di una famiglia in sublocazione provocato dall’Amministrazione Comunale. E’ seguita una conferenza stampa sotto il palazzo comunale in piazza della Resistenza. Sono intervenuti Michele Michelino (CIP Tagarelli), l’avvocato Gianluigi Montalto, Marco De Guio (Unione Inquilini), Moni Ovadia, don Gino Rigoldi, don Virginio Colmegna, ecc.
Evento organizzato dal Centro di Iniziativa Proletaria “Giambattista Tagarelli” di Sesto San Giovanni e dall’Unione Inquilini Nord Milano:
“L’Amministrazione ha già tentato di sfrattare le famiglie che la precedente Giunta aveva ricoverato in subaffitto e nei residence in attesa di una assegnazione in emergenza, ma l’aveva fatto in modo maldestro e illegale, per cui eravamo riusciti a bloccare gli escomi.
Ora Sindaco e Assessore sono tornati alla carica concordando con i proprietari di case l’interruzione anticipata dei contratti e rifiutando il pagamento del dovuto ai residenti, anche se le famiglie ospiti continuano a pagare la loro pigione mensile.
Nei prossimi mesi se non metteremo in atto le iniziative necessarie, più di 40 famiglie saranno buttate in mezzo alla strada con decine di bambini piccoli, che pagheranno le conseguenze più gravi di una politica abitativa del Comune basata sulla disumanità e la discriminazione.
La Regione ha previsto che le pratiche di assegnazione in corso siano portate a termine, ma a Sesto la legge non viene rispettata, la graduatoria delle emergenze nella quale sono collocate le famiglie non viene attivata, gli alloggi provvisori non vengono messi a disposizione e gli affitti di alloggi privati finanziati con fondi regionali per impedire lo sfratto senza soluzioni non vengono stipulati.
Il prossimo 26 febbraio è previsto lo sgombero del Residence Puccini e nove famiglie finiranno in strada anche se stanno pagando il canone, perché il Comune si è trattenuto i soldi e si è fatto fare uno sfratto per morosità.
Il comportamento della Giunta cittadina è assolutamente inqualificabile e inaccettabile. Viviamo in una società che vuole essere civile, non accettiamo la cancellazione dei diritti, le vendette sulla pelle dei più deboli, le discriminazioni nei confronti dei poveri.
Chiediamo che le famiglie vengano rialloggiate utilizzando la normativa regionale e nazionale esistente: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 articolo 1, comma 234 Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e DGR XI/2065 del 31/7/2019.
La presenza al picchetto antisfratto è un atto dovuto, un dovere morale. Chi non vuole vedere, chi sottovaluta quanto sta accadendo, si assume la sua parte di responsabilità dentro una politica complessiva di guerra contro i più deboli in difesa dei presunti privilegi che secondo qualcuno dovrebbero spettare a chi è nato nell’agiatezza”.
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