Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
Carissime compagne, compagni e simpatizzanti
Claudio Martelli è un uomo che crede moltissimo nel matrimonio, il settantaseienne ex ministro della Giustizia, l’ ex vicepresidente del Consiglio, l’ ex braccio destro di Bettino Craxi, ex agente del Sid con il nome in codice “Marte” (1), che per ben sei anni, dal 1972 al 1978, ha collaborato con i nostri 007 fino a produrre 564 informative, si sposa per la quarta volta, a Tel Aviv in Israele, patria del Mossad, con una dirigente del PD, Lia Quartapelle (è stata membro della Commissione Trilaterale), che coincidenza vuole è capogruppo del suo partito alla Commissione esteri della Camera.
Non c’è situazione migliore per scrivere un libro di spionaggio internazionale. Magari durante il viaggio di nozze.
Lo staff di iskrae.eu
(1) Dal libro, edito dalla Sperling & Kupfer Lo Stato invisibile, storia dello spionaggio in Italia dal dopoguerra a oggi. L’ autore, Gianni Cipriani, dedica molta attenzione al “caso Martelli” 8 delle 539 pagine del libro descrivono – informatore dopo informatore, fonte dopo fonte – la rete occulta che dalla fine della seconda guerra mondiale ha tenuto sotto controllo l’Italia.
1 Comment
Ci scrive, il 23 gen 2020 alle ore 15.31, Marco V.:
Gent.issimi,
naturalmente questi fatti mi erano noti proprio per aver letto il documentatissimo libro di Gianni Cipriani. All’epoca dell’uscita del libro “Lo Stato invisibile” l’interessato ovviamente negò ma ciò non significa assolutamente nulla. Invece, visto questo rapporto di collaborazione con il SID, bisognerebbe porsi delle domande sul suo rapporto con il futuro segretario del PSI Bettino Craxi e, all’epoca, leader emergente del partito a Milano. Ho sempre sospettato che il fu Delfino di Craxi, e probabilmente in predicato di diventare il suo successore, fosse la vera mente del nuovo corso del PSI all’insegna del “rampantismo” – la “Milano da bere” – e dell'”anticomunismo” che prendeva di mira il nuovo corso berlingueriano, e che il segretario del PSI avesse indossato i panni del leader “forte e visibile” con un certo piglio decisionista. Adesso, con la glorificazione di Craxi, si tende a dimenticare molte cose… Ad esempio sul Conto Protezione della UBS acceso dai maggiorenti del PSI craxiano per ricevere finanziamenti di singolare provenienza… Intervistato dall'”Espresso” qualche anno fa, il craxiano Gianni De Michelis, già Ministro degli Esteri e, quindi, persona sicuramente informata, rivelava che attraverso il Conto Protezione affluivano i finanziamenti degli americani della CIA evidentemente per alimentare un partito filoatlantico e decisamente anticomunista, almeno con il nuovo corso craxiano. Il Conto sarebbe stato chiuso proprio dopo la caduta del Muro e la fine della Guerra Fredda vinta da USA e NATO. Insomma un partito troppo invischiato nella corruzione e con i finanziamenti illeciti veniva scaricato dagli americani per il mutato clima politico internazionale. Ma attraverso il Conto Protezione Craxi aveva ricevuto anche i finanziamenti della P2 (Gelli e Ortolani) soprattutto attraverso il Banco Ambrosiano diretto dal piduista Roberto Calvi la cui fine è nota. I foraggiamenti piduisti al PSI craxiano non devono stupire perchè, oltre alle tangenti, Craxi aveva sostanzialmente aderito al Piano di Rinascita Democratica di gelliana memoria con il discorso sulla “grande riforma” di segno presidenzialista (1979). Si aggiunga come già allora fosse salda l’amicizia fra Craxi e il tycoon piduista Berlusconi, verosimilmente il cavallo di battaglia di Gelli nel campo mediatico ed editoriale dopo i fallimenti dei Rizzoli (Corriere della Sera). Ma si aggiunga anche come verosimilmente ci fosse identità fra la CIA – ma probabilmente anche l’intelligence militare del Pentagono – e la P2, sorta di sottosezione dell’Agenzia nella massoneria internazionale ed italiana per cui si può tranquillamente inferire come attraverso il Conto Protezione gli americani sostenessero riservatamente il PSI craxiano. Ora quel conto era stato acceso e gestito proprio dal Delfino di Craxi Claudio Martelli che, evidentemente, aveva un rapporto privilegiato con Gelli e Ortolani oppure mediava il contatto Gelli/Craxi. Insomma CIA – P2 – PSI e craxiani attraverso il conto svizzero. Sulla questione l’onorevole Tina Anselmi, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla P2, ha dedicato appunti e riflessioni sulla questione ponendosi interrogativi sul rapporto fra Gelli e Martelli. Certo Gelli si arrabbierà moltissimo quando, da Ministro della Giustizia, Martelli si rifarà la “verginità antimafiosa” chiamando a collaborare al Ministero il giudice Falcone. D’altronde è risultato come alle elezioni del 1987 in Sicilia il PSI aveva aumentato i propri voti per il flusso di consensi provenienti dalla mafia e Martelli, candidato in quei collegi, non avrebbe fatto eccezione. Ma Gelli, uomo sicuramente in contatto anche on i capimafia, voleva alludere ad antichi rapporti con Claudio Martelli. D’altronde le affinità non potevano mancare fra un sospetto contractor CIA e un ex agente del SID italiano molto vicino al massimo leader del PSI… Ma a cosa potevano servire i finanziamenti americani – ma anche piduisti, massonic, vaticani e mafiosi – ai craxiani ? Grande amico di Martelli era l’ex leader di LC Adriano Sofri, verosimilmente suo consigliere. Come sappiamo il nome di Sofri sarà associato all’assassinio del commissario Calabresi, ma, a quanto pare, nei rampanti anni Ottanta l’amico di Martelli era impegnato a sostenere la causa delle opposizioni nei paesi del Patto di Varsavia. Chi pagava i conti ? Gli amici di cui si è detto, molto probabilmente… Ma su Sofri si aprono altri capitoli riguardanti la tipografia dei Cunningham, americani della CIA, che, fra le altre cose, stampavano il foglio di Lotta Continua, organo di stampa della maggiore formazione della sinistra extraparlamentare. O anche il rapporto mai chiarito con il dominus dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale Federico Umberto D’Amato, grande amico del mitico dirigente del controspionaggio della CIA James Jesus Angleton, direttore della colossale operazione di provocazione denominata CHAOS e fra i principali fautori dell’utilizzo dei nazifascisti per combattere i comunisti. Se si gira intorno, il quadro è abbastanza chiaro e non stupisce che poi il nostro Martelli scelga come meta del suo matrimonio con una dirigente del PD “trilateralista” proprio Tel Aviv, grande amica e alleata di Washington.
Con pazienza i cerchi si chiudono quasi sempre
A presto
Marco V