A che punto siamo con la diffamazione della Resistenza e la deriva revisionista-rovescista in Italia e in Europa?
OPERAZIONE FOIBE
Bologna, giovedì 6 febbraio 2020
presso la sala “Benjamin” del Centro sociale della Pace, Via del Pratello 53
ORE 19:15 Conferenza
– Andrea Martocchia – segretario del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia – introduce sulle implicazioni della istituzione del “Giorno del Ricordo” (10 Febbraio)
– Claudia Cernigoi – saggista e giornalista, collaboratrice del sito Diecifebbraio.info – presenta il suo ultimo libro “OPERAZIONE PLUTONE“, unica seria ricerca storiografica disponibile sugli “infoibati” nel Carso triestino
– Davor Rakić – responsabile dei Mladi Socijalisti, organizzazione giovanile del Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia (SRP) – interviene sul tema del revisionismo storico nella Croazia oggi presidente di turno della Unione Europea
segue Dibattito
– sono previsti interventi di rappresentanti della sinistra antifascista della Serbia
ORE 21:30 proiezione del film:
OCCUPAZIONE IN 26 QUADRI
di Lordan Zafranović (“Okupacija u 26 slika” – RFS di Jugoslavia, 1978, 112mn, v.o. sottotitolata. Film non adatto ai minori)
Dubrovnik, 1941. In Croazia si è instaurato il regime degli ustascia, denominato “Stato Indipendente di Croazia” (NDH) benché gli eserciti invasori italiano e tedesco siano presenti ovunque. Mentre cominciano i rastrellamenti di Ebrei e Serbi e la caccia ai comunisti, i lavoratori portuali, organizzati dal partito comunista, danno vita alle prime azioni partigiane. La vita fino allora spensierata di Niko, Miho e Toni, tre amici di diversa estrazione sociale e ceppo nazionale, è stravolta…
Il film è ispirato alla figura di Ivo Rojnica, l’uomo che ordinò lo sradicamento da Dubrovnik tutti gli Ebrei ed i Serbi, ma che con la secessione del 1991 assurge ad eroe nazionale nella nuova Croazia “democratica” di Franjo Tudjman: decorato e nominato ambasciatore in Argentina, abbandona la carica per il suo passato imbarazzante… Nel frattempo, il regista Lordan Zafranovic è persona non grata nella sua natìa Croazia.
A fare da sfondo alla storia del film è la bellezza dei paesaggi dalmati, su cui il regista indugia quasi a marcare la contraddizione tra la bellezza del mondo e la ferocia di cui è capace la specie umana. Gli ustascia, in origine poveri diavoli che cercano riscatto ma sono privi di vera coscienza sociale, sobillati dal nazifascismo italiano e tedesco e trovandosi in una contingenza storica che permette loro di scatenare gli istinti più feroci, sviluppano una violenza che supera ogni immaginazione.
“Okupacija u 26 slika” fu il film più visto in Jugoslavia e in Cecoslovacchia nella stagione 1978/79.
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Organizza: Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia o.n.l.u.s.
www.cnj.it / jugocoord@tiscali.it