Acqua, depositato ricorso al Tar della Toscana contro la restituzione truffa dei profitti illegittimi a favore dei soci privati
A pagare ancora una volta i cittadini, anche le tasse delle spa
L’ Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha infatti recentemente approvato la restituzione-truffa della remunerazione del capitale investito, nelle bollette dell’acqua dei cittadini toscani. La convalida rappresenta un’ulteriore presa in giro della volontà popolare, espressa con il referendum del 2011: i profitti dovevano scomparire dalle tariffe e prima ancora dalla gestione del servizio idrico. Il decreto sulla restituzione (n.111 del 23 ottobre 2013) è stato emanato dal direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana (Dott. Mazzei) che, non solo ha ignorato il chiaro e deciso pronunciamento dei cittadini, ma si è arrogato il potere di una decisione che spettava piuttosto alle amministrazioni comunali, anche stavolta inerti spettatrici di un atto ingiusto e vessatorio. Si è lasciato dunque che un tecnocrate, imposto dalla legge regionale, agisse di nuovo nell’interesse esclusivo di chi spec ula sull’acqua.
Vogliamo ricordare che anche nel 2012 i soci nella gestione dell’acqua in Toscana si sono distribuiti lauti profitti e che la voce della remunerazione del capitale investito viene retroattivamente reinserita sotto forma di calcolo forfettario degli oneri finanziari e fiscali, millantato come recupero dei costi suddetti. La restituzione dunque è calcolata illegittimamente, grazie alla retroattività del Metodo Tariffario Transitorio dal gennaio 2012, solo per il periodo che va da 21 luglio al 31 dicembre 2011. Ma se le funzioni dell’AEEG decorrono a partire dal 2012, per quale motivo si agisce anche sulle tariffe del 2011 sulle quali non si ha competenza e in violazione della sentenza della Corte Costituzionale che in sede di ammissione referendaria ha definito la normativa residua all’eliminazione della remunerazione immediatamente applicabile?
Non manca poi una “chicca” d’eccezione: dall’importo della restituzione vengono detratte le imposte pagate dai gestori dell’acqua, su quegli stessi utili che dovrebbero rimborsare. Al comune cittadino non viene perdonato niente, ed è pure costretto a pagare le tasse per gli altri. Così, a fronte dei circa 180 milioni di euro che si sarebbero dovuti rimborsare (dal 21 luglio 2011 ad oggi), ai cittadini toscani toccheranno solo pochi spiccioli, cioè meno di 6 milioni. La cifra più alta è prevista dal gestore Publiacqua, ben 5,36 euro ad utente; quella più ridicola, dall’Acquedotto Fiora, 0,37 centesimi!
FORUM TOSCANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA