di Mariangela Tessa
NEW YORK (WSI) – Nessun miglioramento, anzi. “A poco piu’ di due anni dall’insediamento del governo Renzi, secondo i dati Bankitalia, lo scorso aprile si è registrata una nuova impennata del debito pubblico, arrivato a 2.230,8 miliardi di euro, un valore che ha superato il precedente record di 2.228 miliardi di euro del marzo 2016″.
E’ quanto scrive in una nota l’associazione dei consumatori, Adusbef, ricordando che il debito che, secondo le promesse, avrebbe dovuto diminuire, è invece salito con Renzi-Padoan al ritmo di 4,75 miliardi di euro al mese.
L’associazione ricorda che si tratta di “un aumento pro-capite (per ognuno dei 60 milioni di abitanti) di 2.025 euro di tassa occulta che graverà all’infinito sui giovani, ed un gravame di 37.145 euro per ognuno dei residenti, 93.000 euro per ogni a famiglia“.
Secondo i calcoli dell’Adusbef, il debito e’ cresciuto nei 26 mesi del governo Renzi, di 123, 688 miliardi di euro, il che equivale a quasi 5 miliardi di euro al mese, circa 160 milioni di euro al giorno, 6,6 milioni all’ora, 110mila euro al minuto, 1.833 euro ogni secondo.
Solo un mese fa dal ministro dell’Economia Padoan, in occasione della presentazione del Def aveva detto:
“Nel 2018 questo incubo di questa montagna di debito che può attivare terribili regole di taglio della ghigliottina andrà finalmente via e credo che per la prospettiva dell’Italia questo sarà un risultato importante”.
Si tratta di “promesse da marinaio perché il debito non potrà diminuire neppure nel 2016″ hanno affermato Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori- “a meno che il Governo non riprenda la propria sovranità monetaria, nazionalizzando Bankitalia (come in tutti i paesi europei e del mondo con le banche centrali pubbliche) incassando 380 milioni di euro di cedole che la Banca d’Italia versa ogni anno alle banche private ed altri azionisti, ed alienando le quote di oro e riserve, pari a 100 miliardi di euro, da tempo proposto da Adusbef e Federconsumatori”.
16 giugno 2016