A cura di Raffaele Simonetti
– A Kiev aggredito rabbino della comunità ebraica locale (VdR)
RACCOMANDIAMO LE INIZIATIVE:
a Grugliasco (TO), domenica 30 marzo 2014: UCRAINA: GUERRA IN EUROPA?
h 21.00, via La Salle 4 sede A.N.P.I. 2° piano
a Bologna, martedì 1 aprile 2014: LA POLVERIERA UCRAINA
evento Facebook: https://www.
*** PHOTO-VIDEO-AUDIO:
Video: http://www.presstv.ir/
*** TESTI / TEXTS:
27 Marzo 2014 – dichiarazione di Petro Simonenko, Primo segretario del KPU | da www.kpu.ua
http://www.marx21.it/
Robert Charvin – 21 mars 2014
dichiarazione del leader del Partito Comunista della Federazione Russa
http://www.marx21.it/
Conferenza stampa del leader del Partito Comunista di Ucraina nella città di Donetsk
http://www.marx21.it/
Der Jugendverband der NPD kündigt einen “Europakongress” unter Beteiligung des “Pravy Sektor” (“Rechter Sektor”) aus der Ukraine an…
http://www.german-foreign-
http://www.resistenze.org/
A TEMPO DI RECORD L’ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE-UCRAINA
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KIEV/BERLIN (Own report) – Last week’s signing of the political part of the EU Association Agreement began Ukraine’s transition into the
German-European hegemonic system…
http://www.german-foreign-
Traduzione di Flavio Pettinari*Evghenij Tsarkov è Primo segretario del Comitato regionale di Odessa del Partito Comunista di Ucraina
Noi comunisti non avevamo forse avvertito che nessuno avrebbe preso l’Ucraina nell’Unione europea? Non avevamo avvertito che dopo la presa del potere, l’opposizione avrebbe ceduto il paese all’Occidente? Oggi, questo è esattamente ciò che accade: gli ucraini non ricevono niente di quanto hanno sperato. Non ci saranno stipendi europei, o pensioni o norme sociali europee. Nessuno si occuperà di far entrare l’Ucraina impoverita nella casa europea.
Così il Primo segretario del Comitato regionale di Odessa del Partito Comunista d’Ucraina, il deputato Evgenij Tsarkov, ha commentato la dichiarazione del presidente della Commissione Europea Barroso secondo il quale l’UE non è pronta a lanciare la procedura di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
Ricordiamo che il 21 marzo a Bruxelles, il Primo Ministro dell’Ucraina Arseniy Yatsenjuk ha firmato l’accordo di associazione Ucraina e l’UE.
“I comunisti avevano avvertito che sarebbe andata così – ha continuato Tsarov – Abbiamo proposto di tenere un referendum per far decidere al popolo se aderire all’Unione Doganale o firmare l’associazione schiavistica con l’UE. Ma quelli che sono venuti al potere oggi, gridano che il referendum è illegale e hanno chiesto di mettere al bando il PCU”.
Tsarkov sottolinea che i tecnocrati politici occidentali hanno preso tutto, come da copione: prima hanno realizzato il golpe, per mettere al potere le loro marionette. E oggi, con il loro aiuto, l’UE ha firmato con l’Ucraina un accordo “africano” di associazione, trasformando il nostro paese in una colonia.
“Inoltre, sullo sfondo del conflitto con la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti cercheranno di apparire quasi come benefattori. Ma non per molto. Presto gli ucraini si renderanno conto di essere rimasti senza mercato, senza produttori nazionali e senza posti di lavoro, senza risorse, senza terra, e, inoltre, senza il principale partner commerciale, ovvero la Russia”, ha dichiarato Tsarkov.
Il politico ha rimarcato che tutto ciò era stato previsto in anticipo dal Partito Comunista d’Ucraina.
“Però il precedente governo ha ignorato i nostri avvertimenti, e il nuovo governo perseguita apertamente il Partito Comunista e cerca di metterlo al bando. Tuttavia, i cittadini ucraini devono capire che, indipendentemente da come si comporta la Russia verso l’Ucraina, non possiamo ingannare noi stessi: all’Unione Europea e agli Stati Uniti non interessa il benessere degli ucraini. Essi sono guidati solo dai propri interessi egoistici. E molto presto gli ucraini se ne renderanno conto”, ha concluso Tsarkov.
Kiev: faida tra i “nazisti di lotta” e “di governo”. Con lo zampino dell’Ue
E’ muro contro muro tra le bande paramilitari di estrema destra di ‘Settore Destro’ e la giunta golpista di Kiev, per le quali evidentemente le milizie neonaziste sono diventate una presenza ingombrante e destabilizzante da ridimensionare. La svolta c’è stata lunedì scorso, quando un gruppo di agenti delle unità speciali della polizia hanno tentato di arrestare il leader neonazista Alexandr Muzychko – secondo molte versioni assassinato però a freddo a Rivne, nell’ovest ucraino – scatenando una vera e propria guerra con i miliziani di Pravyi Sektor.Ieri sera circa 1500 sostenitori del movimento neonazista e ultranazionalista hanno manifestato a Kiev per chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, il potente Arsen Avakov, giudicato probabilmente a ragione l’artefice della svolta all’interno dell’esecutivo ucraino. I miliziani hanno sventolato bandiere nere e rosse (quelle delle milizie ucraine che durante la seconda guerra mondiale collaborarono attivamente con le truppe naziste), sfilando fino alla sede della Verkhovna Rada, il parlamento, all’insegna dei loro consueti slogan bellicosi. Al loro arrivo di fronte alla Rada Suprema però i neonazisti hanno trovato altri estremisti di destra vicini al partito Svoboda e inquadrati nelle cosiddette ‘autodifese di Majdan’, mobilitati per impedire “provocazioni da parte dei miliziani di Settore Destro”. La tensione è salita quando circa 300 militanti estremisti, molti con il volto coperto e armati di mazze, hanno cominciato a far pressione sui cordoni dei difensori del Parlamento gridando ‘Rivoluzione’ ma poi è arrivato l’ordine di scioglimento da parte dei caporioni.
Naturalmente gli aiuti occidentali sono giunti massicciamente anche ai partiti della destra parlamentare, dai nazionalsocialisti di Svoboda ai liberal-nazionalisti di Udar e Patria. Ricorda Natalia Vetrenko, presidente del Partito Socialista Progressista dell’Ucrania, che quando nel dicembre dell’anno scorso la polizia perquisì la sede nazionale del partito Batkivshina – quello di Yulia Tymoshenko – trovò la bellezza di 17 milioni di dollari in contanti.
Ora che il grosso del ‘lavoro sporco’ è stato fatto l’intento del nuovo regime di Kiev è quello di togliere di mezzo, o almeno ridimensionare, l’influenza di gruppi paramilitari che rischiano di fare concorrenza all’estrema destra parlamentare anche sul piano elettorale e che comunque rappresentano un elemento di instabilità in un contesto già di per sé assai instabile.In un articolo pubblicato su Spiegel Online nei giorni scorsi, si sottolinea uno stato di crescente preoccupazione da parte della Germania rispetto alla possibilità che in Ucraina possa esplodere una guerra civile causata dalle faide tra i fascisti presenti oggi nel governo di Kiev e quelli delle bande di Pravyi Sektor.Nell’articolo si cita una fonte governativa di Berlino che dichiara come la posizione ufficiale del governo sia sempre più influenzata dall’analisi del think tank SWP – vicino al ministero degli esteri – secondo il quale gran parte del territorio dell’Est e del Sud dell’Ucraina non nutrono alcuna fiducia nella giunta golpista. L’analisi di SWP suggerisce come tutte le provocazioni recenti da parte del governo – abolizione del bilinguismo, progetti di messa fuori legge del Partito delle Regioni e di quello Comunista – hanno mandato un messaggio chiaro e ostile alle popolazioni delle regioni russofone del paese.La logica conclusione dell’analisi di SWP, secondo la versione di Der Spiegel, è che il governo ucraino, definito un “conglomerato di pragmatici babbei, mezzi oligarchi e ultra-nazionalisti senza regole”, non può stabilizzare il paese. Il che evidentemente sta portando gli sponsor europei delle marionette che ora governano a Kiev a tentare di mettere un po’ di ordine nel paese in vista delle elezioni di fine maggio.
Ma dall’Ucraina continuano a venire segnali assai preoccupanti che indicano che la svolta a destra del paese non è affatto incidentale e momentanea. Nei giorni scorsi alcuni media hanno diffuso la notizia che il ministro dell’Educazione Serhiy Kvit, membro del partito neonazista Svoboda, ha deciso di finanziare e promuovere ventitré campi scuola estivi organizzati nell’Ucraina occidentale da vari gruppi paramilitari. Secondo il giornale polacco “Gazeta Wyborcza”, «nei campi si insegneranno le tattiche di guerriglia, l’autodifesa attraverso l’uso di armi da fuoco e da taglio e i “veri valori del popolo e della gioventù ucraina”».I neonazisti di Svoboda non sono meno pericolosi e violenti di quelli di Settore Destro, solo più ubbidienti ai nuovi padroni di Kiev, e dopo aver obbligato il vecchio direttore della Tv pubblica ucraina a dimettersi – a suon di botte e minacce – ora il governo ha nominato alla guida dell’ente proprio un esponente del vecchio Partito Social-nazionale Ucraino. Da ora quindi il direttore generale dell’azienda televisiva statale (Ntcu) sarà Zurab Alassania, un giornalista vicino all’estrema destra ‘di governo’, in sostituzione di Alexandr Panteleimoniv. Alassania è direttore e fondatore della testata online MediaPort, di Kharkiv, nella russofona Ucraina orientale, e nella stessa città ha diretto la tv e la radio pubbliche durante la presidenza del filo-occidentale Viktor Iushenko (2005-2010). È inoltre tra i fondatori della tv online Hromadske che ha trasmesso in diretta la rivolta antigovernativa di piazza Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti) a Kiev.
IL NUOVO REGIME DI KIEV È ANTISEMITA MA I SIONISTI LO APPOGGIANO
Una lettera aperta firmata da personalità e intellettuali ebrei punta il dito contro le “bugie” del presidente russo e le sue mire egemoniche
Lisa Palmieri-Billig (Vatican Insider 10/03/2014)
Israel backs far-right coup in Ukraine
By Jean Shaoul
18 March 2014
The government of Israeli prime minister Benyamin Netanyahu is backing the fascist-led putsch that ousted Ukraine’s elected pro-Russian president, Viktor Yanukovych. Far from opposing anti-Semitism and defending Ukrainian Jews from the neo-Nazi parties that have joined the new coalition government, Israel is doing its best to deny that any such threat exists.
Israeli foreign minister Avigdor Lieberman issued an anodyne statement last week saying: “Israel is following the events in Ukraine with grave concern, worries for the safety of the Ukrainian people and hopes that the situation does not deteriorate and that no human lives are lost.” This came just two days after Netanyahu’s visit to Washington and, reportedly, after pressure from the US State Department for a public display of support for the new government in Kiev.
Both the government and media in Israel have responded by refraining from commenting on the growth of neo-Nazi and anti-Semitic forces in Ukraine and the critical role they played in the Western-backed coup. They have downplayed or ignored entirely the fact that the US and the European powers had for months been financing and working with fascist organisations, such as the Svoboda party and the Right Sector, to bring down the Yanukovych regime. This is despite the fact that Svoboda leaders have made anti-Semitic public statements and the Right Sector’s paramilitary forces dress in uniforms modelled on Hitler’s Waffen SS and sport swastika-like emblems.
The unelected government, headed by Arseniy Yatsenyuk of the right-wing Fatherland Party, includes no fewer than six ministers from Svoboda, including deputy prime minister, general prosecutor and minister of defence. This is Svoboda’s reward for providing many of the shock troops in the Maidan protests that overthrew Yanukovych.
Dmytro Yarosh, the leader of the Right Sector, was appointed deputy head of the National Security and Defence Committee.
Less than a year ago, the World Jewish Congress called for Svoboda, which glorifies Nazi collaborators who facilitated the massacre of Ukrainian Jews during World War II, to be banned. Svoboda’s hero is the Ukrainian nationalist and pro-Nazi war criminal Stepan Bandera, leader of the Ukrainian Insurgent Army (OUN), which aided the Nazis in the mass murder of Jews and Poles. The party’s founder and leader, Oleh Tyahnybok, has spoken repeatedly of his determination to crush the “Russkie-Yid mafia that controls Ukraine.”
It was previously considered impossible to completely avoid noting the menacing presence of these neo-fascist and anti-Semitic forces. They have launched attacks on Ukraine’s Jewish community, which numbers around 200,000, mainly in Kiev, targeting synagogues.
As recently as February 22, the day of the putsch, Ukrainian rabbi Moshe Reuven Azman told Israel’s Ma ’ ariv newspaper that he “had asked Kiev Jews to leave the city and, if possible, the country, due to fears that Jews might be targeted in the ongoing chaos…. Some Jewish shops have been vandalised and other threats to the Jewish community have been received.”
The newspaper quoted Reuven as saying, “I don’t want to tempt fate…but there are constant warnings concerning intentions to attack Jewish institutions.” It reported that he had closed Jewish schools in Kiev due to the violence.
On February 25, Israel’s Ha ’ aretz reported that triumphant demonstrators were “flying flags with neo-Nazi symbols” and “distributing freshly translated editions of Mein Kampf and The Protocols of the Elders of Zion in Independence Square.”
Leaders of the Ukrainian Jewish community contacted Israeli foreign minister Lieberman, who comes from Moldova, to ask for help. The Israeli government neither responded to the request nor issued a statement. Nor did it offer financial support for the hospital care of nine Ukrainians sent to Israel after being seriously injured during recent rioting. The Jewish Agency offered a paltry $5,000.
In the main, Israel is minimising all such concerns. The Jerusalem Post , for example, wrote February 24 that there is “no information of Jews being targeted as of yet,” before asserting that “Jewish institutions are under self-imposed lock-down”. It added that there is no “defined threat against them.”
Last week, some leading members of Ukraine’s Jewish community published a highly critical open letter to Russian president Vladimir Putin saying that “even the most marginal” forces involved in the revolution “do not dare show anti-Semitism or other xenophobic behaviour.” They asserted their support for Ukrainian sovereignty “in the name of national minorities and Ukraine’s Jewish community.”
Most extraordinarily, Netanyahu’s visit to Washington followed a meeting between Israel’s ambassador to Ukraine, Reuven Din El, and Right Sector head Yarosh. The embassy gave this fascist its stamp of approval, stating on its web site: “Dmytro Yarosh stressed that Right Sector will oppose all [racist] phenomena, especially anti-Semitism, with all legitimate means.”
There are, in addition, reports of Israeli involvement in the opposition-led riots. According to the Jewish News Agency (JTA), a former Israeli army officer played a leading role in the protests, commanding a group of about 40 Ukrainian militants and five Israelis, known as the Blue Helmet unit, under the direction of Svoboda. Four other Israeli veterans, who had been born in Ukraine, migrated to Israel and served in the Israeli army before returning to Ukraine, took part in the opposition rallies.
It is not known whether the Blue Helmet group was working under the direction of forces in Israel. But its leader said, “I don’t belong [to Svoboda], but I take orders from their team. They know I’m Israeli, Jewish and an ex-soldier. They call me ‘brother’.” He added, “What they’re saying about Svoboda is exaggerated. I know this for a fact. I don’t like them because they’re inconsistent, not because of [any] anti-Semitism issue.”
The Jerusalem Post reported last December that “some young Jews working for international organisations such as JDC, Hillel and Limmud have taken to the barricades [in Ukraine]” and were “really active in offering support as well as organising the barricades.”
The Zionist state, whose self-proclaimed raison d’être is the defence of the Jewish people against anti-Semitism, now gives unalloyed support to a European government in which for the first time since 1945 an avowedly anti-Semitic, pro-Nazi party controls key levers of state power.
Israel’s response to the crisis in Ukraine testifies to the fact that the Israeli ruling elite speaks not for world Jewry, as it likes to claim, but for Israel’s capitalist class, a corrupt and venal social layer that carries out criminal attacks on Palestinians and others in alliance with Washington. The 20 wealthiest Israeli families control about half the stock market and 25 percent of the major corporations, notably the newspapers, banks and high-tech companies. A number of these oligarchs came from Russia and the former Soviet republics, having made their money through the privatisation of state-owned enterprises.
This class has long allied with fascistic forces outside Israel to defend its interests, most notably with the Phalange movement in Lebanon during the civil war of 1975-1989. More recently, it has shown no qualms in supporting, training and working with right-wing Islamists funded by Saudi Arabia, Qatar, Turkey and the CIA in an attempt to topple President Bashar al-Assad’s regime in Syria. Neither is Israel opposed to coups, having worked even more closely with Egypt since the July 2013 military coup than it did during the Mubarak era.
At home, as the gap between rich and poor has grown due to the economic policies pursued by governments of the right as well as the nominally “left,” the state has increasingly relied on right-wing settlers and extreme nationalist zealots, who provide the basis for the emergence of fascistic tendencies within Israel itself. It has fostered nationalism to divert the anger of the working class over declining living standards and social inequality along reactionary lines.
These developments show that far from defending the Jews from oppression and anti-Semitism, the Zionist state is complicit in that oppression and in the re-emergence of anti-Semitism.
A Kiev aggredito rabbino della comunità ebraica locale
Il responsabile della organizzazione di soccorso ebraica “Hatsala Ucraina” il rabbino Hillel Cohen è stato aggredito a Kiev.
L’incidente è avvenuto la scorsa notte quando si stava dirigendo all’ospedale per visitare un paziente.
Hillel Cohen ha detto che non lontano dall’ospedale in un vicolo buio, è stato attaccato da sconosciuti che lo hanno picchiato gridando insulti per poi scomparire. La conseguenza del pestaggio è stata per il rabbino una mano rotta e un oggetto tagliente che è penetrato nella gamba.
Sono ormai frequenti gli attacchi contro gli ebrei in Ucraina, dopo l’avvento al potere del nuovo governo a Kiev composto anche da partiti dichiaratamente razzisti.
L’ex capo della sicurezza: «A Majdan c’era la Cia»
—Giulietto Chiesa, 13.3.2014
«E non furono gli unici a vedere». Anche i leader di alcuni gruppi estremisti videro. Tanto che – insiste Yakimenko con le sue rivelazioni – si misero in contatto con lui chiedendogli di porre fine alla mattanza facendo intervenire la sue «teste di cuoio», il famoso o famigerato «Gruppo Alfa».
Ein Berliner Osteuropa-Experte erhebt schwere Vorwürfe gegen die Ukraine-Politik und die Ukraine-Berichterstattung in der Bundesrepublik…
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[3] Klaus-Helge Donath: Berliner Kuscheldiplomatie. taz 04.03.2014.
[4] Klaus-Helge Donath: Alphatier und Antityp. www.taz.de 11.02.2014.
[5] Reinhard Lauterbach: Rechte machen mobil. www.jungewelt.de 08.03.2014.
[6] Right Sector not ruling out war in Crimea and its participation in conflict. www.kyivpost.com 07.03.2014.
[7] See The Kiev Escalation Strategy.
[8] Franziska Bruder: “Willst du Frieden, bereite dich auf den Krieg vor”. www.antifainfoblatt.de 17.06.2003.
[9] Blind eye turned to influence of far-right in Ukrainian crisis: critics. globalnews.ca 07.03.2014.
[10] Tatars warn Russia risks provoking jihadi backlash in Crimea. www.ft.com 09.03.2014.
[11] Egypt caught between Russia and Saudi Arabia. www.al-monitor.com 10.03.2014.
ATTACCHI AI GIORNALISTI E DISINFORMAZIONE STRATEGICA
https://www.youtube.com/watch?
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[2] OSCE media freedom representative outraged by attacks against managers of Ukrainian National TV. www.osce.org 19.03.2014.
[3] Reinhard Lauterbach: Putschisten ohne Basis. www.jungewelt.de 20.03.2014.
[4] Christoph von Marschall: Über Lügen in Zeiten der Krim-Krise. www.tagesspiegel.de 14.03.2014.
[5] See Eine Revolution sozialer Nationalisten and Die Expansion europäischer Interessen.
[6] Oleh Tyahnybok meets with Germany’s ambassador. en.svoboda.org.ua 29.04.2013. See Termin beim Botschafter.
[7] Deutscher Bundestag: Drucksache 17/14603. 22.08.2013.
[8] All-Ukrainian Union “Svoboda” program – “Program for the Protection of Ukrainians”. en.svoboda.org.ua.
[9] See Vom Stigma befreit.
[10] “Gefahr einer Spirale nach unten”: www.deutschlandfunk.de 18.03.2014.
Il fascismo avanza in Europa
24 Marzo 2014
di Albano Nunes | da www.avante.pt
Traduzione di Marx21.it
Per quanto l’imperialismo gridi contro “l’illegalità” del referendum del 16 marzo in Crimea e minacci “sanzioni”, la verità è che neppure i media che hanno dato copertura al colpo di stato a Kiev riescono a nascondere che, in contrasto con la violenza e il terrore del Majdan, in Crimea abbiamo assistito all’inequivocabile espressione della volontà popolare dove (come nelle immagini di allegria che ci sono arrivate da Piazza Lenin a Simferopoli) è possibile vedere la speranza di riconquistare molto di quello che la scomparsa dell’URSS aveva distrutto, al pari dell’inequivocabile rigetto del fascismo, che in Crimea come in tutta l’Ucraina, ha perpetrato crimini che si conservano nella memoria del popolo.Infatti, nell’incerta evoluzione della situazione in Ucraina, situazione in cui non sono esclusi sviluppi molto pericolosi per la sicurezza e la pace, sta emergendo un elemento inquietante che non può essere nascosto: il fascismo avanza in Europa. Avanza senza mascherature, apertamente, arrogante e provocatore, appoggiato e organizzato dai servizi segreti “occidentali” e agendo come forza d’assalto dell’espansionismo imperialista. E si installa in un governo golpista “filo-occidentale” basato sulla violenza e sulla persecuzione etnica e anticomunista, un governo prontamente riconosciuto dall’Unione Europea che con esso si prepara a firmare un accordo oneroso che il legittimo governo aveva rifiutato. Ricusazione questa che è stata il pretesto per la brutale azione di ingerenza e sovversione condotta da USA, NATO e UE, responsabile della grave situazione attuale, in particolare per gli sviluppi che si verificano nella parte Est/Sud dell’Ucraina e che hanno portato al referendum in Crimea.
Un’evidenza emerge: l’imperialismo non retrocede di fronte a nessun crimine a meno che a ciò sia obbligato dalla lotta e dal rapporto di forza sul piano internazionale. La sua natura sfruttatrice e aggressiva che sta all’origine delle due guerre mondiali devastatrici si ripresenta nuovamente nella sua espressione più terrorista ricordando che il capitalismo porta la guerra come la nuvola porta la tempesta e che, essendo certo che la guerra non è inevitabile, la pace sarà assicurata solo con la liquidazione dei monopoli e l’abolizione degli antagonismi di classe. La lotta contro il fascismo e la guerra e la lotta per il progresso sociale e il socialismo sono strettamente collegate fra loro.
Non è mai abbastanza ripeterlo: la situazione in Ucraina è inseparabile dalle drammatiche sconfitte del socialismo e dalla cavalcata dell’imperialismo verso Est che ne è seguita. Per consolidare la controrivoluzione e sfruttare la tragedia sociale e ideologica che ha coinvolto popoli interi, l’imperialismo ha dichiarato guerra mortale a qualsiasi resistenza all’espansione del suo dominio. Dall’annessione della RDT alla distruzione con le bombe della Jugoslavia, e oggi all’Ucraina, è concesso tutto. Non esiste legge internazionale che non sia violata in nome dei “diritti umani” e del “dovere di ingerenza umanitaria”. Strappato violentemente alla Serbia, il Kosovo continua ad essere un esempio particolarmente accusatorio dell’ipocrisia e del gansterismo imperialista. E’ evidente che gli USA, la Germania/UE e la NATO, vestiti i panni di protettori della “sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”, ciò che in realtà cercano di ottenere è sottomettere questo grande e ricco paese e stringere d’assedio la Russia. Ciò senza dimenticare che tra l’URSS socialista e la Russia capitalista e tra il contenuto delle rispettive politiche estera e di difesa esiste un abisso che, pur in presenza dell’inevitabile resistenza dell’attuale potere russo alla strategia dell’imperialismo tesa a distruggere il suo potenziale nucleare e a impossessarsi delle sue immense ricchezze, nessuno potrà colmare. Ma senza dimenticare anche che, come è evidente in Ucraina, i settori più reazionari e aggressivi del capitalismo puntano sempre più pericolosamente sul fascismo e sulla guerra per affrontare la crisi e fermare la resistenza dei lavoratori e dei popoli alla sua offensiva sfruttatrice e aggressiva.
“Dobbiamo trasformare la Russia in un campo bruciato”
http://www.marx21.it/
Ecco il testo della conversazione intercettata, tra la Tymoshenko e Shufrych, vice segretario del consiglio per la difesa nazionale d’Ucraina.
Indichiamo anche il link, con l’audio originale di questa recente conversazione (18 marzo).Shufrych: Per quanto riguarda … … la Crimea, ti dico, io sono scioccato! Sono scioccato! Proprio oggi ho avuto un colloquio con il nostro amico comune, quasi piangeva … e gli ho chiesto come stavamo andando a …
Tymoshenko: Vedete, io sono pronta a prendere la mitragliatrice ora e sparare anche in testa …
Shufrych: Ho detto ieri che potrebbe, Dio non voglia, ci sarà un conflitto militare … … Se ci sarà, Dio non voglia, se ci sarà un conflitto militare, io sono un agente riservista e mio figlio maggiore è un ufficiale riservista, prenderemo le armi e difenderemo il nostro paese .
Tymoshenko: … … Senti, bisogna andare oltre . Fanculo … dovremmo prendere le armi e uccidere gli stronzi russi assieme ai loro capi.
Shufrych: Io vi dico …
Tymoshenko: Vorrei essere stata lì e piombo a tutto spiano, avrebbero mangiato la merda invece di prendersi la Crimea .
Shufrych: A proposito, sai ci ho pensato troppo. Se tu fossi stata qui al vostro posto, avrebbe potuto essere …… se non abbiamo avuto nessuna capacità di forza … … e sapete che cosa è più doloroso …
Tymoshenko: Avrei trovato il modo per uccidere quei deficient .
Shufrych: E sapete …
Tymoshenko : E spero che appena posso farlo lo farò riprendere tutti i miei collegamenti e allertare tutto il mondo in modo da trasformare la Russia in un campo bruciato.
Shufrych: Io vi dico che io sono il tuo alleato qui, e anche di più. Voglio dirvi … beh abbiamo avuto un colloquio oggi, questa mattina c’è stata una conferenza dei leader di partito e poi ho parlato con Viktor. Vitya chiesto che cosa dobbiamo fare per il resto degli 8 milioni di russi che vivono ancora in Ucraina ? Sono fuorilegge!
Tymoshenko: Accidenti, dovremmo sparare bombe atomiche contro di loro!
Shufrych: Non vorrei discutere con voi qui, perché quello che è successo è una cosa terribile . Ma c’è una possibile alternativa, perché oggi ci sono azioni che sono senza dubbio illegali. Queste azioni illegali dovrebbero essere considerate in qualche tribunale internazionale …
Tymoshenko: Beh, stiamo andando all’Aja, la Corte Internazionale di Giustizia …https://www.youtube.com/watch?
L’imperialismo USA e UE vuole impossessarsi dell’Ucraina
John Catalinotto * | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare12/02/2014L’imperialismo USA e UE è profondamente installato in Ucraina, sostenendo una delle due parti della lotta interna per il potere, con l’obiettivo di rendere questa ex repubblica sovietica una appendice coloniale dell’Occidente, ponendo un ostacolo alla Russia.I rappresentanti dei governi imperialisti degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e Germania hanno sostenuto i manifestanti dell’ “opposizione” nella capitale Kiev contro il governo ucraino, anche con i leader dei partiti d’opposizione filo-fascisti, con la loro odiosa retorica anti-Russia, anti-gay e anti-giudaica.Il Segretario di Stato degli USA John Kerry e il ministro degli esteri tedesco Frank -Walter Steinmeier si sono incontrati a Berlino il 31 gennaio e hanno avuto l’arroganza di imporre al governo ucraino le loro condizioni per un accordo con l’opposizione.Non ci sono benefici per i lavoratori nella conquista imperialistaI lavoratori degli Stati Uniti e dell’Europa Occidentale non condividono gli stessi interessi della classe dirigente imperialista nella conquista dell’Ucraina. Gli interessi fondamentali dei lavoratori e, naturalmente, dei lavoratori ucraini, sarebbero meglio serviti mantenendo la NATO, il FMI e i banchieri degli Stati Uniti e europei fuori dall’Ucraina.E’ importante sottolinearlo anche all’inizio di questo articolo, perché i politici imperialisti e i media corporativi distorcono gli eventi in Ucraina raccontando la storia al contrario, così come hanno fatto in Siria, Libia e nelle altre parti del mondo nella lista di riconquista imperialista.Quello che sta accadendo in Ucraina è lontano dall’essere una lotta tra un opposizione “democratica” pro-UE e un regime “autocratico” pro-russo. I partiti pro-UE in Ucraina sono nati dalla “rivoluzione arancione” del 2004 e sono nemici della classe operaia e della sovranità ucraina.Dall’altro lato, il partito di governo, che ha vinto le ultime elezioni nel 2010 e che ha portato Viktor Yanukovich ad essere Presidente, ha un programma sociale ed economico che si differenzia ben poco dai principali partiti di opposizione.Il governo di Yanukovych supporta l’intero processo di privatizzazione dell’economia ucraina che continua dalla fine dell’URSS. Si preparava ad accettare un accordo con l’UE, fino a quando non ha cambiato la sua posizione il 21 novembre. Ha anche inviato una fregata ucraina a partecipare alle manovre dirette dall’Unione Europea conosciuta come Operazione Atalanta per combattere la “pirateria” in Somalia.Il 3 febbraio, Yanukovich si era offerto di discutere per un governo di coalizione con l’opposizione a condizione che terminassero le manifestazioni.La segreteria dei partiti comunisti europei ha preso l’iniziativa, riunendosi a Bruxelles il 27 gennaio, facendo la sua valutazione degli avvenimenti dal punto di vista della classe operaia: “i recenti sanguinosi sviluppi in Ucraina dimostrano l’intervento degli Stati Uniti e dell’Unione Europea negli affari interni di questo paese, il conflitto tra settori del capitale con il coinvolgimento di potenze imperialiste in lotta tra loro per il predominio nella spietata competizione per il controllo dei mercati e delle risorse energetiche e il tentativo di intrappolare il popolo dell’Ucraina nel sostegno dell’una o dell’altra parte confliggente“.”Chiamiamo i lavoratori dell’Ucraina a organizzare autonomamente la propria lotta per il socialismo, rispondendo ai propri interessi e non a quelli dell’imperialismo, scelti da questo o quel settore della plutocrazia del loro paese.”. (http://www.
La fine dell’URSS è stato un disastro per l’Ucraina
L’Ucraina era la seconda repubblica più sviluppata durante l’esistenza dell’Unione Sovietica, producendo più del 25 % dei beni agricoli. E’ stata anche la seconda più popolosa, con 51 milioni di persone nel 1991.
Da allora, il collasso economico che ha portato la reintroduzione del capitalismo (la produzione ha avuto, entro il 1999, una caduta di circa il 40 % dai valori del 1991), ha costretto 6 milioni di lavoratori ad emigrare verso l’UE e la Russia, e ha causato un calo del tasso di natalità e un aumento del tasso di mortalità. Adesso la popolazione è inferiore ai 45 milioni di abitanti.
Circa il 25 % della popolazione ucraina vive in povertà. Molti dipendono dalle rimesse dei due milioni di giovani lavoratori ucraini che lavorano nell’edilizia nell’Europa occidentale o nell’agricoltura in Portogallo, Spagna e l’Irlanda (lavoro che non è al livello della formazione che molti hanno avuto nel loro paese). Un numero ancora maggiore di immigrati ucraini lavora in Russia, ma con salari più bassi che in Occidente. Le rimesse rappresentano il 25% del PIL dell’Ucraina.
Il governo e i principali partiti di opposizione che conducono le proteste nella piazza centrale di Kiev rappresentano gli interessi della nuova classe dirigente dell’Ucraina. Questo gruppo di plutocrati è riuscito a impossessarsi della proprietà dello Stato della Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina nel 1991. Alcune di queste figure della classe dirigente e dei suoi interessi sono orientati verso l’UE e gli USA; altri hanno interessi più prossimi con i loro omologhi nella Russia capitalista.
Contrariamente a quanto sostengono i gruppi pro-USA, l’accordo che Yanukovich “ha rifiutato” lo scorso novembre non porterebbe alcun beneficio al popolo ucraino. Aprirebbe solo l’Ucraina alle merci dall’UE, chiudendo la maggior parte della produzione locale. E nulla avrebbe l’Ucraina membro dell’UE, dall’adesione che consentirebbe ai lavoratori di lavorare liberamente in Occidente. L’accordo avrebbe portato alcuni prestiti, che avrebbero insistito sull’austerità che sta già soffocando i lavoratori in Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e nei paesi dell’UE ancora prosperi.
In sintesi, non sarebbe di alcun beneficio per il popolo ucraino così come non lo è l’Accordo di Libero Commercio Nord-americano per il popolo messicano. E’ stato offerto a Yanukovich un accordo più conveniente dalla Russia capitalista nel mese di dicembre e l’ha accettato. Il 3 febbraio, tuttavia, il governo russo ha fermato l’offerta in conseguenza dell’instabilità a Kiev.
Gruppi pro-occidente hanno innescato una serie di proteste a Kiev dal 21 novembre. Le dimostrazioni sono aumentate di tono nel mese di gennaio, con gli assedi agli edifici governativi e scontri armati e molotov tra manifestanti e polizia.
Gli stessi leader e media che hanno attaccato il governo di Kiev per aver represso le proteste armate gioiscono quando la polizia disperde la folla nelle piazze del movimento Occupy Wall Street negli Stati Uniti, le occupazioni in Germania e quelle del 15M in Spagna.
I politici occidentali, tra cui il senatore John McCain e il sottosegretario di Stato Victoria Nuland, il responsabile della politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton e l’ex ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle, il cancelliere Angela Merkel, tutti hanno più volte solidarizzato con le proteste.
Centinaia di organizzazioni non governative, finanziate da questi imperialisti, sono stati attive nell’opposizione, tra cui l’infame Otpor, già finanziato dall’Occidente per rovesciare il governo di Slobodan Milosevic in Jugoslavia. Otpor, tra l’altro è stato consigliere dei membri della destra venezuelana anti Hugo Chavez.
Nessuno dei diplomatici si è degnato di prendere le distanze dal leader del partito filo-fascista Svoboda, Oleg Tiagnibok, e dagli altri gruppi che si rifanno a quelli che si allearono con l’invasore nazista nella Seconda Guerra Mondiale e collaborarono al genocidio dell’Ucraina occupata dalla Germania.
Questi fascisti, che adesso sono alleati dei gruppi di estrema destra europei come il Fronte Nazionale in Francia, hanno svolto un ruolo sempre più attivo nelle proteste, combattendo contro la polizia, attaccando le persone di sinistra, rovesciando statue del rivoluzionario russo Vladimir Lenin.
Chiunque è solidale con la classe lavoratrice ucraina sarebbe costernatoo da una vittoria degli imperialisti occidentali e dal loro appoggio ai fascisti.
Il cambio di governo è una pausa temporanea in una crisi prolungata. Solo una classe operaia indipendente sia dal governo che dall’opposizione, e orientata al Socialismo può tracciare una risoluzione efficace alla crisi.
* membro del Workers World Party (WWP)