Oggi, giovedì 23 luglio, è stata lanciata la sonda “Tianwen N.1”, che ha dato il via alla prima missione cinese per l’esplorazione di Marte. Il lancio segna il primo passo della Repubblica Popolare verso l’esplorazione planetaria. Finora, nel 2020 sono state avviate 3 missioni dell’umanità verso Marte.
Vale la pena ricordare che il programma cinese prevede una strategia di tipo “one-step”. Questo significa che saranno realizzati, mediante un solo lancio, la circumnavigazione, l’atterraggio, l’ispezione, l’esplorazione e l’acquisizione di dati scientifici del pianeta rosso. Si tratta non solo di un gran salto di qualità nella storia dell’astronautica cinese, ma anche di un fatto senza precedenti in ambito internazionale.
La missione è composta da tre principali progetti: la circumnavigazione, l’atterraggio e l’esplorazione. Ciò dimostra che la Cina ha maturato appieno la base tecnica necessaria per l’esplorazione di Marte nel corso dell’applicazione di precedenti programmi spaziali, come la sonda lunare “Chang’e”, la navigazione spaziale con equipaggio e il sistema di navigazione satellitare “Beidou”. In particolare, quello dell’allunaggio può essere considerato un progetto precursore per l’esplorazione del terreno di Marte. Grazie al progetto “Chang’e”, la Cina è riuscita a sviluppare e impadronirsi di una serie di tecnologie chiave, come ad esempio la progettazione dell’orbita Terra-Luna, il volo intorno ai corpi celesti extraterrestri, l’atterraggio autonomo della navicella su corpi celesti extraterrestri, l’esplorazione da parte del rover di oggetti extraterrestri e le telecomunicazioni dello spazio profondo. Questa rete di esplorazione dello spazio profondo si rivelerà utile per la missione su Marte.
Per qualsiasi Paese, poter andare su Marte in rappresentanza di tutto il genere umano per cercare le risposte alle domande poste in precedenza costituisce già un contributo enorme all’umanità. In passato, questo campo era limitato a Paesi sviluppati e organizzazioni internazionali come gli USA, l’URSS, il Giappone e l’Agenzia spaziale europea. Adesso, invece, con l’avanzare della globalizzazione e l’ascesa dei Paesi in via di sviluppo, India, Cina, Emirati Arabi Uniti e altri Stati in via di sviluppo sono via via entrati nel club di “Marte”, contribuendo con la propria forza alla grande causa umana dell’esplorazione del Cosmo.
La Cina persiste da sempre nell’approfondimento degli scambi e della cooperazione internazionali nello spazio sulla base dei principi di parità, mutuo vantaggio, uso pacifico e sviluppo inclusivo. La sonda “Tianwen N.1” è dotata di diverse attrezzature scientifiche per esplorare il campo magnetico e il suolo del pianeta rosso, fornite dall’Agenzia spaziale europea, dal French National Centre for Space Studies e dalla Austrian Research Promotion Agency. Inoltre, nelle telecommunicazioni dello spazio profondo la Cina ha ottenuto aiuti dall’Argentina. Si può dire che la missione già di per sè rappresenta un modello della cooperazione internazionale e anche un esempio concreto della promozione della comunità dal futuro condiviso per l’umanità.
2020-07-23