Conclusa l’evacuazione di quel che rimane di Aleppo est, ultimo bastione delle opposizioni armate siriane, raso al suolo e assediato dalle forze governative con il sostegno russo e iraniano. Vittoria militare di portata politica, e la parte avversa della comunità internazionale e dei suopi media, passano quasi sotto silenzio l’evento. 25mila persone portate in salvo secondo la Croce rossa.
di Ennio Remondino
Le attenzioni di ieri
Sofferenze indicibili giustamente scagliate il faccia alla impotenza del mondo. Sottolineature a volte forzate per tifoserie di testimoni che si facevano arbitri. Ora l’avvio di una speranza, i civili che erano ostaggio hanno lasciato Aleppo est, 25 mila calcola la Croce rossa internazionale. Ma l’evento, inevitabilmente testimonianza di vittoria militare e politica di una parte, dopo gli allarmi accorati nel corso delle difficili e contrastate operazioni, grida ripetute d’allarme ieri, si corona nel silenzio. Raucedine sospetta dopo il tanto gridare.
I silenzi di oggi
Si è di fatto conclusa l’evacuazione da quel che rimane di Aleppo est, scrive l’asettica Ansa, ‘ultimo bastione delle opposizioni armate siriane, raso al suolo e assediato dalle forze governative con il sostegno russo e iraniano’. Successo conquistato sul campo di battaglia da una delle parti coinvolte. Dopo una giornata convulsa, cominciata con notizie drammatiche di migliaia di persone ferme al gelo in attesa della partenza dell’ultimo convoglio di autobus, in serata è arrivata la notizia dell’atteso accordo raggiunto tra le parti.
Croce rossa e filo ribelli
Il comitato internazionale della Croce Rossa ha annunciato di aver evacuato l’ultimo ospedale di Aleppo est e di essere riuscito a mettere in salvo tutti i civili dell’area che avevano urgente bisogno di cure mediche. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani, Ong fili ribelli, conferma l’uscita degli ultimi quattro autobus da Aleppo est. Secondo l’Ondus sarebbero 18mila le persone -tra cui 5mila miliziani- evacuati nell’ultima settimana. Più incerto il numero di chi era fuggito prima. Conferma di 25mila persone evacuate, ripete la Croce rossa.
Altra fonte altro fronte
«Il processo di ritiro dei combattenti dalla città di Aleppo è terminato, e i militari della Russia e della Turchia interagiscono in maniera produttiva, si vedono i risultati dei negoziati», dichiara Peskov, il portavoce del presidente russo. Per Mosca, la liberazione della città dai guerriglieri che controllavano i quartieri orientali di Aleppo dal 2012. Prima la resa dei militanti e il trasferimento con le loro famiglie, e l’evacuazione della popolazione civile. «Successo importante dal punto di vista strategico-militare ma ha anche di grande valore simbolico», conclude Peskov.
Applausi e silenzi.
22 dicembre 2016