di Nicola Tranfaglia
Mancano ormai meno di quindici giorni al voto nelle regioni coinvolte che sono tra le più importanti o significative della penisola, dal Veneto alla Liguria e alla Campania, dalla Calabria alle Puglie e così via. Ci sono in tutto sette regioni interessate al voto e alcuni milioni di italiani che dovranno decidere per quale forza politica pronunciarsi e non c’è dubbio sul fatto che i risulti proprio avere conseguenze nazionali, a cominciare dal governo delle larghe intese che fa capo a Matteo Renzi e Angelino Alfano. D’altra parte,anche per merito di alcuni giornali di opposizioni o televisioni più libere di altre sono emerse liste e situazioni politiche che definire difficili è ancora poco.
Di qui l’interesse ormai in crescita per le elezioni del 31 maggio. E, data la situazione nazionale, era in qualche modo inevitabile che in gioco entrasse anche l’attuale Commissione parlamentare per la lotta alla mafia che è presieduta dall’onorevole Rosy Bindi ed ha come vicepresidente il siciliano Claudio Fava, deputato del gruppo misto. Dopo la pubblicazione delle liste è emersa con chiarezza la necessità di una verifica delle candidature e di stilare una lista degli impresentabili da fermare prima della elezione.
“La verifica avverrà -spiega l’onorevole Fava in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” – attraverso il codice di autoregolamentazione che tutti i partiti hanno accettato. Questo invita a candidare “soggetti che risultano coinvolti in reati di criminalità organizzata, contro la Pubblica amministrazione, di estorsione ed usura, di traffico di sostanze stupefacenti, di traffico illecito di rifiuti ” e in altre gravi condotte”. “Per la prima volta in Italia-spiega Fava-faremo una fotografia preventiva dei candidati per metterla a disposizione degli elettori”.
La proposta è stata dello stesso vicepresidente e procederà nei tempi ormai brevi rimasti da qui al giorno delle elezioni. Fava ricorda “Chiederemo l’elenco dei candidati a tutte le prefetture e poi li incroceremo con i dati sui rinvii a giudizio e i carichi penali pendenti, grazie ai magistrati e agli ufficiali di collegamento con i corpi dello Stato che lavorano con noi. L’importante è che le prefetture si attivino.” E ancora sottolinea: “Indicheremo i candidati sottoposti a misure di prevenzione, rinviati a giudizio o condannati in primo grado per reati gravi che vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione… Non abbiamo poteri sanzionatori ma potremo dimostrare dove e come i partiti non hanno mantenuto i loro impegni.” Alla domanda su dove concentreranno la loro attenzione la risposta è: “Ci sono diversi casi in Calabria. A Lamezia Terme hanno arrestato un candidato del centrodestra al consiglio comunale per traffico internazionale di stupefacenti. Certo in Campania, in certe non solo di sinistra, trovi quelli che trovi”. Il giornalista riporta a questo punto quel che ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti che assicura:”Conosco bene la lista dei Democratici della Campania e non vedo impresentabili. E in serata Renzi ha detto lo stesso.” Ma Fava ribatte.”Ricordo a Lotti che il codice impegna i partiti non solo a non sostenere “direttamente o attraverso il collegamento con altre liste” gli impresentabili. Le liste civiche non possono essere un purgatorio dove tutto scaricare tutto e pulirsi la coscienza.”
Le posizioni, a quanto pare, restano distanti.
17 maggio 2015