Tatiana Maselli
Il Mar Ionio è sempre più popolato da specie di pesci mai viste prima, approdate da altri mari a causa del riscaldamento delle acque o trasportati dalle grandi navi che arrivano dagli oceani.
Le segnalazioni di pesci estranei all’habitat marino italiano sono in aumento in tutti i nostri mari, Ionio compreso, e a raccoglierle è l’Ente Fauna Marina Mediterranea all’interno del progetto Alien Fish Project.
Il progetto ha come obiettivo principale quello di monitorare le specie ittiche rare o aliene presenti nei mari italiani attraverso l’osservazione diretta e anche grazie alla collaborazione di pescatori, subacquei e cittadini che inviano spontaneamente foto dei pesci all’Ente.
Lungo le coste del Salento le segnalazioni di pesci non alloctoni avvengono con frequenza sempre maggiore.
Tra le specie ittiche aliene incontrate dai pescatori a Porto Cesareo e Santa Maria di Leuca troviamo il pesce nastro (Trachypterus trachypterus) il pesce falce (Zu Cristatus) e il pesce carango dentice (Pseudocaranx dentex), esemplari considerati rari nel bacino del Mediterraneo ma che stanno via via aumentando.
Sono stati poi segnalati anche esemplari di pesce pappagallo (Sparisoma Cretense) e di altri animali acquatici, tra cui il granchio azzurro (Callinectes sapidus).
Lo Ionio risente in modo particolare dall’invasione di animali marini alieni: i mari chiusi infatti patiscono di più la presenza di specie alloctone.
Pesci e altri animali riescono a raggiungere il Mar Ionio attraverso il Canale di Suez o lo Stretto di Gibilterra oppure possono essere trasportati dalle acque di zavorra delle navi.
Una volta arrivati nei nostri mari, queste specie trovano un habitat a loro favorevole dovuto al riscaldamento delle acque, così si stabilizzano.
Il problema è che proliferando possono entrare in conflitto alimentare con le specie già presenti, riducendo le risorse fino a causare l’estinzione delle specie autoctone.
Progetti come l’AlienFish-Project consentono di monitorare la situazione dei mari in modo economico e l’individuazione tempestiva di specie indigene può essere di grande aiuto per la tutela dei nostri mari e degli animali marini che li abitano.
4 Settembre 2019