Odigitis*
La pubblicazione delle Tesi del Comitato Centrale sul 19° Congresso del nostro Partito stabilisce un termine per i militanti del partito e della KNE di lavoro creativo e discussione con la gente e i giovani che durerà fino alla celebrazione del Congresso dall’11 al 14 Aprile 2013. Il Congresso del KKE è un evento cruciale per il nostro partito e per la classe operaia e i suoi alleati. Tutti i membri della KNE e i giovani che sostengono il nostro partito devono studiare il testo pubblicato con le nostre tesi e, pertanto, partecipare al processo pre-congressuale in modo creativo. “Odigitis” vuole contribuire a questo processo iniziando con una intervista alla Segretaria Generale del KKE, Aleka Papariga.
“Odigitis”: I Congressi del KKE costituiscono il processo più importante del nostro partito. Nell’introduzione al testo delle tesi si afferma che: “Il dovere fondamentale del Congresso è l’elaborazione attualizzata del Programma del partito, e dei suoi Statuti, tenendo conto degli sviluppi attuali e delle responsabilità odierne”. Da dove viene questa necessità e perché lo è?
Aleka Papariga: Non c’è dubbio che il Congresso è un evento importante che richiede un intenso processo in cui tutti i membri del KKE e della KNE adempiano ai loro obblighi e ai loro diritti in relazione all’espressione di ciò che pensano sull’azione dei quattro anni dal nostro ultimo Congresso del 2009 e sul rendimento del Comitato Centrale, e anche per eleggere il nuovo Comitato Centrale e gli Organi di garanzia. Allo stesso tempo, il Congresso è programmatico e apporterà modifiche anche agli Statuti.
La necessità di sviluppare il programma del partito è del tutto normale, in quanto l’attuale Programma iniziò a formarsi sedici anni fa. Durante questo periodo si sono verificati eventi notevoli sul piano nazionale e internazionale, tra cui:
1. La crisi economica capitalistica e il suo impatto sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici;
2. Il tentativo di riformare lo scenario politico, col fine di negare i tratti che hanno prodotto il malcontento del popolo;
3. Un nuovo ciclo di guerre imperialiste nella nostra regione;
4. L’incremento dell’arbitrarietà e dell’anticomunismo statale.
Negli anni passati il KKE, collettivamente e in collaborazione con altri Partiti Comunisti, ha esaminato le ragioni della restaurazione capitalista che ha avuto luogo nei paesi socialisti e ha sviluppato le posizioni sul socialismo e sulla sua costruzione. Lo studio dell’esperienza storica del nostro Partito e del movimento operaio tra il 1949-1968, si è completato, anch’esso con un lavoro collettivo. Allo stesso tempo, il KKE e la KNE hanno acquisito esperienza attraverso la partecipazione alle lotte e mobilitazioni nelle condizioni di crisi capitalista. Così oggi, siamo sufficientemente maturi per lavorare su un nuovo Programma attualizzato.
Inoltre, l’esperienza acquisita con questa attività presenta la necessità di apportare modifiche agli Statuti. Ciò significa che questo Congresso non solo ha il carattere della valutazione del nostro lavoro e della determinazione dei nostri obblighi futuri, ma ha anche a che fare con lo sviluppo del nostro Programma, il documento più importante del Partito. Senza questo Programma, la nostra azione avrebbe camminato alla cieca; parlando in modo scientifico: senza obiettivo. Obiettivo che è il socialismo, necessario e opportuno.
E’ un fatto che il Congresso richiede un’intensa attività e lavoro all’interno dell’organizzazione, ma le decisioni che qui si prenderanno avranno a che vedere con i lavoratori e le lavoratrici nel loro complesso, nell’evidenziare i loro interessi immediati e la prospettiva di un futuro migliore. Inoltre, è necessario ascoltare le opinioni e i suggerimenti dei nostri amici, le persone che combattono al nostro fianco e che vogliono contribuire a questo processo con le loro opinioni e osservazioni.
“O”: Al Congresso, il KKE valuta le azioni che hanno avuto luogo negli ultimi anni e, allo stesso tempo, pone l’accento sul prossimo piano d’azione. Quali sono i criteri che stanno alla base di questo processo?
AP: Valutiamo la nostra azione su un periodo di quattro anni. Per giungere a conclusioni affidabili non possiamo giudicare situazioni generatesi in brevi lassi di tempo, come un mese o un anno. Le decisioni adottate durante l’ultimo Congresso e la nostra azione generale, tenendo conto dei recenti sviluppi, sono esaminate e valutate in ogni aspetto, ma non si può negare che ci sono doveri e criteri che sono assolutamente fondamentali. Tali criteri sono i seguenti:
1. La nostra azione per il rafforzamento del movimento operaio e il progresso dell’alleanza della classe operaia con i piccoli autonomi e i contadini poveri, il raggiungimento dei giovani e delle donne intorno ai loro problemi, così come la necessità di rafforzare la coscienza di classe e, pertanto, l’organizzazione. La coscienza di classe, ovviamente, ha dei livelli e si basa sulla comprensione della necessità che il potere borghese sia rovesciato e sostituito dal potere della classe operaia. Questo potere esprime anche i diritti degli alleati della classe operaia.
2. La costruzione di organizzazioni di partito nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, industrie e imprese, dove si vive la contraddizione fondamentale del capitalismo, dove la lotta di classe si esprime in modo più chiaro. L’aumentare dei nostri membri appartenenti alla classe operaia, il loro sviluppo e la loro elezione negli organi.
3. Il nostro supporto alla KNE, così come lo sviluppo di forti legami tra il partito e i giovani.
4. La nostra lotta ideologica e politica contro i partiti borghesi e l’opportunismo.
5. La nostra azione internazionalista e solidale, e la nostra lotta comune con altri partiti comunisti e operai.
“O”: Con la pubblicazione delle Tesi del Comitato Centrale, il dibattito interno dell’organizzazione e il dialogo pubblico sono iniziati. Quali sono le ragioni per cui vi si dedicano i giovani che non sono membri del KKE e della KNE?
AP: I giovani hanno il diritto e il dovere di sapere ciò che gli viene proposto, ciò che il KKE propone, al fine di confrontare le nostre posizioni con le posizioni di altri partiti governativi e di opposizione. Sottolineiamo la necessità che i giovani siano consapevoli di ciò che il KKE sostiene e, se lo desiderano – cosa che noi auspichiamo – di esprimere il proprio punto di vista. Ci riferiamo a quei giovani uomini e donne, con i quali ci siamo incontrati nelle lotte sociali, nelle manifestazioni, nei luoghi di lavoro, nelle code dei disoccupati, nei quartieri operai, nei campi.
Un altro motivo è che il KKE è il partito che ha una visione radicalmente diversa dagli altri, perché sta lottando nelle condizioni attuali, ma, apertamente e chiaramente, stabilisce la necessità di rovesciare il sistema capitalista attraverso un sollevamento popolare, in cui la preparazione della nuova generazione gioca un ruolo importante.
Gli altri partiti promettono un cambio nel governo, ma per il resto tutto rimane uguale: l’economia, le istituzioni e, di conseguenza, i problemi della maggior parte delle persone e in particolare della gioventù. Il KKE, nonostante la persecuzione e il bando, è riuscito ad avere una presenza costante nella vita sociale, nella lotta politica, nella semina delle idee più radicali e sovversive. Non è un caso che i partiti borghesi e i partiti che vacillano nei momenti cruciali, riconoscano e ammettano la stabilità, la persistenza e il vigore del KKE. Per ovvie ragioni, accusano il KKE, con le sue posizioni di principio e il suo ardire nei confronti degli avversari, di perpetuare una politica passata e anacronistica. Ogni membro della KNE deve essere preparato a chiarire e rispondere alle domande, e prestare attenzione alle osservazioni e suggerimenti. La lettura della Tesi e la partecipazione a questo processo, anche tra i giovani che non condividono la nostra politica, sarà un passo nella formazione di un’opinione precisa sul KKE, in quanto eviterà che le nostre posizioni siano distorte.
“O”: Nelle Tesi del Comitato Centrale c’è un riferimento più ampio all’Alleanza Popolare. Perché il KKE vi presta così tanta attenzione?
AP: Il KKE crede e conosce bene attraverso la propria esperienza, come partito rivoluzionario, che i risultati della lotta quotidiana, la lotta per il socialismo, la lotta in condizioni di guerra imperialista, appartengono non solo ai comunisti, ma alla stragrande maggioranza delle persone; con la classe operaia all’avanguardia, ma accompagnato dagli alleati popolari. Nessun cambiamento avverrà dall’alto verso il basso, senza un movimento di offensiva e rovesciamento, senza le masse popolari che determinano l’esito della lotta, con la propria maturità, esperienza, organizzazione, combattività e abnegazione. L’avanguardia comunista non è sufficiente. Noi siamo l’avanguardia, e non possiamo non esserlo, ma solo all’interno di questo movimento operaio e popolare crescente e non senza questo o separato da esso. La gente non può esprimersi attraverso una formazione di alleanze confuse o individualmente. Con la parola “popolo” ci riferiamo alla classe operaia e ai settori poveri degli strati medi della società. L’interesse della classe operaia è oggettivamente a favore dell’abolizione della proprietà capitalistica, vale a dire, dei monopoli, e anche della media e piccola proprietà privata. La socializzazione dei monopoli e delle grandi imprese capitalistiche non è sufficiente, perché essi stessi sono nati e continuano a nascere dalla imprese più piccole.
Dall’altro lato, i lavoratori autonomi non comprendono facilmente – a causa della loro posizione intermedia tra i lavoratori e la borghesia – che l’abolizione della proprietà capitalistica serve i loro interessi nel medio e lungo termine. Ma la lotta contro i monopoli li favorisce. Pertanto, l’Alleanza Popolare esprime l’alleanza tra la classe operaia e gli strati popolari, senza sopprimere le differenze che esistono, e pertanto il KKE è responsabile del mantenimento di questa alleanza attraverso la lotta, confrontandosi con le differenze che possono sorgere, soprattutto in tempi in cui si sta producendo una rapida intensificazione della lotta di classe.
L’Alleanza Popolare può e deve organizzare e mobilitare il popolo, evolversi e ricostruirsi in funzione delle condizioni oggettive. Inoltre nel futuro, deve condurre verso il fronte rivoluzionario della classe operaia, risolvendo la questione “del potere politico”, con il rovesciamento del potere dei monopoli, ossia del capitalismo. In tali condizioni, gli spazi del potere della classe operaia si vanno formando, nella costruzione del socialismo e nella sua difesa contro tutti i tentativi di comprometterlo e farlo regredire. I Soviet, per esempio, non si presentarono di colpo dopo la vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre, i suoi primi germogli si formarono nel 1905, quando la rivoluzione fu sconfitta in Russia.
“O”: Perché “il diniego del KKE a partecipare a un governo con altri partiti (come SYRIZA, ANTARSYA) è un lascito per il movimento della classe operaia?” Può un “governo di sinistra” aprire la strada al socialismo?
AP: In primo luogo, le differenze che esistono tra noi, SYRIZA e ANTARSYA (che non sono del tutto identici tra di loro, ma finiscono per avere lo stesso obiettivo) sono enormi e non di livello secondario; di conseguenza, un accordo programmatico non può essere conseguito. Si chiede se un governo di “sinistra” (sottolineo che questo termine è molto flessibile e utilizzato in diverse accezioni, tant’è che non può definire un solo contenuto) scelto dal Parlamento, possa realmente risolvere i problemi della gente, mentre i monopoli posseggono la ricchezza pubblica e, allo stesso tempo stesso, la Grecia resta membro dell’UE e della NATO. Questo governo, incoerente con il popolo, sarebbe costretto a seguire consapevolmente lo stesso percorso di sviluppo, il cammino capitalista, che tutti i governi precedenti dei partiti borghesi hanno seguito, lo stesso circolo vizioso che porta alla crisi economica. Questo governo avrebbe, fin dall’inizio, le mani legate: avrebbe promesso alle persone aiuto senza sconvolgimenti sociali e senza una rottura, attraverso la via parlamentare, che in realtà non può abolire le spietate leggi del capitalismo.
Inoltre, c’è un’altra ragione fondamentale per non partecipare a questa coalizione. Queste forze non stanno solo esprimendo le esitazioni frequenti degli strati piccolo-borghesi, ma si sono separati dal KKE, trascinandosi una serie di quadri, creando formazioni che non hanno fatto altro che trattare il KKE come un nemico, causando danni e ponendo ostacoli all’accrescere della coscienza delle masse. L’esperienza ha dimostrato che una collaborazione con l’opportunismo provoca gravi danni alla classe operaia e al movimento popolare, e dirige tutto il Partito a battute d’arresto e a errori che non possono essere corretti facilmente, a prezzo di conseguenze a lungo termine.
“O”: Nel progetto di Programma, si menziona che “Nella nostra regione, dai Balcani fino al Medio Oriente, i pericoli di una guerra imperialista generalizzata e la partecipazione della Grecia in essa aumenta”. Su quali basi poggia questa previsione del CC del KKE?
AP: Viviamo nell’epoca dell’imperialismo, la fase superiore del capitalismo, e questo significa che ci sono conflitti feroci tra le potenze imperialiste per la nuova ripartizione dei mercati. Non dimentichiamo che, anche se si producesse una internazionalizzazione capitalista, anche se l’imperialismo costituisse un sistema unificato, il sistema continua a poggiare in un quadro di stati nazionali e non sono aboliti gli interessi della borghesia nel suo ambito nazionale. La teoria è confermata da una gran quantità di prove che non dovrebbero esser ignorate.
La crisi economica porta a una ridefinizione della gerarchia della piramide imperialista e acutizza divari e disuguaglianze insite nelle relazioni tra paesi imperialisti. Le due guerre mondiali del XX secolo sono nate da conflitti per una nuova redistribuzione della ricchezza internazionale, come risultato dei problemi creati dalla crisi nei loro rapporti di potere. Le guerre regionali e locali, esprimono anch’esse la competizione tra le forze più potenti, che si collocano nei livelli superiori della piramide imperialista, anche quando si producono tra forze regionali. In Medio Oriente, indipendentemente dalle parti in conflitto, l’antagonismo è tra USA, UE, Cina, Russia, Brasile, così in Nord Africa. Pertanto, in ogni paese, la lotta contro la guerra imperialista, indipendentemente se si tratta di una guerra difensiva o offensiva, è fortemente legata alla lotta per il socialismo.
“O”: Il KKE non è l’unico partito che parla di socialismo. Tuttavia, è l’unico che insiste sul fatto che il socialismo è necessario e opportuno, una posizione che costituisce la parte principale del progetto del suo Programma. Per quale ragione?
AP: Il socialismo è stato ed è tuttora menzionato dalla socialdemocrazia e dall’opportunismo, di sinistra o di destra. Osservando la socialdemocrazia e l’opportunismo, comprendendo la partecipazione nei governi in Europa e in America Latina e i suoi programmi, può esser tratta una sola conclusione: il socialismo che professano sostiene la proprietà capitalistica insieme ad alcune forme di autogestione e solidarietà sociale sfocata, non potendo esser efficace anche nei periodi di sviluppo capitalista favorevole.
Inoltre, non ci sono esempi storici nel XX e nel XXI secolo che confermano che il socialismo possa esistere mantenendo la proprietà capitalista e garantendo che i popoli vivano secondo il potenziale di sviluppo dei loro paesi, che garantisce le conquiste scientifiche e materiali delle persone o le loro esigenze spirituali e culturali. Come indicato nella risposta a una precedente domanda, la classe operaia è l’unica classe che ha interesse all’abolizione del sistema capitalista, al suo rovesciamento. Questo sistema non si abolisce da sé, ma con una rivoluzione sociale.
01/03/2013
* Giornale della Gioventù Comunista di Grecia, 12 Gennaio 2013