sulle ricadute effettive del nuovo corso della linea Landini trovano purtroppo continua conferma nella contrattazione in corso. Eclatante quanto accaduto in Almaviva. Forte di circa 27000 dipendenti,Almaviva è il primo gruppo italiano nel settore dell’ICT. Da mesi il sindacato aveva avviato una trattativa, dopo la disdetta degli accordi, sulla richiesta della proprietà di ridurre il costo del lavoro in modo da recuperare risorse per finanziare il  piano industriale di rilancio. In cambio della promessa di non intervenire su organici e sedi, il sindacato ha accettato la sospensione o la riduzione di alcuni istituti economici. Formalmente solo per tre anni, ma è evidente che questa è solo la foglia di fico per abbellire tagli pesantissimi e che non si tornerà mai più ai trattamenti precedenti. Inoltre, fatto di una gravità inaudita, anche sul piano legale, è stato regalata all’azienda la trasformazione in super minimo individuale assorbibile della quota fissa, prima non assorbibile, del premio di risultato. In sostanza la Fiom, non ci sorprende affatto la disponibilità di Fim e Uilm, firma un’intesa che demolisce la contrattazione nella più importante azienda del settore, rende surreale la discussione sul sostegno alla carta rivendicativa per il Contratto nazionale e fa precipitare su tutti i tavoli dei piccoli e grandi gruppi l’accettazione della contrattazione di restituzione. Non esistono giustificazioni che possano indurre a legittimare tale intesa. Né la disdetta da parte aziendale, tattica padronale assai comune in questa fase, né la crisi, che vale per tutti, né la promessa garanzia occupazionale, effimera e falsa. I padroni, che normalmente sono molto più interessati alla sostanza che alla liturgia, sanno che questo è un precedente per tutti. Il salario dei lavoratori, tutto il salario, è cosi divenuto variabile dipendente del conto economico aziendale e parte decisiva dei piani di investimento. Nei prossimi giorni l’intesa verrà sottoposta al voto referendario. Un voto su cui pende una pesante riserva di legittimità giuridica e politica: Giuridica in quanto azienda e sindacati intervengono su quote salariali che non sono a disposizione della contrattazione. Politica perchè sul voto pesa come un macigno il ricatto occupazionale che il sindacato ha accettato come vero.
La nuova segreteria nazionale Fiom ha effettivamente aperto un nuovo corso, quello che occulta dietro grandi proclami una pratica contrattuale azienda per azienda, disastrosa per la condizione di chi lavora. In questi dieci anni la Fiom ha retto solo per il continuo slancio a praticare la coerenza con le affermazioni. Questa è stata la vera grande differenza rispetto alle altre categorie della Cgil. Oggi Camusso e Landini praticano, divergendo, lo stesso patto sociale.
Rete 28 Aprile Fiom