Vi starete già chiedendo: ma che titolo è questo?
Colpa del caldo torrido che fa saltare il cervello?
Che “c’azzecca” lo sci di fondo, i Fondi, e l’imprenditore genovese, Aldo Spinelli, clamorosamente tornato alla ribalta delle cronache per il ‘Caso Toti’?
Se avete un attimo di pazienza cerchiamo di ricostruire l’intricato puzzle, un thriller finanziario-estivo in piena regola: che vi farà ‘rinfrescare’ tra le nevi piemontesi e le acque genovesi.
Leggere per credere.
Ma partiamo dalle news.
Solo poche ore fa ‘iCON Investment Partner V’, un importante ‘Fondo’ con quartier generale a Londra e sedi operative in mezzo mondo, ha messo a segno l’ennesimo colpo nella sua ‘history’: ha infatti appena comprato ‘Colomion spa’, la società che ha fino ad oggi gestito con successo la Bardonecchia Ski e fa capo a LBM Italia.
Un vero gioiello, quello in dote ‘sciiistica’: 23 impianti di risalita, oltre 100 chilometri di piste innevate, 8 ristoranti nell’area, uno snowpark e tante altre meraviglie che attirano oltre mezzo milione di appassionati l’anno, con un utile da 8 milioni e mezzo per il 2023.
Ancor top secret il prezzo dell’operazione. Ma si può più o meno desumere dall’altro colpo messo a segno dall’infallibile iCON due anni e mezzo fa, quando ha acquisito il controllo totale, per 110 milioni di euro, di ‘Sestriere spa’ che ha gestito per anni la ‘Via Lattea’, ossia il super percorso sciistico capace di unire le magnifiche 7 perle dell’area, vale a dire Sestriere, Claviere, Sauze d’Oulx, Pragelato, Oulx, Sansicario, Cesana.
Per dettagliare meglio l’acquisto di ‘Sestriere spa’ vi proponiamo la lettura del pezzo pubblicato dal sito finanziario ‘BeBeez’ il 19 gennaio 2022, Firmato l’accordo preliminare tra Icon Infrastructure e Sestriere spa, che passerà al fondo per 100-110 mln di euro
Ma veniamo al secondo, fresco blitz del fondo britannico. Ecco come è descritto in un comunicato stampa reso noto dai vertici iCON il 25 luglio: iCON Infrastructure firma l’acquisizione di Bardonecchia Ski
Vi invitiamo a leggere con attenzione le ultime righe della nota, in cui viene fatto cenno ai grossi investimenti effettuati, nel corso degli anni, dall’accorsato fondo londinese.
Ecco le testuali parole: “Alcuni tra gli investimenti supportati da i.CON Infrastructure in Italia includono Eco Eridania, Sestriere, NVA, Alliance Medical Italy”.
Sorge spontanea la domanda: come mai non viene ricordata una delle operazioni più grosse, quella portata a termine meno di dieci anni fa, nel 2015, con l’acquisto del 45 per cento azionario della ‘Spinelli srl’ dell’allora presidente del Genoa Calcio Aldo Spinelli?
Forse perché adesso non torna utile, anzi, può creare degli imbarazzi con il vento che tira per il ‘giallo Toti’?
E con un Aldo Spinelli – secondo i pm l’elargitore delle mazzette più pingui – ancora agli arresti domiciliari?
Strano, soprattutto, se vi tiene presente che nel pomposo comunicato stampa diffuso dai vertici di iCON si fa riferimento ad un’altra operazione, anche se di minor peso, relativa all’acquisto del 100 per cento di azioni ‘Eco Eridania’, una società acquartierata in quel Arenzano, a un tiro di schioppo da Genova, e specializzata in “raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali”: bazzecole, pinzellacchere rispetto ai maxi affari del porto di Genova, ruotanti soprattutto introno a quella ‘Genoa Port Terminal’ che era la ‘gemma’ portata in dote dalla ‘Spinelli srl’.
Con ogni probabilità una goccia, le partecipazioni italiane, nel mare dei beni gestiti dal super Fondo britannico: la bellezza di 8 miliardi di euro in valore, not nuts, certo non noccioline!
Per tornare al ‘dimenticato’ (ora) acquisto della Spinelli srl (o meglio, della sua quasi metà, il 45 per cento), ecco le roboanti, all’epoca, dichiarazioni griffate Spinelli dinasty.
Il fondatore e padrone Aldo: “Non intendiamo fermarci qui. Questa sinergia (con i.CON, ndr)consentirà al gruppo di espandersi sul fronte europeo puntando su tutto il comparto infrastrutturale container, trasporti e aeroporti, compreso quello genovese”. Non contento aggiunse. “Vogliamo prenderci anche il Cristoforo Colombo di Genova”. E perché no l’America?
Più misurate le prospettive delineate dal figlio, Roberto Spinelli, già allora rampante manager del gruppo: “L’obiettivo è di allargare ancora di più gli orizzonti in tutta Europa”.
Per delineare meglio quella ora ‘rimossa’ manovra nei fondali – è proprio il caso di dire – genovesi di quasi 10 anni fa, val certo la pena di scorrere un altro pezzo pubblicato da ‘BeBeez’, stavolta l’11 settembre 2015, Il fondo iCON Infrastructure si compra il 45% di Spinelli (Genoa Port terminal
Per finire, qualche notizia in più sulla protagonista dell’affaire, la londinese i.CON pigliatutto.
Che nasce in Italia, casa Fiat; poi passa al tandem formato da Giovanni Bresso e Alessandro Perron Cabron, che la rilevano quasi 20 anni fa, nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino.
Poi fanno il loro ingresso, nel 2011, le truppe tedesche, via ‘Deutsche Bank’. Quasi un centinaio di professionisti impegnati in sedi e uffici griffati ‘iCON’ dislocati in mezzo mondo: dall’headquarter di Londra per poi passare a New York, Toronto, Berlino, rammentando solo quelli principali.
Sul ruolo strategico svolto dai ‘Fondi’ ormai da alcuni anni per controllare la finanza e l’economia di mezzo mondo, appunto, quello occidentale, la ‘Voce’ ha scritto decine di inchieste e articoli, anche negli ultimi mesi. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto destra della nostra home page e digitare le sigle dei due big, BLACKROCK e VANGUARD, per rendersene conto. Per darvi il senso, vi proponiamo un pezzo ‘storico’, sui veri proprietari delle grandi aziende farmaceutiche, messo in rete l’11 novembre 2021, ecco
BLACKROCK & VANGUARD / ECCO I PADRONI DELLE STAR DI BIG PHARMA
29 Luglio 2024