Ennio Remondino
L’avvertimento Usa al Libano per fermare i raid contro Israele. «Questa violenza mette a rischio israeliani e libanesi e mette a rischio la stabilità e la sovranità del Libano», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. Appello anche alla forza armate libanesi per impedire quel lancio di razzi, ma sulle risposte di Israele l’agenzia AGI non registra appelli Usa.
Ma per fortuna questa volta sembra che i contendenti vogliano –almeno per ora- mostrarsi i denti senza mordersi veramente.
Cos’è una guerra per la gente che la subisce?
La precedente guerra israelo-libanese del 2006, spezzoni di racconto che allora venivano distribuiti nella successione dei giorni e dei telegiornali Rai, finiti disordinatamente in una cassetta video fatta forse per archivio immagini e creduta perse da allora.
Archivio di una successione di racconti tv dalla città di Tiro, sud del Libano, quasi ai confini con Israele. Belle immagini e sonori spesso squilibrati che aspettavano di essere dosati correttamente a Roma prima di arrivarvi a casa, o pezzi di racconto che si ripetono perché le testata Rai a cui erano destinati erano diverse e tu sei uno soltanto che cerca di non ripetersi troppo.
Un collage disordinato di cronache da una guerra, il giorno per giorno, la quotidianità delle distruzioni, delle paure, e dei bisogni delle persone costrette a cercare di sopravvivere dal centro del bersaglio.
Per il narratore, da scusare per quel po’ di vanità nel mostrarsi negli ‘stand Up’, a testimoniare visivamente che sei proprio lì da dove racconti. E anche la giustificazione della sua ultima guerra vissuta da vicino, vicinissimo. Dall’interno. Perché anche per i datati reporter di guerra, gli anni passano e per fortuna i nipotini crescono.
Ora guerra al covid, ma comunque Buon ferragosto
Un buon ferragosto da parte di Remocontro. Alcuni di noi quello di 15 anni fa lo passammo proprio a Tiro e poi a Beirut a verificare la tenuta reale di un armistizio ancora fragile oggi.
A bilancio conclusivo, quel conflitto quasi cancellato nella memorie delle infinite guerre mediorientali, ha causato la morte migliaia di persone, la maggior parte delle quali civili libanesi, e le infrastrutture del Libano sono state gravemente danneggiate. Si stima che i profughi libanesi siano stati tra 800.000 e 1.000.000. E dopo il cessate il fuoco, alcune zone del Libano del Sud sono rimaste a lungo inabitabili a causa delle bombe inesplose.
8 Agosto 2021