Al di là delle mascherine…..
….c’è un mondo che ci aspetta e ci spetta, a noi la scelta: alienazione o realtà da capire e trasformare
di Angelo Maddalena
Mi piacerebbe chiacchierare con qualcuno questa sera ma non c’è possibilità di farlo; allora parlo con un lettore possibile e potenziale, futuro prossimo. Oggi è stata una bella giornata, intensa, in bicicletta e a piedi. Ho ritrovato un documento significativo che fa parte del DPCM del 4 marzo 2020… Ma adesso sono stanco, troppe cose oggi, libri, avvocato (fremito per sapere chi accusa chi) e poi Sara che mi invita a Parigi in ottobre. Ho quasi esaurito la mia energia comunicativa. Ma voglio sentire su Radio 24 un programma.
Oggi ha fatto molto caldo, domani vado in bici a Sanfeliciano con i libri nuovi, dovrei mettere limone nell’acqua della borraccia: insomma libri e bicicletta, acqua e limoni. A Radio 24 stanno dicendo che l’APP Immuni sarà disponibile già da fine maggio o inizio giugno come promesso. Oggi ho trovato in un documento del ministero della Salute che le mascherine vanno usate solo se (sottolineato nel testo, circolare 6360 del 27 febbraio 2020 a cui si rimanda per eventuali aggiornamenti) si sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus con sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da Covid 19. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte (questo per la signora assillata dal marito epidemiologo che teneva due mascherine sovrapposte).
L’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose. «L’attuale scorta globale di DPI (dispositivi di protezione individuale) è insufficiente, in particolare per le mascherine chirurgiche e i Facciali Filtranti. L’aumento della domanda nazionale e globale, dovuto non solo dal numero di casi Covid-19, ma anche la DISINFORMAZIONE, ACQUISTI DI PANICO E ACCUMULO DI SCORTE, sta comportando ulteriori carenze di DPI e DM»; questo è uno stralcio del Documento WHO – ovvero l’Oms – «Rational use of personale protective equipement for coronavirus disease 2019 (COVID- 19)» del 27 febbraio 2020 per la corretta gestione dei dispositivi di protezione individuali per il Covid.
Ho fotocopiato un po’ di questi fogli e uno l’ho fatto vedere a G, 35 anni, che gestisce una pizzeria al taglio. Lui, come un altro mio amico di 65 anni, ha un percorso di studi e di militanza nella sinistra extraparlamentare. Entrambi mi fanno notare in modo forte: «come fai a sapere se sei malato di Covid?» e che all’inizio di quel documento è specificato che «sintomi quali tosse o starnuti» non sono espressioni troppo precise.
Il giovane pizzaiolo mi dice che quel documento è una truffa; secondo lui lo hanno stampato perché non hanno fornito il numero di mascherine necessarie. Ma quello non è un documento mediatico: razionalizza, spiega la modalità di utilizzo più appropriato.
Perché anche chi ha strumenti culturali medio-alti contesta o squalifica questo tipo di documenti?
Io penso il contrario: a livello mediatico, il terrorismo psicologico spinge a usare mascherine in modo scomposto, pur se nei fogli attaccati in molti negozi o farmacie si dice di utilizzarle solo se «sospetti di essere malato» o a contatto con persone infette.
Per chi è oltre i 65 anni probabilmente gioca – nonostante la preparazione culturale ecc – il fattore “età” visto che il Covid sembra colpire di più gli anziani con pregresse sintomatologie che giovani e bambini. Poi c’è la violenza di tv, radio, giornali ma anche dei social che tra marzo e aprile ha giocato un ruolo potentissimo. Pompando in modo terrorizzante sulla dimensione profonda, sulla paura di morire: si è visto il fondo cioè un mondo privo di linfa vitale, morto nella sua essenza… un po’ si sapeva ma adesso è venuto fuori in modo prorompente.
Nel documento del ministero della Salute c’è scritto: «l’uso di un Facciale per più di 4 ore deve essere evitato». E ancora: «per gli individui asintomatici, non è consigliabile indossare una qualsiasi tipologia di maschera. Indossare mascherine chirurgiche, quando non sono indicate, può causare costi inutili e un onere di acquisizione CREANDO UN FALSO SENSO DI SICUREZZA CHE PUO’ PORTARE ALL’ABBANDONO DI ALTRE MISURE PREVENTIVE ESSENZIALI».
Mentre scrivo sto ascoltando un po’ distrattamente Radio 24. Proprio questa sera ha parlato dell’APP Immuni consigliandola e accennando ai braccialetti elettronici e ad altri dispositivi di controllo. Questa è una forma di crimine dell’immaginario.
Ma adesso Gianluca Nicoletti sta dicendo che il 60% degli italiani soffre di ansia da pandemia e cose del genere. Però lui è uno di quelli che potenzia e diffonde l’ansia: pochi giorni fa chiedeva agli ascoltatori un parere sui decreti del governo, censurando o sminuendo quelli che esprimevano dubbi. Un ascoltatore era riuscito a dire che lui faceva, durante la quarantena, giri in bicicletta di diversi chilometri nei boschi e Nicoletti, già prima che finisse la telefonata, lo accusava di irresponsabilità, perché se altri come lui avessero fatto la stessa cosa (in boschi di migliaia di ettari di estensione?) avrebbero creato assembramenti pericolosi!
«Adesso lo sento fare un elenco di “colpevoli possibili”: 1) è colpa dei cinesi; 2) colpa dei politici (hanno sbagliato ecc); 3) colpa dell’ignoranza di quelli che pensano che il virus è una stupidata (non sono ligi); 4) colpa dell’umanità che ha maltrattato per decenni la natura e la natura si ribella (si diceva anche ai tempi dell’AIDS, commenta Nicoletti); 5) colpa dei grossi gruppi economici che agiscono meglio con un’umanità spaventata da 5 G, microchip e complotti; 6) colpa degli alieni che vogliono conquistare la terra; 7) è colpa di chi si è allontanato da Dio… Davvero è meravigliosa questa amnesia autoescludente: non rientra fra i colpevoli il soggetto più collegato ai politici e ai grossi gruppi economici… il cosiddetto Quinto Potere: l’informazione!
Tutto ciò è speculare al discorso del giovane pizzaiolo e del “maturo” ex extraparlamentare: nessuno dei due accenna al condizionamento mediatico. Mentre litighiamo in modo emotivo su questi argomenti vanno avanti gli esperimenti di dominio digitale e di controllo: come la scuola a distanza con la devastazione di migliaia di insegnanti e di ragazzi privati dalla relazione fisica che sta alla base dell’insegnamento; come le ricerche sui vaccini che vanno avanti con i nostri soldi che pagano la ricerca, la produzione e anche il consumo, e ovviamente l’APP immuni e i braccialetti.
Le mascherine sono un bavaglio per non vedere né parlare di quello che ci sta succedendo realmente.
Poco prima di mezzanotte, 22 maggio 2020
Storie da coranavirus: Anch’io dentro un libro (Se canti non muori di Antico Dellarianuova).
di Santa Spanò
Sono finita dentro un libro, tra gli effetti collaterali del coronavirus anche questo, ovviamente data l’aria surreale che tira potreste pensare al virus che mi ha risucchiata tra le pagine di un romanzo, niente di così sbalorditivo, tranquillizzatevi, ma ugualmente inaspettato.
“Se canti non muori, oltre il virus dentro la realtà” è l’ultimo libro dato alle stampe dal cantastorie, cantautore, artista di strada, scrittore Angelo Maddalena – con lo pseudonimo di Antico Dellarianuova – perché come lui stesso spiega, parafrasando Emile Cioran: il nome è un fardello e bisogna distaccarsi dall’ego.
Il mio di ego al contrario esulta, ci sono col mio nome e cognome Santa Spanò, per fortuna non ha usato le sole iniziali, SS converrete con me che fa leggermente impressione. Per dare una calmata all’ego c’è da dire che nel libro è ripreso uno dei miei post, o meglio della Santa furiosa, …E se abolissimo il denaro? (ricordate?), una mia riflessione in piena emergenza Covid-19 sull’utilità di abolire i soldi.
Il libro di Angelo Maddalena, novello Antico Dellarianuova, invece non è una riflessione. L’autore sta quasi in disparte, e lo dimostra già rinunciando al suo nome: lascia spazio ad altre voci, lega e stende fatti, come scrive lo studioso e scrittore Antonio Fiscarelli nella prefazione (?) «… ogni capitolo e/o paragrafo sembra una prefazione, anzi è come un pre-fatto. Nel senso che in ciascuno di essi c’è un fatto – e talvolta più di uno – che precede il detto. Specifichiamo: il detto, non lo scritto, perché fra questi c’è differenza specifica…».
«Se canti non muori, oltre il virus dentro la realtà» è una autoproduzione Malanotte per la collana Spirito Librante. Avrete capito è un libro prima corale e poi personale, con 6 acquerelli di Sara Vitale, nipote dell’autore e alla prima esperienza di illustrazione, «raccoglie testimonianze, impressioni, appunti, poesie, da fine febbraio all’inizio di aprile del 2020, appoggiandosi anche al blog La bottega del Barbieri” e alle sue “sorelle” (un omaggio, sottolinea Antico Dellarianuova, alla forza del femminino che irrompe nella storia e riscatta e vince la morte), contributi del medico del lavoro Vito Totire, Antonio Carletti, Gianluca Ricciato, due lettere di Attilio Del Vinco, le poesie di Enzo Cordasco e di Elena Ambrosi, vicini di casa, incontri, sofferenze e l’amplificatore coronavirus…».
Illustrazione di Sara Vitale |
Se dovessi racchiudere il libro in poche battute lo farei con le frasi delle due illustrazioni: «La vita è una merda, ma continui a vivere» in copertina; «E se non faccio qualche cambiamento nella mia vita, allora questo è il modo in cui mi sentirò per sempre» nella quarta di copertina.
Nonostante tutto, nonostante il virus, la politica, la disinformazione, l’individualismo, il silenzio, David Quammen che spiega lo spillover, i dati che la Asl di Bologna deve rendere pubblici, gli operai sacrificabili, la stupidità, il terrore, la morte della madre di Angelo il primo giorno di primavera, gli artisti e i mestieri inventati, le bonifiche dell’amianto bloccate, l’ecocidio, gli accanimenti, si continua a vivere.
«Alla Gastronomia Filosofi di Perugia all’inizio di aprile trovo qualche libretto su un tavolo, niente tavoli per mangiare, ma un tavolo solo per cibarsi la mente…» scrive Antico/Angelo, e c’è lo spunto di un fumettista per andare oltre, la bambina che lancia un poesia dal balcone, la canzone di Angelo per la madre, la signora che condivide il formaggio, i vicini che condividono la frittura di pesce, raccontare il quotidiano con il respiro della storia, di questa storia e poi come nello sfogo di Fiscarelli sulla sua bacheca Fb, bannare ogni “abuso di stupidità”, perché se non facciamo qualche cambiamento, ci sentiremo così per sempre. Ecco, sono partita dalla copertina per arrivare alla quarta di copertina.
Questo è infatti un libro palindromo, si può leggere in entrambi i sensi. «Se canti non muori, oltre il virus dentro la realtà» è una raccolta sincera, dal racconto della minuta quotidianità, alla critica di Antico Dellarianuova di un sistema «che attraverso il bombardamento mediatico terrorizzante ha allontanato la comprensione e l’analisi della realtà», con un filo conduttore che troviamo già nella prefazione di Fiscarelli:
… Forse c’è qualcosa in cui possiamo sperare: il rafforzamento dell’immunità intellettuale e etica oltre che in quella biologica.
… Cercate di stare bene.
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Le immagini in questo post sono del libro “Se canti non muori, oltre il virus dentro la realtà” di Antico Dellarianuova, copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.
L’IMMAGINE in apertura – scelta dalla “bottega” – è di Benigno Moi.