Il colosso Usa, insieme al gigante JP Morgan, starebbe permettendo ai clienti di effettuare operazioni di trading su una determinata categoria di contratti derivati, nota come total-return swap.
Basta guardare all’indice che monitora il rischio percepito sull’arrivo un imminente cigno nero, lo SKEW Index scambiato sul Chicago Board Options, che viaggia a livelli record.
In questo contesto, i colossi di Wall Street del calibro di Goldman Sachs e JP Morgan starebbero già offrendo ai loro clienti una nuova strategia per scommettere sulla prossima crisi finanziaria.
Come? Permettendo ai clienti di scommettere su o contro bond ad alto rischio, che le autorità di regolamentazione potrebbero decidere di azzerare, nel caso in cui la relativa banca emittente versasse in condizioni di difficoltà.
Altri istituti, spiega a Bloomberg Max Ruscher, direttore della divisione degli indici sui crediti presso IHS Markit, avrebbero intenzione di seguire la scia di Goldman Sachs e JP Morgan, permettendo ai clienti di effettuare operazioni di trading su una determinata categoria di contratti derivati, nota come total-return swap.
Oggetto di tali contratti sarebbero appunto i bond ad alto rischio, conosciuti con la sigla AT1, che sta per “Additional Tier 1”: si tratta di obbligazioni che le banche hanno iniziato ad emettere dopo la crisi dei debiti sovrani in Europa, e che hanno come fine quello di proteggere i contribuenti dal rischio di dover supportare i costi di eventuali bailout governativi.
Intervistato da Bloomberg Television, Jim McCaughan, amministratore delegato di Principal Global Investors, spiega che il capitale Tier 1 può essere visto come capitale che “assorbe gli shock“, che le banche possono decidere di utilizzare in caso di emergenza, imponendo perdite ai creditori.
Vista la loro rischiosità, i bond AT1 presentano alti rendimenti e sono particolarmente appetibili per quella schiera di investitori che, nell’era dei tassi raso terra, se non negativi, vanno a caccia di rendimenti.
Bloomberg rende noto che, stando ai dati di Bank of America Merrill Lynch, i rendimenti di questi strumenti oscillano infatti attorno al 4,7%, dieci volte tanto quelli dei bond senior emessi dalle banche.
Accanto al mercato degli AT1 sta crescendo un mercato di nuovi strumenti derivati – per l’appunto i total-return swap – richiesti da quegli investitori che vogliono proteggersi dal rischio che il valore di tali obbligazioni venga azzerato. D’altronde è già successo a giugno, quando i bond At1 emessi da Banco Popular Espanol sono stati azzerati nel salvare la banca.
Ruscher di IHS Markets riferisce a Bloomberg che Goldman Sachs sta agendo così in qualità di market maker in questo nuovo comparto, sia sui contratti swap legati ai bond denominati in dollari ed emessi da banche che fanno parte dell’iBoox Index che su un altro indice che si riferisce ai bond in euro.
In tali indici sono presenti le obbligazioni AT1, emesse da banche come Banco Santander, Deutsche Bank e HSBC Holdings. Stessa cosa sta facendo, come conferma un portavoce, JP Morgan, offrendo swap sugli indici iBoxx.
Vista la crescita del mercato dei bond At1 (a livello globale si parla di una cifra di $150 miliardi), è molto probabile che il mercato per fare hedging su di essi sia destinato a rafforzarsi anch’esso, con effetti che, così come nel caso di altri strumenti derivati, sono difficili da prevedere.
Gli swap TRS sarebbero dunque destinati a crescere in quanto mercato. E avere tanto più successo quanto maggiore sarà il rischio che i bond At1 vengano azzerati, per una eventuale crisi bancaria.
2/10/2017