Corrispondenza da Kiev, a cura di Enrico Vigna, SOS UcrainaResistente/CIVG
Il Partito Socialista Progressista dell’Ucraina ha reagito alla spinta verso la guerra, che viene dai paesi occidentali per un conflitto militare tra Ucraina e Russia. Natalia Vitrenko e Vladimir Marchenko, preisidente e vice presidente del PSPU, hanno inviato un appello/dichiarazione di condanna ai vertici di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Polonia e NATO, con copia ai vertici di ONU, Consiglio d’Europa, OSCE, Ucraina e Russia, intitolato
“Smettete di fornire armi e fare ricatti politici per incitare l’Ucraina alla guerra con la Russia!”
Ritengono che questa posizione sensata, inviata alle strutture internazionali competenti e ai massimi funzionari degli stati, sia il contributo del PSPU a prevenire una guerra fratricida, per impedire provocazioni con il rischio di una terza guerra mondiale.
Lo scontro globale tra Russia e Stati Uniti si sta spostando dalle norme diplomatiche a quelle militari-diplomatiche con il pericolo di degenerare in un conflitto militare. Il 15 dicembre 2021, la Russia ha avanzato richieste agli Stati Uniti e alla NATO per una garanzia pacifica della sua sicurezza.
L ‘estensione/avanzamento della NATO verso est, trascinando Ucraina, Georgia, Moldova nella NATO, costituisce legittimamente una minaccia per la sicurezza della Federazione Russa. La discussione delle proposte della Russia per una soluzione negoziale, si è svolta con gli Stati Uniti a Ginevra il 10 gennaio, con la NATO a Bruxelles il 12 gennaio e con i paesi dell’OSCE a Vienna il 13 gennaio, ma per ora, non hanno dato risposte tangibili .
L’Ucraina in questo scontro tra le potenze mondiali è diventata sia un fattore scatenante che una vittima potenziale per il suo popolo.
La N. Vitrenko e V. Marchenko hanno anche denunciato la falsa interpretazione da parte dell’Occidente della sovranità dell’Ucraina e la sua manipolazione nell’interesse dei paesi della NATO.
“ Per l’Ucraina una catastrofe con la propria sovranità violentata. Gli Stati Uniti e la NATO stanno manipolando il nostro Paese e, dopo averne violentato la sovranità, stanno ingannando la comunità mondiale, trasformando il popolo ucraino, già immiserito e impoverito di questi anni del dopo Maidan, in carne da cannone con una guerra.”
Smettete di fornire armi e fare ricatti politici per incitare l’Ucraina alla guerra con la Russia!
Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina
“Al presidente degli Stati Uniti George Biden
Al primo ministro britannico B. Johnson
Al Primo Ministro canadese J. Trudeau
Al Presidente della Polonia A.Duda
Al segretario generale della NATO J. Stoltenberg
Al Segretario Generale delle Nazioni Unite A. Guterres
Al Segretario Generale del Consiglio d’Europa M. Pejčinović-Buric
Al Segretario Generale dell’OSCE H.-M. Schmid
Al Presidente dell’Ucraina V. Zelensky
Al Presidente della Federazione Russa V. Putin
Kiev, 19 gennaio 2022
Insigni capi di stato, capi di autorevoli organizzazioni internazionali!
Il Comitato Centrale del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina, esprimendo la sua profonda preoccupazione per la catastrofe socioeconomica dell’Ucraina, considera inaccettabile e pericoloso, sia per i cittadini ucraini che per l’intera comunità mondiale, l’incitamento alla guerra con la Russia, mediante il ricatto politico dell’Ucraina. A questo, il nostro paese è incitato dai paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti e dalla NATO.
Dal 2014, con nostro grande rammarico, in Ucraina è in corso una guerra fratricida, in cui sono già morti più di 15.000 civili innocenti. In violazione del diritto internazionale e l’art. 17 della Costituzione dell’Ucraina, le forze armate del nostro Stato sono coinvolte in questo conflitto. A nostro avviso, la ragione di questa situazione in Ucraina non è stata solo la riscrittura della storia e la glorificazione dei collaborazionisti ucraini, complici di Hitler dell’OUN-UPA, ma anche la conduzione di una politica inaccettabile per uno stato civile, basata sull’ideologia di una Ucraina nazionalista e radicale, fascista. Fu questo nel 2014, che diede origine all’odio nazionale e religioso, alla discriminazione nei confronti delle minoranze, che ovviamente portò alla disgregazione del nostro Paese. Tale politica è sancita dalle leggi sulla purezza della popolazione ucraina, sulla “decomunistizzazione”, sulle minoranze nazionali e sulle lingue.
La spaccatura della società e l’inganno del nostro popolo hanno rafforzato il percorso verso l’UE e la NATO imposti al nostro Paese. La sovranità dell’Ucraina nel 1991 è stata riconosciuta dalla comunità mondiale sulla base delle norme e dei principi stabiliti nella Dichiarazione sulla sovranità statale dell’Ucraina, che fu approvata due volte dal nostro popolo ai referendum pan-ucraini ( il 17 marzo e 1 dicembre 1991). È questa Dichiarazione che ha la massima forza legale. E questo significa che la comunità mondiale non solo ha riconosciuto, ma è anche obbligata a difendere la sovranità dell’Ucraina come Stato neutrale, senza blocchi, con un orientamento di politica estera indirizzata alla creazione di uno Stato unito con le ex repubbliche dell’URSS.
Comprendiamo che a voi, leader dei paesi occidentali, non piace una tale sovranità dello stato ucraino e non vi avvantaggia geopoliticamente. Ma questa è stata la scelta del nostro popolo, e non la falsa scelta del governo fantoccio ucraino, che sta trascinando il Paese nell’UE e nella NATO.
È un fatto indiscutibile che finché nel nostro Paese è stato mantenuto lo status di non blocco, abbiamo avuto pace e tranquillità. E il percorso verso l’UE e la NATO, la politica del nazionalismo radicale ucraino fascista, ha portato non solo a una catastrofe socioeconomica e alla perdita della sovranità statale, ma anche alla trasformazione del nostro popolo in carne da cannone della lotta geopolitica dell’Occidente contro Russia e Cina.
Il Comitato Centrale del Partito dei Socialisti Progressisti dell’Ucraina è categoricamente contrario a tale politica che costringe le autorità ucraine a provocare un conflitto militare su vasta scala con la Federazione Russa.
Le nostre conclusioni si basano non solo sulla retorica aggressiva dei funzionari dei vostri stati e dei leader della NATO, non solo sulla propaganda militarista delle attuali autorità ucraine e di tutti i suoi media, ma anche sulla fornitura costante di armi letali all’Ucraina, sulla costruzione di basi militari (essenzialmente straniere) sul nostro territorio, inviandoci sempre più forze speciali, istruttori e consiglieri dai vostri paesi.
Comprendiamo che il capitalismo, per sua natura oggettiva, sta precipitando in una crisi sempre più grave, che nei vostri paesi i problemi socio-economici stanno crescendo minacciosamente.
Comprendiamo che presto avrà luogo un evento grandioso nella Repubblica Popolare cinese: i Giochi Olimpici Invernali, che dimostreranno al mondo intero, un livello di sviluppo senza precedenti e per voi inarrivabile, di uno stato socialista. Ecco perché i vostri paesi hanno dichiarato un “boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi” e per screditare questo grande festival mondiale dello sport, come nel 2008, serve una provocazione militare. Se non la Georgia con la Russia, questa volta l’Ucraina con la Russia. È chiaro che un conflitto militare è vantaggioso per voi, ma non per le vostre mani. Non riceverete bare di zinco, le vostre città e i vostri villaggi non cadranno in rovina. Siete abituati a farlo per mano di qualcun altro. Per fare questo, comprate e intimidite i poteri fantoccio delle vostre colonie.
Siamo categoricamente contrari al fatto che ciò avvenga, utilizzando le braccia dell’Ucraina e a spese del popolo ucraino.
Attiriamo la vostra attenzione sul fatto che la fornitura di armi all’Ucraina oggi, nell’attuale tesa situazione di conflitto, è contraria alla Carta delle Nazioni Unite, agli accordi di Minsk sulla soluzione pacifica del conflitto nel Donbass (gli accordi approvati dal Consiglio di sicurezza dell’ONU!), del diritto internazionale umanitario. In particolare, il Trattato internazionale sul commercio di armi (aprile 2013). innegabilmente, la fornitura di armi da parte dei vostri paesi all’Ucraina, danneggia la pace e la sicurezza, provoca un aumento del conflitto armato e della tensione. Ciò è espressamente vietato dai citati Accordi.
Richiamiamo inoltre la vostra attenzione, sul Codice di condotta internazionale circa i trasferimenti di armi, redatto nel 2000 dai vincitori del Premio Nobel per la pace. In particolare, all’art. 4 del Codice, sul “Rispetto del diritto internazionale umanitario” e dell’art. 8, sull’ “ Impegno a promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità regionali”. Il Codice stesso invita a non fornire armi ad un regime neonazifascista e nel caso possa “determinarsi un numero significativo di sfollati“.
La pace e l’armonia in Ucraina non saranno favorite dalle forniture di armi, ma dall’attuazione degli accordi di Minsk, dal riconoscimento dell’ideologia criminale del nazionalismo ucraino radicale, dalla denazificazione e democratizzazione del nostro paese. Le autorità sia dei vostri paesi che dell’Ucraina devono rendersi conto che non sono la guerra e l’incitamento ad essa, i valori principali della civiltà mondiale.
Essi sono la pace, la vita, la salute spirituale e fisica delle persone.”.
Il presidente del PSPU Natalia Vitrenko
28 gennaio 2022