Buenos Aires, 17 mag (Prensa Latina)
L’argentina Estela Carlotto, presidentessa della Nonne di Piazza di Maggio, ha affermato oggi che la storia giudicherà il genocidio sofferto dal suo paese durante gli anni della dittatura militare di Jorge Rafael Videla.
“Sicuramente la storia considererà l’obbrobrio di quella dittatura, di cui Videla non si è mai pentito e su cui ha fatto dichiarazioni tardive per rivendicare tutti i suoi delitti”, ha affermato in dichiarazioni a Radio Continentale.
“Ci sono uomini buoni e cattivi, lui era un uomo cattivo, spregevole che non si è mai pentito di quello che ha fatto”, ha affermato la dirigente di questa organizzazione dei diritti umani dedicata al riscatto dei nipoti nati in cattività e consegnati illegalmente a famiglie simpatizzanti della dittatura.
Estela Carlotto ha ricordato che Videla, deceduto oggi a 87 anni per cause naturali, “non ha mai chiesto perdono, non ha riparato i danni, ed ha insistito nell’eliminare tutto ciò che ha creduto differente ed ha invocato la protezione di Dio”, ha sottolineato.
Ma in Argentina è stato giudicato e condannato, ha enfatizzato.
Il defunto generale è arrivato al potere nel 1976 dopo un golpe di Stato, per dirigere fino al 1981 la dittatura più sanguinante nella storia dell’Argentina (1976 – 1983).
Attualmente era giudicato inoltre per la sua partecipazione nel sinistro Piano Condor, nome con cui si conosce la coordinazione tra le cupole dei regimi dittatoriali del Cono Meridionale dell’America.
Cile, Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Bolivia, Perù, Colombia, Venezuela ed Ecuador hanno fatto parte di questo gran patto di morte creato dalla CIA ed avviato nelle decadi degli anni 70 e 80 del secolo scorso.
Ha costituito un’organizzazione clandestina internazionale per la pratica del terrorismo di Stato e si è orchestrato l’assassinio e la scomparsa di decine di migliaia di oppositori alle menzionate dittature, la maggioranza di questi appartenenti a movimenti della sinistra politica.
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