Jacobson, 30 anni, è stato poi rilasciato con l’obbligo di rimanere in città mentre le autorità indagavano. Martedì la polizia lo ha arrestato, secondo il suo avvocato Aryo Nugroho, capo dell’Indonesia Legal Aid, semplicemente perché in possesso di un visto d’affari invece e non giornalistico. Una questione amministrativa che non giustificherebbe l’arresto.
“Presumiamo che l’arresto di Jacobson sia correlato alla denuncia di Mongabay su casi di criminalità ambientale e criminalizzazione delle popolazioni indigene”, ha dichiarato l’organizzazione AMAN, i gruppi per i diritti degli indigeni. “L’arresto di Philip Jacobson mentre svolgeva le sue opere giornalistiche rappresentava una grave minaccia per la libertà di stampa, la democrazia e i diritti umani in Indonesia.”
Il suo arresto ha suscitato critiche da parte di attivisti per i diritti umani: secondo Reporter senza frontiere (RSF) l’arresto di Jacobson è stato probabilmente ordinato dalle autorità provinciali, non il governo centrale.