Rimane la richiesta di estrazione Usa
Esulta Wikileaks: “Ora concentriamoci sull’accusa bellicosa degli Stati Uniti e la minaccia che rappresenta per il primo emendamento USA”
di AMDuemila
Dopo 10 anni i magistrati svedesi hanno archiviato l’indagine sulle accuse di presunto stupro risalenti al 2010 nei confronti del fondatore di WikiLeaks Julian Assange, che ha sempre respinto ogni accusa. La Procura generale svedese in un comunicato ha reso noto che “il vice direttore della Procura generale, Eva-Marie Persson, oggi ha deciso di interrompere l’indagine riguardante Julian Assange. La decisione è dovuta al fatto che le prove si sono considerevolmente indebolite a causa del lungo periodo di tempo trascorso dai fatti in questione“. Questo secondo fascicolo sarà quindi archiviato dopo essere stato aperto e chiuso a più riprese nel corso di 10 anni. La viceprocuratrice infatti aveva riaperto l’indagine, dopo che inizialmente altri colleghi della procura avevano valutato l’infondatezza dell’accusa. Poi l’aveva chiusa quando l’attivista Assange aveva ottenuto asilo politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, avanzando il sospetto di una macchinazione per consegnarlo agli Usa che gli danno la caccia da anni a causa della diffusione da parte di Wikileaks di una quantità enorme di documenti riservati che hanno messo, di fatto, a nudo Washington, contenenti fra l’altro carte relative a crimini di guerra attribuiti all’esercito USA impegnato in Iraq e Afghanistan. Infine ne aveva chiesto una nuova riapertura nei mesi scorsi, dopo che il neo presidente ecuadoriano Lenin Moreno ha deciso di interrompere il processo di protezione consegnando, di fatto, Assange nelle mani dell’autorità britannica. Richiesta, quella della Persson respinta in primo grado da un tribunale di Uppsala. Fino alla rinuncia finale di oggi, accolta come un successo e un atto di giustizia, seppur tardivo, da Wikileaks.
La Procura generale oggi ha altresì riferito che la decisione è stata presa dopo gli interrogatori di sette testimoni coinvolti nel caso.
Cade dunque definitivamente l’accusa di stupro nei confronti del fondatore di Wikileaks, che resta peraltro in carcere in Gran Bretagna in attesa della possibile estradizione negli Usa dove lo attende una controversa imputazione di spionaggio. Su questa linea la capo redattrice di Wikileaks Kristinn Hrafnsson ha commentato: “Concentriamoci ora sulla minaccia su cui Assange ci mette in guardia da anni: l’accusa bellicosa degli Stati Uniti e la minaccia che rappresenta per il primo emendamento (della costituzione USA, ndr)”.